Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_novembre/11_14_andrej.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_novembre/11_14_andrej.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_novembre/11_14_bernardin.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_novembre/11_14_bernardin.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

19 novembre

MATILDE DI MAGDEBURGO (ca 1208-1283)
testimone

Il monastero di Helfta fu nel XIII secolo un luogo di alta spiritualità e un ritrovo di grandi mistiche che trovavano alimento nella ruminazione quotidiana delle Scritture. Molte di loro non erano monache tradizionali, ma beghine rifugiatesi in monastero per le persecuzioni attuate contro il beghinaggio da parte soprattutto dei frati domenicani. Fra le beghine giunte a Helfta, la più celebre fu senz'altro Matilde di Magdeburgo. Poco si sa della sua vita. Nata intorno al 1208 nella diocesi di Magdeburgo, appartenente a una famiglia nobile, Matilde decise giovanissima di ritirarsi presso una comunità di beghine, cioè di donne che rifiutavano le tradizionali forme di vita religiosa, ma che desideravano vivere un'intensa vita interiore in piccoli nuclei ai bordi dei villaggi. Per trent'anni Matilde visse una profonda comunione con il Signore nella preghiera; non appena però, su ordine del confessore, si accinse a mettere per iscritto le proprie esperienze, iniziarono per lei i guai, soprattutto perché denunciava con molta franchezza la corruzione del clero di cui spesso era stata testimone. Nel 1261, dopo il sinodo domenicano di Magdeburgo contro le beghine, Matilde si rifugiò a Helfta, dove fu compagna di Matilde di Hackeborn e maestra di Gertrude di Helfta.
Nella pace di quel cenobio e nella compagnia di donne straordinarie, Matilde portò a termine la sua opera letteraria, le Rivelazioni, in cui raffigurava - con immagini tra le più belle della letteratura medievale - lo sprigionarsi della luce divina in un cuore che ha meditato per tutta la vita la parola di Dio. Matilde morì attorno al 1283, completamente cieca, ma con una vivida luce negli occhi del cuore. La data odierna è quella in cui Matilde è ricordata dalla Chiesa d'Inghilterra, lo stesso giorno in cui nel Calendario monastico si fa memoria di Matilde di Hackeborn.


TRACCE DI LETTURA

Ascolta, amore, ascolta con l'orecchio dello spirito, così cantano i nove cori angelici:
Noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai cercati nella tua umiltà,
noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai mantenuti nella tua misericordia,
noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai onorati con la tua passione e la tua onta,
noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai condotti nella tua bontà,
noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai ordinati nella tua sapienza,
noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai protetti con la tua potenza,
noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai santificati con la tua nobiltà,
noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai illuminati nella tua confidenza,
noi ti lodiamo, Signore, perché ci hai innalzati nel tuo amore su tutte le creature.
(Matilde di Magdeburgo, La luce fluente della Divinità 1,6)


PREGHIERA

Dio onnipotente,
per tua grazia Matilde,
riscaldata dal fuoco del tuo amore,
è divenuta una luce ardente
e splendente nella tua chiesa:
infiamma anche noi
con il medesimo spirito di disciplina e d'amore,
perché possiamo camminare
per sempre al tuo cospetto
come figli della luce.
Attraverso Gesù Cristo,
tuo Figlio nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE

Ct 8,6-7; Ap 19,1.5-9; Mt 11,25-30


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Hilda (+ 680), badessa di Whitby
Matilde, beghina di Magdeburgo, mistica

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Matilde di Hackeborn ( + 1299), vergine (calendario monastico)

COPTI ED ETIOPICI (10 hatūr/ ḫedār):
Sofia e 50 compagne di Edessa (+ ca 361), martiri (Chiesa copta)

LUTERANI:
Elisabetta di Turingia (+ 1231), benefattrice in Assia

MARONITI:
Ponziano (III sec.), papa

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Abdia (VI sec. a.C.), profeta
Barlaam di Antiochia (+ ca 304), martire
Sinossi dei santi della Carelia (festa che cade il sabato tra il 31 ottobre e il 6 novembre del calendario giuliano)
Barlaam di Chutyn (+ 1192), monaco (Chiesa russa)

