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5 novembre

LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ETIOPICI (26 bābah/eqemt)
Timone (I sec.), uno dei 70 discepoli (Chiesa copta)

LUTERANI:
Hans Egede (+ 1758), missionario in Groenlandia

MARONITI:
Asiā il Taumaturgo (?), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Galazione ed Episteme del Sinai (III sec.),martiri

VETEROCATTOLICI:
Zaccaria ed Elisabetta

4 novembre

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Carlo Borromeo (+ 1584), vescovo (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (25 bābah/eqemt):
Apollo di Bawit e Abib (IV sec.), monaci (Chiesa copta)

LUTERANI:
Claude Brousson (+ 1698), testimone fino al sangue in Francia

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Ioannichio il Grande (+ 846), monaco
Nicandro, vescovo di Mira, ed Erma (I sec.), presbitero, ieromartiri

3 novembre

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Leggi tutto: 3 novembreRICHARD HOOKER (1554-1600)
presbitero

Nel 1600, nei pressi di Canterbury dove era parroco, conclude la sua parabola terrena Richard Hooker, «maestro della fede», secondo il titolo riconosciutogli dalla Chiesa d'Inghilterra. Nato a Heavitree nel 1554, ed educato al Corpus Christi College di Oxford, Richard fu ordinato presbitero e quindi si sposò.
Trasferitosi a Londra, divenne uno dei principali sostenitori della «via media» anglicana, cercando di contrastare sia le deviazioni del puritanesimo allora dilagante in Inghilterra, sia il peso eccessivo conferito a suo avviso dal cattolicesimo all'autorità all'interno della chiesa.
Egli sosteneva infatti che la chiave fondamentale per accedere alla conoscenza della volontà di Dio contenuta nelle Scritture è la ragione, la cui dignità è data dal fatto che Dio stesso ne ha fatto dono agli uomini. Obbedire alla ragione è per Hooker obbedire alla legge di natura stabilita da Dio attraverso la creazione.
Persona di grande equilibrio, Hooker ha lasciato opere teologiche che testimoniano una profonda vita spirituale e un grande amore per l'uomo.


TRACCE DI LETTURA

Le scuole di Roma insegnano che la Scrittura è a tal punto insufficiente che, se non si aggiungessero le tradizioni, essa non conterrebbe tutta la verità rivelata e soprannaturale che i figli degli uomini devono ussolutarnerne conoscere in questa vita per poter essere salvati in quella.futura. Altri condannano giustamente questa opinione, ma cadono parimenti in un estremismo pericoloso. Essi affermano infatti che la Scrittuura non contiene soltanto le cose necessarie a quel fine, ma ogni cosa, cosicché agire secondo qualsiasi altra legge non solo è superfluo, ma persino contrario alla salvezza; sì, illegale e peccaminoso.
Ma qualsiasi discorso su Dio o su cose divine, se non corrisponde alla verità, è una pura offesa dell'intelligenza, anche se sembra apparire un onore.
(R. Hooker, Le leggi di governo della chiesa 11,8)


PREGHIERA

Dio di pace, vincolo di ogni amore,
che nel tuo Figlio Gesù Cristo
hai fatto dell'umanità
la tua inseparabile dimora:
sull'esempio
del tuo servo Richard Hooker,
accorda a noi tuoi servi
la grazia di rallegrarci senza fine
per aver ereditato l'adozione a figli,
e di cantare le tue lodi ora e sempre.
Attraverso Gesù Cristo tuo Figlio,
nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE

Sir 44,10-15; 2Tim 2,22-25; Gv 16,12-15


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Richard Hooker, presbitero, apologeta anglicano, maestro della fede
Martino de Porres (+ 1639), frate

CATTOI.ICI D'OCCIDENTE:
Martino de Porres, religioso (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (24 bābah/ṭeqemt):
Ilarione di Gaza (+ 371), monaco (Chiesa copta)

