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21 agosto

I 160 martiri ebrei di Chinon (+ 1321)

Nel 1321 centosessanta ebrei, vale a dire l'intera comunità ebraica risiedente nella cittadina di Chinon, situata nelle vicinanze di Tours, nel centro della Francia, sono accusati di aver avvelenato i pozzi per provocare un'epidemia tra la popolazione.
Senza alcun processo, essi vengono arsi vivi su di un rogo fatto erigere appena fuori della città su un'isola del fiume Vienne. Il luogo è ancor oggi ricordato con il nome di «isola degli ebrei».


TRACCE DI LETTURA

O gente infelice, grande è il male che la coglie
ma non è per sua colpa, se la rabbia si abbatte,
poiché fra quanti ardono nel rogo molti sono gente di valore
che non ha potuto riscattare la propria vita.
(Lamento ebraico in francese antico)


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Pio X (+ 1914), papa (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (15 misrā/naḥasē):
Marina (V sec.?), monaca (Chiesa copta)

LUTERANI:
Geert Grote (+ 1384), predicatore nei Paesi Bassi

MARONITI:
Bassa e i suoi figli dell'Ellesponto (IV sec.), martiri
Samuele (XI sec. a.C.), profeta

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Taddeo (Addai) di Edessa, apostolo
Bassa, Teognio, Agapio e Pisto dell'Ellesponto, martiri
Traslazioni delle reliquie di Zosimo e Sabbazio delle Solovki (1566 e 1992) (Chiesa russa)
Donato e Silvano, diaconi, Romolo, presbitero, e compagni (III-IV sec.), martiri (Chiesa romena)
Eutimio Mcedelascivili (+ 1804), monaco (Chiesa georgiana)

20 agosto

Leggi tutto: 20 agosto

Bernardo di Clairvaux (1090-1153)
monaco

Nel 1153 muore nell'abbazia di Clairvaux da lui fondata Bernardo, monaco cistercense.
Nato nel 1090 a Fontaines, presso Digione, a 21 anni Bernardo si sentì attratto dalla vita monastica. Entrò così, portando con sé una trentina di parenti e amici, nel Nuovo Monastero (così fu chiamato) fondato a Cîteaux pochi anni prima da alcuni monaci che avevano lasciato il monastero di Molesme per iniziare una vita più fedele alla Regola di Benedetto. L'impulso dato da Bernardo alla riforma cistercense fu enorme. Divenuto già nel 1115 abate della nuova fondazione di Clairvaux, a partire da essa egli diede origine a più di sessanta monasteri in tutta l'Europa. Uomo dotato di un carattere forte, ricco di dolcezza e di capacità di amare e farsi amare, Bernardo seppe interpretare l'itinerario della ricerca di Dio, imprescindibile secondo la Regola di Benedetto, come un progressivo passaggio dalla memoria Dei alla presentia Dei nel cuore del monaco; tale passaggio avviene, secondo Bernardo, grazie all'accoglienza della Parola di Dio nella fede e all'esercizio faticoso ma gioioso della carità fraterna. Al centro della sua rilettura della Regola sta infatti l'interpretazione del monastero come «scuola di carità». Fu assiduo ascoltatore delle Scritture, e tutta la sua teologia non fu che un loro commento, nel solco della tradizione dei padri e a partire dalla propria esperienza dell'incontro fra l'umano e il divino. Di tale incontro, che egli chiama «le visite del Verbo», il grande padre cistercense ci ha lasciato una splendida testimonianza letteraria nei suoi Sermoni sul Cantico dei cantici, rimasti incompiuti.


TRACCE DI LETTURA

La carità procede da tre cose: da un cuore puro, da una coscienza buona e da una fede sincera. Dobbiamo la purezza al nostro prossimo, la buona coscienza a noi stessi, la fede a Dio.
La purezza consiste in questo, che qualsiasi cosa la si faccia a utilità del prossimo e per l'onore di Dio. Ma è anzitutto davanti al prossimo che è necessario manifestarla, perché davanti a Dio noi siamo senza veli. Invece al prossimo non possiamo essere conosciuti se non a misura di quanto gli apriamo il nostro cuore.
Due cose fanno in noi una buona coscienza, e cioè la penitenza e la continenza. Con la prima scontiamo i peccati commessi, e con la continenza cerchiamo di evitare in futuro di peccare.
Infine, rimane la fede sincera, che si deve presentare a Dio con vigilanza, onde non capiti di offenderlo con il nostro modo di comportarci verso il prossimo. Si dice sincera, senza finzioni, a differenza della fede morta, quella che è senza le opere, crede per un certo tempo, e nel tempo della tentazione viene meno.
(Bernardo, Sermoni diversi 45,5)