VETEROCATTOLICI:
Elisabetta di Turingia, vedova

18 novembre

LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Elisabetta d'Ungheria (+ 1231), principessa di Turingia, filantropa

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Dedicazione delle basiliche dei santi Pietro e Paolo, apostoli (calendario romano e ambrosiano)
Romano (+ 303 ca), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (9 hatūr/ ḫedār):
Concilio di Nicea (325)

LUTERANI:
Ludwig Hofacker (+ 1828), predicatore del Risveglio nel Württemberg

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Platone di Ancira e Romano di Cesarea (+ 303 ca), martiri
Giona (+ 1470), arcivescovo di Novgorod (Chiesa russa)

17 novembre

UGO DI LINCOLN (1140-1200)
pastore

Il 16 novembre del 1200 si spegne all'età di sessant'anni Ugo, monaco certosino e vescovo di Lincoln in Inghilterra. Nativo dei dintorni di Grenoble, Ugo era stato educato presso i canonici agostiniani di Villarbenoît, dove aveva emesso i voti religiosi. Desideroso di una vita più ritirata, a 25 anni egli ottenne di entrare nella Grande Chartreuse, dalla quale sarà presto inviato a presiedere la Certosa inglese di Witham, che versava in cattive condizioni. Eletto nel 1186 vescovo di Lincoln, allora la più grande diocesi inglese, Ugo accettò unicamente per obbedienza al suo priore, e si dedicò con tutto se stesso all'incarico pastorale ricevuto. Egli fece rifiorire a Lincoln la locale scuola teologica, e sovrintendette al restauro della cattedrale partecipando talvolta di persona ai lavori più pesanti. Uomo di grande compassione ed equilibrio, Ugo fu spesso chiamato a giudicare le cause più difficili. Per amore della giustizia non esitò a contrapporsi con franchezza ai re e ai confratelli nell'episcopato, senza mai serbare rancore o inimicizia verso nessuno. Si racconta che giunse a rischiare la propria incolumità personale per salvare dalla morte alcuni ebrei, ingiustamente accusati a seguito di un tumulto popolare. Ugo intervenne personalmente per curare i lebbrosi, e si batté perché anche i più poveri potessero avere una sepoltura dignitosa. Egli nutriva inoltre un profondo amore per la natura, ed è spesso raffigurato in compagnia del suo cigno addomesticato, che visse con lui nell'episcopio di Lincoln. Alla sua morte era conosciuto in tutta l'Inghilterra, e da nessuno era posta in discussione la sua santità.


TRACCE DI LETTURA

Con l'aiuto di molti uomini di valore che si scelse quali suoi consiglieri, il nuovo vescovo di Lincoln trasformò immediatamente la sua diocesi. Egli predicava la parola di Dio con vigore, obbedendo premurosamente ai comandi contenuti in essa e seguendo un celebre adagio della Scrittura: «Dov'è lo Spirito del Signore, là c'è libertà». Egli riprendeva con fermezza i peccatori, senza curarsi dell'importanza delle persone a cui si rivolgeva.
È poi impossibile ricordare adeguatamente la sua grande compassione e tenerezza verso gli amnalati, specie verso quanti soffrivano di lebbra. Egli li accudiva di persona, lavandone e asciugandone i piedi e baciandoli con affetto. E dopo averli ristorati, li colmava di doni, senza badare alla misura. In alcune residenze episcopali aveva fatto costruire ospedali, nei quali trovavano ricovero uomini e donne afflitti da simili mali.
Quando visitava i lebbrosi, era solito sedersi in mezzo a loro in una piccola stanza per confortare le loro anime con le sue parole delicate, e così alleviava le loro sofferenze con la sua tenerezza materna.
(Adamo di Eynsham, Vita di sant'Ugo di Lincoln)


PREGHIERA

O Dio,
tu hai concesso al tuo servo Ugo
una parola coraggiosa,
sapiente e gioiosa
e gli hai chiesto di ricordare
ai governanti di questo mondo
la disciplina di una vita santa:
dona anche a noi la grazia
di essere liberi e franchi
come lui al servizio del vangelo,
non confidando in altri che in Cristo,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE

Mi 6,6-8; 1Tim 6,11-16; Lc 9,51-56


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Ugo, vescovo di Lincoln

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Elisabetta d'Ungheria (+ 1231), religiosa (calendario romano e ambrosiano)
Acisclo (III o IV sec.), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (8 hatūr/ ḫedār):
I 4 animali incorporei dcll'Apocalisse

LUTERANI:
Jakob Böhme (+ 1624), mistico in Slesia
David Zeisberger (+ 1808), missionario presso gli indiani nordamericani

MARONITI:
Gregorio il Taumaturgo (+ ca 275), vescovo di Neocesarea

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Gregorio il Taumaturgo, vescovo di Neocesarea
Giusti del Santo Sepolcro (?), monaci (Chiesa georgiana)

 

16 novembre

GERTRUDE DI HELFTA (1256-1301/1302)
monaca

La chiesa cattolica fa oggi memoria di Gertrude, monaca del monastero di Helfta, in Sassonia. Entrata a soli cinque anni in monastero, Gertrude fu educata da maestre spirituali di grande valore, come Matilde di Hackeborn e Matilde di Magdeburgo. Alla loro scuola essa acquisì una profonda dimestichezza con tutte le dimensioni della vita interiore: lo studio, la lettura orante delle Scritture e la preghiera personale. Il suo più vivo desiderio divenne presto quello di poter accedere nel profondo del cuore per dimorarvi e incontrare Dio, il quale mediante lo Spirito si rende presente al credente nel Cristo misericordioso e amante. Grazie alla grande cultura e all'equilibrio interiore che aveva acquisito, Gertrude seppe mettere a frutto i suoi molti doni spirituali, evitando gli eccessi e le deviazioni in cui incorreranno altre mistiche dei secoli successivi. Dalle sue esperienze spirituali, infatti, messe per iscritto in parte da lei stessa e in parte da una consorella, trapela una dottrina profondamente sobria e biblica. Ritenuta in modo improprio un esempio di «cristocentrismo assoluto» nella vita spirituale, Gertrude fu in realtà una delle grandi cantrici dell'azione della Trinità divina nel cuore dei credenti e nella comunità ecclesiale.
Gertrude morì il 17 novembre del 1301 o 1302, ed è spesso raffigurata con un libro in mano, in atteggiamento orante, vestita da monaca cistercense, anche se il monastero di Helfta non appartenne probabilmente a nessuna delle grandi congregazioni del tempo.


TRACCE DI LETTURA

O amore, tu sei, nella santa Trinità, il dolcissimo bacio che unisce in modo così stretto il Padre al Figlio. Tu sei quel bacio di salvezza che la maestà divina ha impresso sulla nostra umanità mediante il Figlio. O dolcissimo bacio, fa' che questo piccolo granello di polvere non sia dimenticato dai tuoi legami: che io non sia privata del tuo contatto e della tua stretta, fino a divenire un solo spirito con Dio. Fammi sperimentare per davvero come sia delizioso abbracciare te, il Dio vivente, amore mio dolcissimo, dimorando in te, a te essere unita. O Dio amore, tu sei quanto di più caro io possieda; all'infuori di te, nel cielo come in terra, io non spero nulla, nulla voglio e nulla abita i miei desideri. Tu sei la mia vera eredità e ogni mia attesa, verso di te tende il mio fine e la mia intenzione.

(Gertrude di Hefta, Esercizio quinto)


PREGHIERA

Signore,
tu ti sei scelto e preparato una dimora
nel cuore di santa Gertrude;
per la sua preghiera,
dissipa l'oscurità dei nostri cuori
per far gustare anche a noi
la gioia della tua presenza
e della tua azione in tutti noi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Ef 3,14-19; Gv 15,1-8


LE CHIESE RICORDANO....