LUTERANI:
Pirmino (+ 753), evangelizzatore nella Germania sudoccidentale

MARONITI:
Acepsima, Giuseppe e Aeitale di Persia (IV sec.), martiri
Dedicazione della chiesa di Lidda a Giorgio (IV sec.)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Acepsima, Giuseppe e Aeitale di Persia (IV sec.), martiri
Traslazione delle reliquie e dedicazione della chiesa di Lidda a Giorgio, megalomartire
Bessarione Saraj, Sofronio di Cioara e Oprea (XVII-XVIII sec.), confessori (Chiesa serba)
Pimen di Zographou (+ 1618), monaco (Chiesa bulgara)

2 novembre

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Leggi tutto: 2 novembre

MEMORIA DEI MORTI IN CRISTO

I credenti vivono il proprio pellegrinaggio terreno nella fede grazie al reciproco sostegno che si prestano in seno al popolo di Dio. In Cristo infatti tutti i fedeli, sia quelli ancora in vita sia quelli defunti, sono legati gli uni agli altri mediante una comunione di amore e di preghiera. È questo il fondamento più profondo dell'odierna memoria di tutti i morti in Cristo, posta non a caso il giorno successivo alla memoria della comunione di tutti i santi del cielo e della terra. I cristiani d'oriente e d'occidente hanno sempre ricordato nel corso della celebrazione eucaristica i fedeli già tornati al Padre. Gli orientali ricordano in modo particolare i defunti in alcuni giorni dell'anno.
In occidente, a partire dal 998, l'abate di Cluny Odilone istituì un ufficio liturgico per ricordare i fratelli della comunità che avevano già terminato il loro pellegrinaggio terreno. Grazie all'enorme influenza dei monaci cluniacensi, tale uso si estese fino a diventare prassi comune in tutta la chiesa latina. In alcune chiese della Riforma, però, la memoria dei morti in Cristo fu soppressa, a motivo del forte legame, sottolineato dai cattolici, di questa festa con la dottrina del purgatorio; ma con la riscoperta del significato originario essa è stata ricuperata in molte comunità protestanti.
Ricordando i defunti in Cristo ogni credente ravviva la speranza di una vita senza fine; Gesù infatti ha promesso a quanti rimangono nel suo amore che la morte non è l'ultima parola sulle loro esistenze, ma è il passaggio a una vita in pienezza, perché l'amore è più forte della morte e la carità non avrà mai fine.


TRACCE DI LETTURA

Discese agli inferi: questa confessione del Sabato santo sta a significare che Cristo ha oltrepassato la porta della solitudine, che è disceso nel fondo irraggiungibile e inaccostabile della nostra condizione di solitudine. Questo sta a significare però che anche nella notte estrema nella quale non penetra alcuna parola, si dà una voce che ci chiama, una mano che ci prende e ci conduce. La solitudine insuperabile dell'uomo è stata superata dal momento che Egli si è trovato in essa. L'inferno è stato vinto dal momento in cui l'amore è penetrato in esso e la terra della solitudine è stata abitata da lui. Nella sua profondità l'uomo non vive di pane, ma nell'autenticità del suo essere egli vive per il fatto che è amato e può amare. A partire dal momento in cui nello spazio della morte si dà la presenza dell'amore, allora nella morte penetra la vita: «Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata» canta la chiesa nella liturgia funebre.
(J. Ratzinger, Sulla settimana santa)


PREGHIERA

Dio eterno,
che ci hai fatti e ci hai redenti,
accordaci,
assieme a tutti i fedeli defunti,
i benefici della passione salvifica di tuo Figlio
e la resurrezione nella gloria:
fa' che nell'ultimo giorno,
quando radunerai ogni cosa in Cristo,
possiamo godere insieme a loro
la pienezza delle tue promesse.
Attraverso Cristo,
tuo Figlio e nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE

Gb 19,23-27; Rm 5,5-11 (o 1Te 4,13-18); Gv 6,37-40


Leggi tutto: 2 novembreJOHANN ALBRECHT BENGEL (1687-1752)
testimone

Nel 1752 si spegne Johann Albrecht Bengel, studioso delle Scritture e teologo luterano nato a Winnenden, nel Württemberg (Germania), sessantacinque anni prima.
Negli anni dei suoi studi a Tubinga, Johann aveva aderito al movimento pietista. Di esso condivise pienamente l'esigenza di restituire alla Riforma un profondo radicamento spirituale.
Chiamato poi a formare i futuri pastori della sua chiesa, egli cercò anzitutto di introdurli alla vita interiore e allo studio delle Scritture. Per favorire il raccoglimento e la concentrazione dei suoi allievi egli diede vita a una vera e propria comunità di ricerca e di preghiera.
Pienamente fedele alla chiesa e alle sue autorità, Bengel fu fautore di una teologia all'insegna del primato dell'escatologia, evitando così le derive individualistiche in cui cadde parte del movimento pietista, nonché l'eccessiva speculazione della teologia occidentale di quel tempo, quasi a ricordare l'adagio di Evagrio, secondo cui teologo è soltanto colui che è veramente capace di pregare.
Bengel curò negli ultimi anni della sua vita anche un'edizione critica del Nuovo Testamento, corredata di un commento che influenzerà profondamente i posteri, compresi John Wesley e i metodisti inglesi.
Egli morì pochi anni dopo essere divenuto prelato di Alpirsbach, nella pace che aveva coltivato per tutta la vita.


TRACCE DI LETTURA

Il felice amalgama tra la frequentazione delle riunioni religiose in piccole comunità e un ampio apprezzamento per la scienza pura fu particolarmente singolare in Johann Albrecht Bengel che, per modestia, si limitò ad insegnare in un seminario del Württemberg. Per la presenza in lui della rara alleanza tra una notevole erudizione e una quasi infantile sottomissione agli insegnamenti tradizionali, egli fu critico in virtù della sua stessa fede, e dette così una significativa manifestazione dell'esegesi tedesca, tanto diversa da quella inglese e da quella francese. Convinto che la Scrittura, con la sua stessa azione benefica, desse una prova sufficiente della sua origine divina, con la sua esegesi d'avanguardia egli liberò l'interpretazione dei testi biblici dalle restrizioni tradizionali e confessionali, ma in un tale contesto di fede da risultare accettabile, per esempio, a un uomo come John Wesley.
(É. G. Léonard, Storia del protestantesimo)


Leggi tutto: 2 novembreGREGORIUS MAR PARUMALA (1848-1902)
pastore

La Chiesa ortodossa malankarese ricorda oggi Gregorius Geevarghese, vescovo di Parumala, nel Kerala indiano.
Gregorius nacque nel 1848 a Mulamthuruthy, in India, da una famiglia che aveva sempre dato diversi presbiteri alla chiesa ortodossa. Avviato al servizio ministeriale fin dall'età di dieci anni, nel 1866 Gregorius ricevette l'ordinazione presbiterale per mano del vescovo mar Coorilose di Antiochia, al cui seguito visitò tutte le chiese malankaresi.
Divenuto fine conoscitore della lingua siriaca, egli fu chiamato a lasciare il monastero di Vettical Dayara, in cui si era ritirato, per essere consacrato vescovo a soli ventotto anni.
Provvisto di una notevole educazione teologica, e al tempo stesso uomo di preghiera, Gregorius mar Parumala si rivelò soprattutto un pastore di grande ascolto e carità. Nei suoi ventisei anni di servizio episcopale, organizzò con sollecitudine e con amore la vita della diocesi affidata alle sue cure.
Alla sua marte, avvenuta il 2 novembre del 1902, la sua popolarità era enorme, al punto che nel 1947 il sinodo della Chiesa ortodossa malankarese decise di canonizzarlo, evento rarissimo nella tradizione religiosa di quelle terre.


LE CHESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Commemorazione dei fedeli defunti (Giorno di tutte le anime)

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Commemorazione dei fedeli defunti (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (23 bābah/ṭeqemt):
Dionigi (III-IV sec.), vescovo di Corinto, martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Johann Albrecht Bengl, teologo nel Württemberg

MARONITI:
Commemorazione dei fedeli defunti
Acindino e i suoi compagni di Persia (IV sec.), martiri

ORTODOSSI e GRECO-CATTOLICI:
Acindino, Pegasio, Aftonio, Elpidoforo e Anempodisto, martiri

SIRO-OCCIDENTALI:
Gregorius mar Parumala, vescovo (Chiesa malankarese)