PREGHIERA

Padre buono,
tuo Figlio Gesù
si è manifestato a Bernardo non nella visione,
ma nella forza della sua presenza segreta,
ed egli ha saputo riconoscerlo:
accordaci la stessa grazia dello stupore,
e a misura della nostra fede
noi potremo discernere l'ora
in cui ci visita il Verbo,
Gesù Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

1Gv 3,11-17; Gv 15,9-15


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Bernardo, abate di Clairvaux, maestro della fede
William (+ 1912) e Catherine Booth (+ 1890), fondatori dell'Esercito della salvezza

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Bernardo, abate e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (14 misrā/naḥasē):
Miracolo del patriarca Teofilo ad Alessandria (IV-V sec.) (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Bernardo di Clairvaux, predicatore in Francia

MARONITI:
Bernardo, confessore

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Samuele (XI sec. a.C.), profeta
Ritrovamento delle reliquie di Metrofane di Voronež (1832) (Chiesa russa)

19 agosto

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Guerrico d'Igny (1070/1080-1157)
monaco

Nel 1157 muore nella propria abbazia Guerrico, abate di Igny.
Nato tra il 1070 e il 1080 a Tournai, in Belgio, Guerrico fu canonico e maestro di teologia in quella stessa città. Amante della solitudine e della preghiera, quando aveva ormai più di quarant'anni egli andò a trovare Bernardo e decise di diventare monaco a Clairvaux. Nel 1138 fu nominato abate di Igny, incarico che assolse con amore paterno e con grande dolcezza fino alla fine dei suoi giorni.
Nelle sue predicazioni, che altro non sono se non una continua ruminazione e un approfondimento dei testi biblici e liturgici meditati nella preghiera comunitaria, Guerrico invita quanti lo ascoltano a lasciare che il Verbo si formi nelle loro anime come nel seno della madre del Signore, attraverso l'assiduità con le Scritture e un'ascesi orientata alla carità.
La sua vita fu più che mai attesa del ritorno del Signore, testimonianza che ricorda ai monaci e alla chiesa tutta il primato della ricerca del regno di Dio e della sua giustizia.


TRACCE DI LETTURA

Presta, come dice la Scrittura, un attento ascolto: infatti la fede viene dall'ascolto e l'ascolto è quello della parola di Dio. Contempla l'ineffabile generosità di Dio e insieme la potenza di questo mistero che non si lascia penetrare: colui che ti ha creato, è creato in te e, come se fosse poca cosa che tu lo abbia per Padre, vuole anche che tu gli divenga madre. «Chiunque - dice - fa la volontà del Padre mio, questi è per me fratello, sorella e madre». O anima fedele, allarga il tuo seno, dilata gli affetti, non angustiarti nel tuo cuore, concepisci colui che la creatura non può contenere! Apri alla Parola di Dio il tuo orecchio per ascoltare. Questo è il mezzo per cui lo Spirito fa concepire fin nel profondo del cuore.
(Guerrico d'Igny, Sermone II sull'Annunciazione 4)


PREGHIERA

O Dio, che hai fatto risplendere il beato Guerrico
per dottrina, umiltà e sopportazione delle prove,
concedi che anche noi,
seguendone in questa vita gli insegnamenti e l'esempio,
possiamo condividere con lui
la gloria eterna nel cielo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