ANGLICANI:
Margherita (+ 1093), regina di Scozia filantropa, riformatrice della chiesa
Edmund Rich di Abingdon (+ 1240), arcivescovo di Canterbury

CATTOLICI D' OCCIDENTE:
Margherita di Scozia
Gertrude, vergine (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (7 hatūr/ ḫedār):
Giorgio di Alessandria (?), martire (Chiesa copta)
Dedicazione della chiesa di San Giorgio di Cappadocia a Lidda (IV sec.) (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Comenio-Jan Amos Komemský (+ 1670) vescovo dei Fratelli boemi

MARONITI:
Matteo, apostolo ed evangelista

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Matteo, apostolo ed evangelista

VETEROCATTOLICI:
Otmaro (+ 759), abate

15 novembre

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Alberto Magno (+ 1283), vescovo e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)
Eugenio (VII sec.), vescovo di Toledo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (6 hatūr/ ḫedār):
Felice (+ ca 274), papa di Roma e martire (Chiesa copta)
Qwesqwām (Festa della santa Famiglia - Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Alberto Magno, dottore della chiesa a Parigi e a Colonia
Giovanni Keplero (+ 1630), naturalista in Austria

MARONITI:
Guryā, Šmūnā e Habīb di Edessa (+ ca 305), martiri
 
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Guryā, Šmūnā e Habīb, martiri e confessori
Paisij Veličkovskij (+ 1793), monaco (Chiesa romena)SIRO-OCCIDENTALI:
Šallīta (?), monaco
 
SIRO-ORIENTALI:
Rabban Mosè di Beṭ Ṣayyāré (+ 947), monaco (Chiesa assira)

14 novembre

Multithumb found errors on this page:

There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_novembre/11_14_andrej.jpg'
There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_novembre/11_14_andrej.jpg'
There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_novembre/11_14_bernardin.jpg'
There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_novembre/11_14_bernardin.jpg'

GREGORIO PALAMAS (1296-1359)
monaco e pastore

Nel 1359 muore nella sua sede episcopale di Tessalonica Gregorio Palamas, monaco e pastore tra i più amati nel mondo bizantino. Di famiglia costantinopolitana, Gregorio era stato coinvolto nel movimento di rinascita esicasta, che aveva fatto del monte Athos un grande polo di attrazione in un'epoca di forte declino dell'impero bizantino. Uomo molto colto, formatosi nelle migliori scuole della capitale, egli unì nella sua esperienza monastica una profondissima vita interiore, animata dalla pratica della preghiera di Gesù, a una notevole verve da polemista. Quando infatti Barlaam il Calabro accusò di eresia tutti quei monaci che fondavano la loro vita spirituale sulla ripetizione del Nome del Signore, Gregorio si gettò in prima persona nella difesa dei «santi esicasti», dando vita a una teologia al tempo stesso fedele alla tradizione patristica e tuttavia profondamente originale. Importante fu la sua distinzione fra l'essenza e le energie di Dio, che ebbe il merito di rendere ragione sia della radicale alterità di Dio rispetto all'uomo, sia del suo libero donarsi a coloro che vivono nella preghiera un'autentica esperienza spirituale. Coinvolto nelle controversie del tempo, Gregorio conobbe la scomunica e la prigionia inflittegli dal patriarca di Costantinopoli Giovanni Caleca, ma dal successore di quest'ultimo, Isidoro, fu poi riammesso alla comunione ecclesiale, fino a diventare arcivescovo di Tessalonica.
Cantore di un Dio che è «fuoco d'amore divorante», Palamas ha lasciato ai posteri una delle più alte e complete dottrine sulla divinizzazione dell'uomo, vero fine dell'economia divina secondo la tradizione orientale.


TRACCE DI LETTURA

Il Figlio di Dio, nel suo incomparabile amore per gli uomini, non si è limitato a unire la sua divina Ipostasi alla nostra natura, ricoprendosi di un corpo animato e di un'anima dotata d'intelligenza, per apparire sulla terra e vivere con gli uomini; ma poiché si unì - miracolo incomparabilmente sovrabbondante - alle ipostasi umane stesse, confondendosi con ogni fedele per la comunione al suo santo corpo - egli infatti diventa un sol corpo con noi e fa di noi un tempio della Divinità tutta, visto che nel corpo stesso di Cristo abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità -, come non illuminerebbe egli coloro che comunicano degnamente al raggio divino del suo Corpo che è in noi, portando luce nella loro anima, come egli illumina gli stessi corpi dei discepoli sul Tabor? Allora questo corpo, fonte della luce della grazia, non era ancora unito ai nostri corpi; esso illuminava dal di fuori coloro che gli si accostavano e inviava l'illuminazione all'anima con la mediazione degli occhi sensibili; ma oggi, poiché è mescolato con noi ed esiste in noi, egli illumina l'anima proprio dal di dentro.

