Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_marzo/04_21_thomas.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_marzo/04_21_thomas.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_marzo/04_19_giuseppe.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_marzo/04_19_giuseppe.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

21 marzo

Multithumb found errors on this page:

There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_marzo/04_21_thomas.jpg'
There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_marzo/04_21_thomas.jpg'
Leggi tutto: 21 marzo

Benedetto (ca 480-547)
monaco

Oggi ricorre nel calendario monastico la festa di Benedetto, padre del monachesimo d'occidente.
«Vi fu un uomo di vita venerabile, Benedetto per grazia e per nome»: così inizia il secondo libro dei Dialoghi, in cui Gregorio Magno narra la vita del più famoso monaco latino, nato a Norcia intorno al 480. Inviato a Roma per compiere gli studi, Benedetto abbandonò la città, «sapientemente ignorante e saggiamente incolto, desideroso di piacere a Dio solo». Conobbe le diverse forme di vita monastica del suo tempo: il semianacoretismo ad Affile, l'eremitismo in una grotta vicino a Subiaco, infine il cenobitismo indisciplinato e decadente di quell'epoca.
Dopo un tentativo fallito di riformare un monastero già esistente, Benedetto tornò nella solitudine, raggiunto ben presto da molti, che desideravano mettersi sotto la sua paternità spirituale. Egli organizzò per i suoi discepoli delle piccole comunità, assegnando loro degli abati e istruendoli nella conoscenza delle Scritture, nella vita fraterna e nella preghiera. Nel 529 Benedetto si trasferì con alcuni monaci a Montecassino, per dar vita a un nuovo tipo di monastero. Per questo cenobio, unico e con un solo abate, egli scrisse la sua Regola, che testimonia il suo grande discernimento e la sua misura, e che sarebbe diventata il riferimento essenziale per tutto il monachesimo d'occidente. Benedetto organizzò le giornate della comunità contemperando tempi di preghiera e di lavoro, da lui ritenuti ugualmente imprescindibili per la vita del monaco.
Secondo un'antica tradizione, il padre dei monaci latini morì il 21 marzo del 547.


TRACCE DI LETTURA

Dice il Signore: «Chi è l'uomo che vuole la vita e che desidera vedere giorni felici?». Ecco, il Signore nel suo grande affetto ci mostra la via della vita: percorriamo sotto la guida del vangelo le sue vie, per giungere a vedere colui che ci ha chiamati al suo regno.
È perciò necessario che costituiamo una scuola del servizio divino, all'interno della quale speriamo di non stabilire nulla di aspro o di gravoso; ma se anche, in ragione di un necessario equilibrio, ne risultasse qualcosa di un poco appena più ristretto, in vista della correzione dei vizi e del mantenimento della carità, non tornare indietro, atterrito per lo spavento, dalla via della salvezza. Man mano infatti che si avanza nella vita di conversione e di fede, si corre sulla via dei comandamenti con il cuore dilatato nell'inesprimibile dolcezza dell'amore.
(Benedetto, Prologo della Regola).


PREGHIERA

Signore Dio,
tu hai chiamato Benedetto
alla sequela di tuo Figlio Gesù
nell'abbandono di tutti i beni,
nel celibato e nella vita comune:
insegnaci a servirti senza preferire nulla all'amore di Cristo,
nel lavoro e nella preghiera,
e avanzeremo con un cuore dilatato e libero
sul cammino dei tuoi comandi.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE
Pr 2,1-9; Eb 13,1-17; Lc 18,18-30


Leggi tutto: 21 marzoThomas Cranmer (1489-1556)
pastore

In questo giorno, nel 1556, sale sul rogo per ordine della regina d'Inghilterra Maria I l'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer. Egli fu una delle tante vittime della rivalsa cattolica sotto il breve regno della figlia di Enrico VIII. Con lui si colpiva la figura in tutti i sensi più decisiva della Riforma inglese.
Thomas era nato ad Aslockton nel 1489, aveva studiato a Cambridge e sembrava avviato a una tranquilla carriera accademica, quando il fortuito incontro con Enrico VIII ne mutò radicalmente la vita. Cranmer, che assieme ad alcuni amici già da tempo si era interessato alla Riforma protestante, prestò tutto il suo ingegno per dare basi teologiche, e soprattutto liturgiche, alla nuova Chiesa d'Inghilterra. Sotto la sua guida fu completata la traduzione in lingua inglese della Bibbia, fu redatto il Book of Common Prayer nonché la prima bozza della confessione di fede della Chiesa anglicana.
Eletto nel 1533 per volere del re arcivescovo di Canterbury, egli mostrò una certa umanità verso i nemici della Riforma anglicana, anche se mai si distaccò pubblicamente dalle posizioni meno evangeliche della casa reale.
Coinvolto nei disegni per la successione al re Enrico, la cui figlia cattolica salì al trono nel 1553, Cranmer subì una dura persecuzione di tre anni. Costretto a firmare diverse ritrattazioni, umiliato, Cranmer ritrovò forza e dignità a processo ormai concluso, riaffermando tutto ciò che la sua coscienza gli aveva dettato nel corso della vita e chiedendo perdono ai suoi compagni per le false ritrattazioni che aveva sottoscritto.
La Chiesa d'Inghilterra lo ricorda come martire.