1Cor 2,1-10; Mt 23,8-12


Leggi tutto: 19 agostoBernardo Tolomei (1272-1348)
monaco

La chiesa cattolica ricorda oggi anche Bernardo Tolomei, monaco fondatore della Congregazione benedettina di Monte Oliveto. Nato a Siena nel 1272, Giovanni Tolomei divenne maestro di diritto in quella che era una delle più importanti città italiane del tempo.
Prossimo ai quarant'anni, con la vista fortemente indebolita, egli si ritirò assieme a due compagni della nobiltà senese nella solitudine di Accona, dove sorgerà il monastero di Monte Oliveto Maggiore, per vivere una vita di tipo semieremitico, fatta di lavoro, di condivisione e di preghiera, sul modello delle prime comunità cristiane. Giovanni cambiò in quel tempo il proprio nome in Bernardo, in onore dell'abate di Clairvaux preso a modello dalla nuova esperienza monastica fondata nella campagna senese. La crescita della comunità e la nascita di nuove fondazioni in varie parti d'Italia costrinsero poi Bernardo e i suoi compagni a regolarizzare la loro posizione canonica, con l'assunzione della Regola di Benedetto nel 1319 e l'approvazione pontificia nel 1344.
La comunità, riconoscendo in Bernardo un uomo di Dio e un padre pieno di misericordia e discernimento, gli rinnovò la carica di abate, che nei primi anni egli aveva rifiutato, fino alla morte avvenuta nel 1348, quando il Tolomei si recò a Siena con diversi suoi fratelli per soccorrere i concittadini vittime di una grave epidemia di peste.


TRACCE DI LETTURA

Dell'umile confessione dei peccati ho la stessa ammirazione che delle tante opere virtuose.
E' evidente che dall'umiltà deriva ogni bene, come dal suo contrario ogni male. Di questa santa virtù sono figli l'amore per la povertà, la pazienza, la pronta obbedienza del cuore, la mortificazione nel parlare e nell'agire, la rinuncia ai litigi, l'abbandono totale della difesa e discolpa di sé. Sua madre è la carità. Chi la trova e la conserva è la preghiera, sia dolce che violenta. Ce ne faccia dono, a te e a noi, Cristo sposo della chiesa, benedetto e degno di lode nei secoli.
(Bernardo Tolomei, Lettere 1)


PREGHIERA

O Dio, che hai chiamato il beato Bernardo Tolomei
dalle seduzioni di una vita mondana
all'amore della solitudine
e ne hai fatto un sacrificio offerto per amore
in occasione del lutto recato dalla peste:
ti supplichiamo di rendere partecipi
della stessa carità e della stessa gloria
coloro che seguono le sue orme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Gen 12,1-4; Fili 2,12-18; Lc 12,32-34


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giovanni Eudes (+ 1680), presbitero (calendario romano e ambrosiano)
Bernardo Tolomei, abate (calendario monastico)

COPTI ED ETIOPICI (13 misrā/naḥasē):
Trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor

LUTERANI:
Blaise Pascal (+ 1662), pensatore cristiano in Francia

MARONITI:
Andrea lo Stratilata e i suoi compagni, martiri (+ ca 305)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Andrea lo Stratilata, megalomartire, e i suoi 2593 compagni

18 agosto

Filosseno di Mabbūg (+ 523)
pastore

Nel 523 a Filippopoli, in Tracia, termina la sua parabola terrena Filosseno, metropolita di Mabbūg in Siria. Aksenaya, questo il suo originario nome siriaco, era nato attorno alla metà del V secolo a Tahal, in Persia. Frequentata la scuola di Edessa in un periodo di grandi controversie cristologiche e di forti instabilità politiche, il giovane studioso rivelò presto tutte le sue qualità di uomo di azione e di pastore attraverso un'eloquenza e una fecondità letteraria fuori del comune.
Mosso dall'incessante desiderio di conservare intatto il cuore del cristianesimo, che per lui consiste nel fatto che Dio è diventato uomo perché l'uomo diventi Dio, Filosseno scrisse per tutta la vita opere esegetiche, dogmatiche e spirituali a sostegno della sua visione e per convincere i fedeli della diocesi di Edessa, di cui fu fatto vescovo nel 485, e quanti guardavano a lui come a un maestro, a condurre una vita di assimilazione al Cristo sofferente e umiliato attraverso l'acquisizione dell'amore; solo così, egli riteneva, il credente avrebbe potuto prendere parte allo «scambio» fra Dio e l'uomo, offerto dal Cristo salvatore. Perseguitato a più riprese dagli imperatori e dai patriarchi antimonofisiti, Filosseno finì la vita in esilio. È considerato uno dei più grandi dottori della chiesa giacobita.