(Gregorio Palamas, Triadi  I,3,38)


PREGHIERA

Luminare dell'ortodossia,
sostegno e maestro della chiesa,
bellezza dei monaci,
difensore invincibile dei teologi,
Gregorio taumaturgo, vanto di Tessalonica,
annunciatore della grazia,
supplica senza sosta
per salvare le nostre anime.


LETTURE BIBLICHE

Eb 13,7-16; Mt 5,14-19


Leggi tutto: 14 novembreANDREA ŠEPTYC'KYJ (1865-1944)
pastore

Le chiese cattoliche di rito bizantino della Galizia e dell'Ucraina occidentale hanno vissuto fin dai tempi dell'Unione di Brest (1596) diverse peripezie, legate al mutare delle potenze regnanti nelle loro terre. La chiesa greco-cattolica dell'Ucraina, in particolare, ha conosciuto nel XX secolo una persecuzione senza precedenti, soprattutto a partire dal momento in cui essa fu abolita da uno pseudo-sinodo voluto da Stalin nel 1946 con la collaborazione di una parte della gerarchia ortodossa. Da quel momento i greco-cattolici videro crescere a dismisura tra le proprie file il numero dei martiri e dei confessori. Volendo ricordare un grande esempio di testimonianza cristiana, il nome che più naturalmente viene alla mente di ogni cattolico ucraino è quello di Andrea Šeptyc'kyj, metropolita di Lviv e Halyč dal 1900 al 1944. Nativo della Galizia, Šeptyc'kyj fu uomo di preghiera e di grande erudizione. Come pastore si occupò soprattutto di orfanotrofi, di ospedali e di istituzioni educative, e nel mutare dei regnanti sul suo paese (per ben sei volte nel tempo del suo episcopato), divenne un vero padre per il suo popolo. Al sopraggiungere delle persecuzioni sovietiche prima, e poi di quella nazista con l'occupazione dell'Ucraina, egli difese pubblicamente i deboli, soprattutto gli ebrei, ai quali dedicò una celebre lettera pastorale. Šeptyc'kyj soffriva molto per la divisione tra le chiese, e fu un ecumenista ante litteram, facendo conoscere in occidente la ricchezza delle chiese d'oriente. Sebbene infatti fosse figlio di ferventi cattolici latini, aveva presto riscoperto le proprie radici passando alla chiesa cattolica di rito bizantino.
Nel 1939 egli scrisse a papa Pio XII per chiedergli la benedizione in vista del martirio. Sebbene non sia morto martire, Šeptyc'kyj può a buon diritto essere ricordato come un confessore della fede e della speranza cristiane.


TRACCE DI LETTURA

A partire da ora, per mandato di Cristo, non sono più solamente un fratello per voi, ma anche un pastore, vostro padre; devo vivere soltanto per voi, lavorare per voi con tutto il cuore e tutta l'anima, consacrarmi a voi in ogni cosa e, se necessario, deporre la mia vita per voi. Oggi, rivolgendomi a voi per la prima volta attraverso questa lettera pastorale, vorrei, cari fratelli, esprimervi non solo i miei saluti più sinceri, ma anche mostrarvi tutto il mio cuore e l'amore paterno di cui Cristo ha riempito la mia anima. Oggi seppur soltanto a parole - parole ben povere - vorrei dichiararvi la mia sollecitudine e l'amore paterno che nutro per voi. Sono forse un medico, un agronomo o un politico, dato che mi trovo a parlare di salute, di prosperità e di educazione? Nient'affatto: non sono né medico, ne agronomo, né politico, ma sono un padre, e un padre non resta indifferente dinanzi a ciò che riguarda i suoi figli. Gesù mi ha chiesto di condurvi sulle vie della salvezza e per questo mi ha dato un cuore umano e un amore umano. Egli allora mi perdonerà se oggi non comincio col predicarvi la parola di Dio, e parlo invece di cose umane della vostra vita; sono certo che non si scandalizzerà di questo. Dopo tutto, anche lui, prima di mettersi a insegnare, ha assunto il dolore e la sofferenza umane e le ha condivise per tutta la sua vita. Anch'egli, prima di cominciare a predicare in occasione del suo primo miracolo di Cana di Galilea, consacrò la vita familiare e mostrò la sua sollecitudine per l'aspetto terreno della vita umana, mutando l'acqua delle giare in vino prelibato.