VETEROCATTOLICI:
Tutte le anime

1 novembre

Leggi tutto: 1 novembre

COMUNIONE DEI SANTI DEL CIELO E DELLA TERRA

Le chiese antiche si resero conto ben presto che nessun martirologio era sufficiente a contenere il numero dei santi riconosciuti dalle varie comunità cristiane. Sorse così nel IV secolo la solennità odierna, dapprima nella chiesa siriaca, dove era chiamata festa di «tutti i martiri». Ad Antiochia essa veniva celebrata la domenica dopo Pentecoste a sottolineare il legame imprescindibile tra effusione dello Spirito dall'alto e testimonianza dei cristiani fino al martirio. I santi, cioè i morti per Cristo, con Cristo e in Cristo, sono viventi assieme a lui, sono una communio sanctorum; e poiché noi siamo membra del corpo di Cristo ed essi membra gloriose del corpo glorioso del Signore, la chiesa pellegrinante ricorda oggi la sua comunione con la chiesa celeste, assieme alla quale forma l'unico e totale corpo del Signore. Nel corso dei secoli le chiese bizantine hanno conservato la data antiochena della festa, mentre i latini colsero l'occasione di questa celebrazione per cristianizzare i templi e le feste pagane dedicati a «tutti gli dèi». Nel VII secolo a Roma essa fu dunque fissata il 13 maggio, giorno in cui il tempio romano del Pantheon divenne la chiesa di Santa Maria dei martiri.
L'attuale data occidentale del 1° novembre è probabilmente di origine celtica, e fu imposta a tutto l'occidente nel 835 da papa Gregorio IV. Posta così nel tempo autunnale, a conclusione dei raccolti, la solennità di Tutti i santi chiede di contemplare la messe di tutti i sacrifici viventi offerti a Dio, la raccolta presso il Signore di tutti i frutti maturi, opera del suo amore tra gli uomini. Essa ricorda, contro ogni solitudine e isolamento nel cuore dell'uomo, che non siamo soli, ma siamo una comunione destinata a una vita senza fine.


TRACCE DI LETTURA

La festa di tutti i santi che noi oggi celebriamo è davvero un memoriale dell'autunno glorioso della Chiesa. È la festa contro la solitudine, contro ogni isolamento che sta nel cuore dell'uomo. Oggi noi dovremmo cantare: «Non siamo soli, siamo una comunione!». Oggi dovremmo rinnovare il canto pasquale perché, se a Pasqua contemplavamo il Cristo vivente per sempre alla destra del Padre, oggi, grazie alle energie di resurrezione sprigionate dalla Pasqua, noi contempliamo quelli che sono in Cristo alla destra del Padre: i santi. A Pasqua cantavamo che la vite era vivente, risorta; oggi la Chiesa ci fa cantare che i tralci hanno dato il loro frutto, che i tralci, mondati e potati dal Padre sulla vite che è Cristo, hanno portato una vendemmia abbondante e che questi grappoli, questi frutti della vite sono insieme un unico vino: quello del regno di Dio. Se non ci fossero i santi, se noi non credessimo alla comunione dei santi del cielo e della terra, saremmo chiusi in una solitudine disperata e disperante.
(Un monaco della Chiesa d'occidente)


PREGHIERA

Dio d'amore,
tu oggi ci riunisci con i santi,
tuoi amici,
in una gioiosa comunione fraterna:
accordaci di camminare come loro sulle tracce di Cristo
e noi, avvolti da una così grande nube di testimoni,
entreremo nel tuo regno, benedetto nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Eb 11,32-12,4 (vigilia); Ap 7,9-17; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Giorno di tutti i santi

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Tutti i santi (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (22 bābah/ṭeqemt):
Luca, evangelista

LUTERANI:
Memoria di tutti i santi
Erhard Schnepf (+ 1558), riformatore nel Wϋrttemberg

MARONITI:
Tutti i santi
Cosma e Damiano (+ ca 303), martiri

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Cosma e Damiano, taumaturghi e anargiri
Traslazione delle reliquie di Giovanni di Rila (1238), monaco (Chiesa russa)
Procoro di Pčinja e Giovanni di Rila (IX-X sec.), anacoreti (Chiesa serba)
Nicola Dvali (+ 1314), ieromartire (Chiesa georgiana)

SIRO-OCCIDENTALI:
Giovanni di Erbil e Giacomo lo Zelota (IV sec.), martiri
Tutti i santi (Chiesa siro-cattolica)