TRACCE DI LETTURA

Ognuno si raffigura Dio a seconda di come vede se stesso. Se è al grado dei peccatori, vede Dio come giudice. Se è salito al secondo grado, quello dei penitenti, Dio si mostra a lui con il perdono. Se è al grado dei misericordiosi, scopre l'abbondanza della misericordia di Dio. Se ha rivestito dolcezza e mansuetudine, gli apparirà la benevolenza di Dio. Se ha acquisito un'intelligenza sapiente, contemplerà l'incomprensibile ricchezza della sapienza divina. Se ha rinunciato alla collera e al furore, se la pace e la calma regnano in lui in ogni momento, è elevato all'inconfondibile purezza di Dio. Se la fede risplende incessantemente nella sua anima, egli guarda in ogni istante l'incomprensibilità delle opere di Dio, e ha la certezza che anche quelle ritenute spiegabili sono al di sopra di qualsiasi spiegazione. Se sale poi al livello dell'amore, giunto in cima a ogni grado vede che Dio non è altro che amore.
Tu lo vedrai come egli è, quando sarai divenuto come lui.
(Filosseno di Mabbūg, Omelie 6)


 LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (12 misrā/naḥasē):
Michele, arcangelo
Ascesa al trono imperiale di Costantino (Chiesa copta)
Mar Maṭrā, martire (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Erdmann Neumeister (+ 1756), poeta ad Amburgo

MARONITI:
Memoria della Lettera di Abgar

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Floro, Lauro e compagni (II sec.), martiri nell'Illirico

SIRO-OCCIDENTALI:
Martirio di Filosseno, vescovo di Mabbūg

17 agosto

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Johann Gerhard (1582-1637)
testimone

Nel 1637 muore a Jena Johann Gerhard, teologo luterano. Nato nel 1582 a Quedlinburg, in Germania, Gerhard sentì fin da giovane il desiderio di un'intensa vita interiore. Egli rimase sempre ancorato, sulla scia di Lutero, a una teologia più esperienziale che speculativa; provato a lungo da una salute cagionevole. Subì il fascino delle correnti spirituali dell'epoca, lasciando già a ventidue anni opere dedicate alla preghiera e alla meditazione. Compose nel 1621 a Jena i Loci theologici, vera e propria «summa» dell'ortodossia luterana.
Sotto l'influsso di Johann Arndt, egli iniziò quindi a interessarsi della spiritualità patristica e medievale. Facendo ritorno ai padri della chiesa, Gerhard riscoprì il principio del senso spirituale dell'esegesi, e sviluppò e sostenne una mistica dell'unione a Cristo, presentata come il senso ultimo della giustificazione mediante la fede. La sua opera, caratterizzata dalla sintesi delle dimensioni esperienziale, razionale e contemplativa, ebbe una larga diffusione e segnò profondamente la teologia luterana.


TRACCE DI LETTURA

«I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento proclama l'opera delle sue mani». «La legge del Signore è irreprensibile, ridà la vita; l'insegnamento del Signore è veritiero, fa sapienti i semplici». Il beato David ci insegna nel Salmo 19 che esistono due libri dai quali noi possiamo apprendere e conoscere Dio: il liber naturae e il liber Scripturae.
Nel libro della natura possiamo studiare in maniera fruttuosa se meditiamo su noi stessi o su altre creature di Dio. In noi stessi troviamo il libro interiore della coscienza. Nelle creature troviamo il libro esteriore che dobbiamo leggere, studiare e meditare di continuo. Quante sono le creature che ci sono presentate, tanti sono i maestri che ci sono proposti.
La meditazione del libro della sacra Scrittura può invece configurarsi come attenta osservazione del modo in cui il Signore Dio parla in essa con l'anima credente, ossia di come il Signore ci esorta e come noi gli rispondiamo nell'obbedienza; come imploriamo Dio nella preghiera e come il Signore ci risponde con benevolenza.
(J. Gerhard, La scuola della fede).