(A. Šeptyc'kyj, Prima Lettera pastorale)


Leggi tutto: 14 novembreJOSEPH LOUIS BERNARDIN (1928-1996)
pastore

Nella notte tra il 13 e il 14 novembre 1996 muore dopo una lunga lotta contro la malattia Joseph Louis Bernardin, arcivescovo cattolico di Chicago.
Nato nel 1928 nella Carolina del Sud da una famiglia di emigrati italiani, Joseph fu ordinato presbitero nel 1952. Eletto vescovo ausiliare di Atlanta a soli 38 anni, egli assunse un ruolo di primo piano nell'episcopato statunitense, guidando la difficile transizione post-conciliare nella chiesa cattolica americana. Fu un instancabile tessitore di comunione fra le diverse componenti, spesso in rotta fra di loro, della chiesa nordamericana.
Nominato arcivescovo di Cincinnati, e più tardi di Chicago, Bernardin guidò la conferenza episcopale statunitense, assumendo posizioni chiare in difesa della pace, senza risparmiare forti critiche alle politiche militari del suo paese.
Contemporaneamente, egli cominciò una riflessione sulla necessità di spostare l'attenzione dalla chiesa a Cristo, riflessione che costituirà il filo rosso degli ultimi anni del suo cammino spirituale, fino a informare tutto il suo ministero di servo della Parola.
Dopo aver affrontato e superato, senza ricorrere a esenzioni e privilegi, le false accuse di molestie sessuali che gli erano state rivolte da un uomo malato di mente, Bernardin si trovò nel 1995 di fronte alla diagnosi di un male inguaribile.
Egli fece degli ultimi due anni della sua vita un instancabile pellegrinaggio fra i sofferenti della sua diocesi, malati, carcerati ed emarginati di ogni sorta, per annunciare quell'amore per la vita che aveva illuminato tutta la sua esistenza e il suo ministero di pastore.


TRACCE DI LETTURA

Come vescovo ho cercato di dare forma all'annuncio del valore unico che ha la vita umana, e di ricordare a me e agli altri la nostra comune responsabilità di fronte ad essa. Ora che la mia vita volge lentamente al declino, man mano che il mio destino terreno si fa più chiaro, giorno dopo giorno, non mi sento angosciato, ma piuttosto riconfermato nella mia convinzione riguardo alla meravigliosità della vita umana, dono che sgorga dall'essere stesso di Dio e che è affidato a ciascuno di noi. La verità è che ogni vita ha un valore infinito. La mia ultima speranza è che i miei sforzi siano stati fedeli alla verità del vangelo della vita, e che voi possiate trovare in questo vangelo la visione e la forza necessarie per promuovere e nutrire il grande dono della vita che Dio ha voluto condividere con noi.

(J. L. Bernardin, Annuncio pubblico della morte imminente. Settembre 1996)

Quello che vorrei lasciare dietro di me è una semplice preghiera: che ognuno di voi possa trovare ciò che ho trovato io, un dono speciale di Dio per tutti noi: il dono della pace. Quando siamo in pace, troviamo la libertà di essere più pienamente noi stessi, perfino nei tempi peggiori. Ci distacchiamo da ciò che non è necessario e abbracciamo quello che è essenziale. Ci svuotiamo, affinché Dio possa lavorare in maniera più piena dentro di noi. E diventiamo strumenti nelle mani del Signore.