SIRO-ORIENTALI:
Aḥḥa l'Egiziano (IV sec.), monaco (Chiesa assira)

VETEROCATTOLICI :
Tutti i santi

31 dicembre

Teofilatto di Ocrida (ca 1054-1126)
pastore e testimone di ecumenismo

Le chiese ortodosse ricordano oggi Teofilatto, arcivescovo di Ocrida nell'odierna Macedonia. Egli era nato attorno al 1054 sull'isola greca di Euripo, nell'Eubea. Uomo di immensa cultura, diacono e retore in una scuola patriarcale, Teofilatto fu nominato dall'imperatore bizantino arcivescovo di Ocrida, centro politico e culturale dell'impero bulgaro-macedone. In un primo momento, egli accolse malvolentieri quello che riteneva essere una sorta di esilio in mezzo a uomini molto meno dotti dei bizantini; tuttavia, obbedendo con libertà e creatività al compito cui era stato chiamato, Teofilatto fu un pastore molto saggio, che impiegò la propria preparazione culturale facendone un fermento di sapienza e di comunione per tutto il popolo affidato alle sue cure pastorali. Grande predicatore e commentatore della Scrittura - commentò per intero il Nuovo Testamento -, Teofilatto studiò e fece amare la storia della chiesa di Ocrida, convinto che la conoscenza della storia sia l'unica via per giungere ad attenuare le divisioni tra gli uomini e per imparare a esercitare quella larghezza di cuore a cui già invitano gli scritti apostolici. Teofilatto morì tra il 1120 e il 1126, dopo aver impiegato sino all'ultimo la propria scienza e il proprio cuore per sanare i conflitti tra Roma e Bisanzio, richiamando entrambe le parti al vangelo.


TRACCE DI LETTURA

Fratelli, diamo prova di condiscendenza, per non apparire duri; se non siamo duri, ci accoglieranno. Se noi li accogliamo, riempiremo la casa di Dio, e riempiendo la casa di Dio, risulteremo più ricchi. E se saremo ricchi, mostreremo benevolenza e con essa dimostreremo di essere servi buoni e fedeli e per questo saremo accolti nella gioia del Signore. Vedete fin dove ci ha innalzato la condiscendenza? Non ostiniamoci dunque sulla questione degli azzimi o su quella dei digiuni dinanzi all'opinione dei latini. A molti sembra che commettano errori imperdonabili, ma, a mio avviso, un uomo esperto nella storia della chiesa e che ha imparato che una qualsiasi consuetudine non è in grado di dividere la chiesa a meno che non comporti la rovina del dogma, non potrebbe convenire con tale opinione. Non comportiamoci così senza condiscendenza, non trasformiamo l'altezza della nostra dignità in torre di vanità, noi che con il nostro orgoglio rifiutiamo quasi tutti. Nella misura in cui siamo i più forti, portiamo i deboli, e nella misura in cui siamo medici, curiamo quanti sono nella sofferenza.
(Teofilatto di Ocrida, Discorsi )


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
John Wycliff (+ 1384), riformatore

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Silvestro I (+ 335), papa (calendario romano e ambrosiano)
Colomba di Sens (+ 237), vergine e martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (22 kiyahk/tāḫśāś):
Gabriele, arcangelo
Bacala Daqsyos (Apparizione della Vergine a Ildefonso di Toledo) (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Fine del vecchio anno
John Wycliff, testimone della fede in Inghilterra

MARONITI:
Zotico il Misericordioso (IV sec.), presbitero e martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Melania la Romana (+ 439), monaca

VETEROCATTOLICI:
Mario di Losanna (+ 594), vescovo

30 dicembre

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giacomo fratello di Giovanni, apostolo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (21 kiyahk/tāḫśāś):
Barnabeo (I sec.), uno dei 70 discepoli (Chiesa copta)

LUTERANI:
Martin Schalling (+ 1608), poeta nell'Alto Palatinato e a Norimberga

MARONITI:
Anisia di Tessalonica (III-IV sec.), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Anisia, martire
Abacuc il Diacono e Paissio l'Igumeno (XIX sec.), neomartiri (Chiesa serba)