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (11 misrā/naḥasē):
Mosè (VIII sec.), vescovo di Awsīm (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Johann Gerhard, teologo a Jena

MARONITI:
Mirone di Cizico (+ 250), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Mirone di Cizico, ieromartire

16 agosto

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Frère Roger di Taizé (1915-2005)
monaco

Il 16 agosto 2005, durante la preghiera della sera che raduna la Comunità di Taizé e migliaia di giovani, frère Roger viene ucciso nella chiesa della Riconciliazione. Il 12 maggio precedente, circondato dai suoi fratelli, aveva festeggiato i suoi 90 anni nella semplicità e nella letizia.
Nel 1940, dopo aver concluso gli studi di teologia a Losanna e a Strasburgo, Roger Schutz, figlio di un pastore riformato svizzero, si stabilisce a Taizé, piccolo paese della Borgogna dove intende iniziare una comunità monastica dedicata alla riconciliazione dei cristiani e tesa ad alleviare la miseria umana. Nel 1949, i primi sette fratelli si impegnano nella vita comune. Convinto della necessità di fare di questa comunità un segno visibile di unità, frère Roger vi accoglie in un primo tempo fratelli appartenenti a diverse confessioni evangeliche, e successivamente, dal 1969, anche cattolici. Da allora Taizé costituisce un riferimento spirituale ed ecumenico di primo piano non solo per il mondo ecclesiale, ma anche per le decine di migliaia di giovani che la comunità accoglie anno dopo anno.
Vicino a papa Giovanni XXIII e al patriarca Athenagoras di Costantinopoli, frère Roger ha partecipato al Concilio Vaticano II in qualità di osservatore. Il suo desiderio profondo di unità lo ha sempre condotto a cercare gesti e simboli capaci di evocare, al di là delle difficoltà, l'avvento di una primavera della chiesa, chiamata ad essere una «terra di riconciliazione, di condivisione, di semplicità» al cuore della famiglia umana.


TRACCE DI LETTURA

Ci rendiamo conto che, duemila anni fa, il Cristo è venuto sulla terra non per creare una nuova religione, ma per offrire una comunione in Dio ad ogni essere umano? Dopo la sua resurrezione, la presenza del Cristo si fa concreta attraverso una comunione di amore che è la chiesa. I cristiani avranno il cuore così ampio, l'immaginazione così aperta, l'amore così ardente da scoprire questa via del vangelo e vivere da riconciliati?
Se la vocazione ecumenica ha provocato notevoli dialoghi e scambi, come dimenticare questa parola di Cristo: «Va' prima a riconciliarti»? A forza di rinviare a più tardi la riconciliazione dei cristiani, l'ecumenismo, senza rendersene conto, potrebbe alimentare un'attesa illusoria.
Quando i cristiani permangono in una grande semplicità e in un'infinita bontà del cuore, quando sono attenti a scoprire la bellezza profonda dell'animo umano, sono portati ad essere in comunione gli uni con gli altri nel Cristo.
Una credibilità può rinascere presso i giovani, quando questa comunione che è la chiesa si fa limpida, cerca con tutta la sua anima di amare e perdonare; quando, anche con pochi mezzi, si fa accogliente, vicina alle pene umane. Mai distante, mai sulla difensiva, liberata dalle severità, essa può irradiare l'umile fiducia della fede fin nei nostri cuori umani.
Sì, il Cristo chiama noi, evangelicamente poveri, a realizzare la speranza di una comunione. Anche il più semplice dei più semplici può riuscirci...
Penso che dalla mia gioventù non mi abbia mai abbandonato l’intuizione che una vita di comunità poteva essere un segno che Dio è amore, e amore soltanto. A poco a poco cresceva in me la convinzione che era essenziale creare una comunità con uomini decisi a donare tutta la loro vita, e che cercassero sempre di capirsi e riconciliarsi: una comunità dove la bontà del cuore e la semplicità fossero al centro di tutto.
(Frère Roger, Dio non può che amare)


PREGHIERA

Signore misericordioso e santo,
noi ti lodiamo per il dono
alla chiesa e all'umanità di fr. Roger.
Con la sua vita e la sua parola
ha narrato l'amore e il perdono di Cristo
e ha lavorato per l'unità visibile dei cristiani.
Concedi anche a noi di essere
uomini e donne di riconciliazione.
Per Cristo nostro Signore. Amen