(J. L. Bernardin, Il dono della pace)


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Samuel Seabury(+ 1796), primo vescovo anglicano in Nordamerica

COPTI ED ETIOPICI (5 hatūr/ ḫedār):
Apparizione della testa di Longino il Centurione (Chiesa copto-ortodossa)
Tutti i santi (Chiesa copto-cattolica)
Abba Yoḥanni di Dabra 'Asā (XIII sec.), eremita;
Fine della Stagione dei Fiori (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Gottfried Wilhelm Leibniz, (+ 1716), pensatore cristiano a Hannover

MARONITI:
Filippo, apostolo

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Filippo, apostolo
Gregorio Palamas, arcivescovo di Tessalonica (Chiesa greca)

SIRO-OCCIDIENTALI:
Filippo, apostolo

SIRO-ORIENTALI:
Giosafat (+ 1623), martire (Chiesa malabarese)

13 novembre

Leggi tutto: 13 novembre

GIOVANNI CRISOSTOMO (ca 347-407)
padre della chiesa e pastore

Nel 407 muore in esilio Giovanni Crisostomo, padre della chiesa e pastore. Giovanni nacque ad Antiochia attorno al 347. Ricevuto il battesimo in età adulta, entrò presto a far parte del clero antiocheno come lettore. Intrapresa la vita cenobitica, dopo soli quattro anni egli abbandonò il monastero per praticare una vita più appartata. Ma la sua salute non gli permise di perseverare in tale proposito; egli accettò dunque l'invito del vescovo che lo richiamava in città per farne un suo stretto collaboratore. Per dodici anni, allora, Giovanni, soprannominato per la sua eloquenza Crisostomo cioè «bocca d'oro», predicò a tempo e fuori tempo; nelle sue omelie egli denunciò gli abusi e le colpe del clero, e assunse la difesa dei poveri condannando le ingiustizie sociali. Nel 397 fu eletto patriarca di Costantinopoli, e si preoccupò subito di rinvigorire la vita spirituale della diocesi, riformando il clero e le comunità monastiche. Al tempo stesso istituì ospedali e si adoperò per alleviare i disagi delle fasce più povere della popolazione. Poiché non risparmiava nella sua ardente predicazione né i ricchi né i potenti, Giovanni fu deposto dalla carica episcopale ed esiliato. Richiamato dopo breve tempo, poté riprendere la sua attività pastorale, ma soltanto per due mesi. Arrestato mentre celebrava la Pasqua a Costantinopoli, fu nuovamente esiliato.
Stremato ormai dalle faticose tappe del suo esilio, Crisostomo morì il 14 settembre del 407, lontano dal gregge che aveva tanto amato. La sua festa è anticipata di un giorno in occidente e posticipata al 13 novembre in oriente, per evitarne la sovrapposizione con l'Esaltazione della Croce.


TRACCE DI LETTURA

Che cosa fanno i prìncipi e i re della terra con tutti i loro tesori? Costruiscono superbi palazzi, mura difensive per le città, piazzeforti, usano anche catenacci, solide porte, guardie per proteggere i loro tesori. Gesù Cristo agisce in modo opposto. Il tesoro che egli affida è semplicemerte racchiuso in un vaso di argilla, come dice san Paolo. Ma se questo tesoro è prezioso, perché il vaso che lo contiene ha la fragilità dell'argilla? È di proposito, affinché il tesoro, lungi dal dovere la sua preservazione al vaso, lo preservi lui da ogni rottura.
(Giovanni Crisostomo, Omelie)


PREGHIERA

Signore Dio,
forza di quelli che sperano in te,
tu hai dato a Giovanni Crisostomo
una parola forte
,
un annuncio persuasivo del tuo vangelo
e un grande coraggio
nella prova e nella persecuzione:
accorda anche a noi
di essere degni e instancabili
annunciatori di Gesù Cristo,
tuo Figlio, nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

Is 50,4-10; Mt 5,13-16


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Charles Simeon (+ 1836), presbitero, teologo evangelico

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Omobono (+ 1197)
Francesca Cabrini (+ 1917), vergine (calendario ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (4 hatūr/ ḫedār):
Giovanni e Giacomo di Persia (IV sec.),vescovi e martiri (Chiesa copta)
Abbā Abaido (?), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Ludwig Harms (+ 1865), missionario in Bassa Sassonia

MARONITI:
Giovanni Crisostomo, confessore

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Giovanni Crisostomo, patriarca di Costantinopoli

SIRO-OCCIDENTALI:
Giovanni Crisostomo, vescovo

VETEROCATTOLICI:
Imerio (VII sec.) eremita ed evangelizzatore