Leggi tutto: 16 agostoLeo Max Frank (1884-1915)
martire ebreo

Nel 1915 muore ad Atlanta in seguito a un linciaggio Leo Max Frank, ebreo di origine tedesca.
Nato in Texas nel 1884, Frank si trasferì in Georgia nel 1907, dove ricevette l'incarico di supervisore degli impianti della locale industria di proprietà dello zio. Presidente del ramo locale dei «Figli dell'alleanza», ebreo conosciuto e stimato in tutta la Georgia, Frank fu accusato di un omicidio avvenuto nei locali della sua fabbrica dall'unica testimonianza del probabile vero colpevole dell'omicidio, senza alcuna prova ulteriore. Il suo caso provocò una vera e propria bufera, e dopo mesi in cui andò crescendo l'antisemitismo nell'opinione pubblica americana, fino a richiedere l'intervento della Corte Suprema degli Stati Uniti, Frank fu condannato a morte. Il governatore della Georgia, convinto della sua innocenza e dell'iniquità del verdetto, decise però di commutare in ergastolo la condanna, giocandosi la carriera e provocando reazioni che si conclusero con l'irruzione della folla nel carcere dove Frank era rinchiuso e con il suo conseguente barbaro linciaggio.
Nel 1986, Leo Max Frank è stato riabilitato a titolo postumo.


TRACCE DI LETTURA

Finché il mio popolo non avrà trovato
grazia ai vostri occhi, o popoli della terra,
come potrete trovar grazia
agli occhi dell'Eterno?

Finché non direte:
«Certo, Israele ha peccato
ma è stato purificato dalle sue sofferenze».

Finché non direte:
«Confortiamo Israele nelle sue prove,
medichiamo le sue piaghe, guariamo le sue ferite,
poiché è per noi che soffre tali patimenti».

Finché non direte:
«Non è di pietà che Israele ha bisogno,
ma di giustizia».

Finché un popolo non sarà sorto
per parlare in questo modo agli altri popoli,
né pace, né diritto, né giustizia
potranno regnare in mezzo a voi,
o popoli della terra.
(E. Eydoux, Il canto dell'Esilio)


 LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Stefano di Ungheria (+ 1038), re (calendario romano e ambrosiano)
Rocco (XIV sec.; calendario ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (10 misrā/naḥasē):
L'Assemblea dei Primogeniti, martiri (vedi al 28 dicembre)
Giovanni di Ašmūn Tanah (?), martire (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Leonhard Kaiser (+ 1527), testimone fino al sangue a Passavia
Giovanni il Costante (+ 1532), sostenitore della Riforma in Sassonia

MARONITI:
Rocco, pellegrino

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Traslazione del Mandylion a Costantinopoli (944)
Diomede l'Anargiro (+ 298), martire
Antonio di Novgorod (+ 1147), taumaturgo (Chiesa russa)
Costantino Brancoveanu e compagni (+ 1714), martiri (Chiesa romena)
Razhden il Martire (+ ca 457) (Chiesa georgiana)

SIRO-OCCIDENTALI:
Saba (Piguršnap; IV sec.), martire in Persia

SIRO-ORIENTALI:
Gioacchino e Anna, genitori della beata vergine Maria (Chiesa malabarese)

VETEROCATTOLICI:
Teodulo (IV-V sec.), vescovo

15 agosto

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Transito della beata vergine Maria

Gran parte delle chiese d'oriente e d'occidente attorno alla metà di agosto fanno memoria del transito al cielo della vergine Maria, madre del Signore. L'origine di questa festa è assai remota. In alcuni lezionari armeni di Gerusalemme è attestata al 15 di agosto una celebrazione di Maria Theotókos, sorta nel V secolo, probabilmente a seguito del concilio di Efeso del 431. La festa della «dormizione» (koímesis) di Maria fu imposta invece alla fine del VI secolo dall'imperatore Maurizio a tutto l'impero bizantino. In occidente essa giunse qualche decennio più tardi, e dall'VIII secolo assunse il nome di «assunzione» (assumptio) della beata vergine Maria.
Negli apocrifi si racconta la morte di Maria attorniata dagli apostoli, e si narra la sua successiva apparizione ad essi mentre stanno celebrando la cena del Signore. Questi racconti hanno fortemente influenzato la tradizione popolare e l'iconografia religiosa, e hanno portato la chiesa a cogliere l'esito finale della vita terrena di Maria alla luce della vittoria di Cristo sulla morte. Eccezion fatta per la chiesa copta, che ricorda in due date differenti la morte e l'assunzione della Vergine, le chiese cristiane non si sono pronunciate nell'antichità riguardo alla sua morte. Nella chiesa cattolica, il 1° novembre 1950, si è giunti a proclamare come dogma l'elevazione alla gloria celeste, in anima e corpo, di Maria. Altre chiese, che pure non avvertono la necessità di una simile definizione dogmatica, celebrano nel transito al cielo della madre del Signore la speranza nella resurrezione finale di ogni carne, anticipata profeticamente nella parabola terrena di colei che è figura della Gerusalemme celeste.


 TRACCE DI LETTURA

Lo stesso grande angelo, colui che già una volta
l'annuncio della nascita le aveva consegnato,
era là, in attesa che levasse a lui lo sguardo,
e disse: «È tempo ora che tu appaia».
Ed ella ebbe timore, come allora, e ancora
si mostrò come l'ancella, che nell'intimo annuisce.
Ma lui la illuminava: infinitamente avvicinandosi,
fu come se svanisse nel suo volto -
e comandò agli apostoli, in luoghi lontani già dispersi,
di ritrovarsi nella casa presso il pendio, la casa della Cena...
Ora che li vide tutti, ognuno dietro al proprio lume,
in attesa, si volse lei dalla pienezza
delle voci e ancora regalò di cuore
le due vesti che possedeva,
e levò il viso verso l'uno, verso l'altro...
(Oh, sorgente di indicibili lacrime).
Ma nella sua debolezza si distese
e i cieli su Jerusalem così vicino
attrasse, che uscendo la sua anima nell'alto
solo di poco ebbe da protendersi:
Egli che di lei tutto sapeva, la sollevò
nella divina natura che già le apparteneva.
(R. M. Rilke, La morte di Maria).


PREGHIERA

Signore Dio nostro,
per la vergine Maria, madre del Signore,
oggi si rallegrano il cielo, la terra e ogni creatura:
fa' che tutto il nostro essere,
spirito, anima e corpo,
giunga alla gloria della resurrezione,
in Cristo Gesù, nostro unico Signore.


LETTURE BIBLICHE

Ap 11,19; 12,1-10 (vigilia); Gen 3,15-20; 1Cor 15,20-26; Gv 19,25-27


Leggi tutto: 15 agostoBasilio di Mosca (1464-1552)
testimone

Nel 1552 si spegne a Mosca Basilio, folle per Cristo. Vasilij Blažennyj (ossia il «beato») era nato nel 1464 a Elokhov, nei pressi di Mosca. Sarà il più amato dei folli per Cristo russi. Vagabondava nudo per le vie della città e non temeva di compiere atti incomprensibili come distruggere i beni esposti al mercato per punire i commercianti disonesti o abbracciare i muri delle case in cui risiedevano persone timorate di Dio. A più riprese egli rimproverò lo zar Ivan il Terribile per le malvagità del suo cuore e per la sua crudeltà.
Basilio è l'esempio più eloquente di quel diritto di rimproverare i potenti che a partire dal XVI secolo divenne, nella tradizione russa, esclusivo appannaggio dei folli per Cristo. Alla sua morte egli fu subito venerato e amato, al punto che a lui è stata dedicata la chiesa che sorge sulla piazza Rossa accanto al Cremlino.


TRACCE DI LETTURA

«Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente» (1Cor 3,18); «Noi siamo stolti a causa di Cristo» (1Cor 4,10). Ciò che Paolo intende dire è anzitutto il paradosso della fede in un Messia crocifisso. Stolta, agli occhi del mondo, è la fede cristiana.
Siamo talmente abituati al paradosso del cristianesimo che facciamo fatica a cogliere nelle sorprendenti parole di Paolo qualcosa di più che una semplice iperbole. Ma Paolo insiste sulla radicale inconciliabilità di due ordini, quello mondano e quello divino. La follia per Cristo esprime essenzialmente il bisogno di mettere a nudo la radicale contraddizione fra la verità cristiana da un lato e il senso morale del mondo dall'altro.
(G. Fedotov, La mentalità religiosa russa).


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
La beata vergine Maria

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Assunzione della beata vergine Maria

COPTI ED ETIOPICI (9 misrā/naḥasē):
Abba Ari (III sec.), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Hermann von Wied (+ 1552), vescovo a Colonia

MARONITI:
Assunzione della beata vergine Maria

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Dormizione della santissima nostra signora la Madre di Dio e sempre vergine Maria
Basilio il Folle (Chiesa russa)

SIRO-OCCIDENTALI:
Assunzione della beata vergine Maria

SIRO-ORIENTALI:
Transito della beata vergine Maria

VETEROCATTOLICI:
Dormizione di Maria