TRACCE DI LETTURA

Poiché gli uomini sono tutti peccatori, disobbediscono a Dio e violano la sua legge e i suoi comandamenti, nessuno può essere giustificato e reso giusto davanti a Dio in virtù delle proprie azioni, per quanto buone esse appaiano; viceversa ognuno è necessariamente costretto a ricercare un'altra giustizia o giustificazione che si ottiene dalle mani stesse di Dio, ossia la remissione, il perdono dei peccati e delle trasgressioni commesse. Questa giustificazione o giustizia che riceviamo per grazia di Dio e per i meriti di Cristo, se accolta con fede, è accordata da Dio per la nostra perfetta e compiuta giustificazione.
(T. Cranmer,  Omelie)


PREGHIERA

Padre di tutte le misericordie,
che mediante l'opera del tuo servo Thomas Cranmer
hai rinnovato la liturgia della tua chiesa
e che attraverso la sua morte
hai rivelato la tua forza nella debolezza umana:
rafforzaci con la tua grazia affinché possiamo lodarti in spirito e verità
e giungere così alle gioie del tuo regno senza fine.
Attraverso Gesù Cristo nostro mediatore e paraclito,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE
Is 43,1-3; 2Tim 2,8-15; Gv 10,11-15


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Thomas Cranmer, arcivescovo di Canterbury, martire della Riforma

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Transito del padre Benedetto (+ 547), abate (calendario monastico)

COPTI ED ETIOPICI (12 baramhāt/maggābit):
Demetrio (+ 230 ca), 12° patriarca di Alessandria (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Nicola della Flüe (+ 1487), pacificatore in Svizzera

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Giacomo (VIII sec.), vescovo e confessore

SIRO-ORIENTALI:
Benedetto, monaco (Chiesa malabarese)

VETEROCATTOLICI:
Benedetto da Norcia, abate

20 marzo

Serapione di Thmuis (IV sec.)
monaco e pastore

Il 20 marzo l'antico Sinassario Alessandrino riporta la memoria di Serapione, asceta nel deserto egiziano e poi vescovo di Thmuis.
Serapione fu una figura di primissimo piano nella chiesa copta del IV secolo. Monaco nel deserto interiore, confidente di Antonio che gli lasciò in eredità, in maniera molto simbolica, una delle sue tuniche di pelle, Serapione accettò la nomina episcopale per contribuire a difendere la fede della chiesa, seriamente minacciata dagli ariani, ma soprattutto dai manichei. Per contrastare questi ultimi Serapione scrisse un trattato sulla dignità e l'importanza dell'Antico Testamento per la fede cristiana, che denota al tempo stesso una notevole finezza d'ingegno e una assidua frequentazione delle Scritture.
Serapione fu un polemista dai toni pacati, ebbe una sincera amicizia con Atanasio, che difese a più riprese dai detrattori, e contribuì in modo notevole alla pacificazione tra le fazioni che dividevano in modo profondo la chiesa nel IV secolo.
Egli morì in esilio sotto l'imperatore Costanzo, e per questo motivo Girolamo lo ricorda con il titolo di confessore della fede.


TRACCE DI LETTURA

È Gesù Cristo all'origine della vostra decisione, buona e lodevole, di farvi monaci, e sarà lui stesso a portarla a compimento. Egli vi dona, o monaci, una pazienza e una fine mirabili, egli si fa cammino percorribile per tutti coloro che desiderano essere salvati. Affrettandovi a percorrere questa via sin da principio, voi avete come compagno di viaggio il nostro Signore e Salvatore, come Dio disse a Israele: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò».
Assieme a voi e grazie a voi, o monaci, è beato anche il mondo: voi santificate il deserto, e le vostre preghiere salvano l'intera umanità.
(Serapione di Thmuis, Lettera ai monaci )


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Cuthbert (VII sec.), vescovo di Lindisfarne, missionario

COPTI ED ETIOPICI (11 baramhāt/maggābit):
Basilio di Cherson (III-IV sec.), martire (Chiesa copto-ortodossa)
Serapione, vescovo di Thmuis (Chiesa copto-cattolica)
Alēf (V-VI sec.), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Alberto di Prussia (+ 1568), sostenitore della Riforma

MARONITI:
Fotina la Samaritana e compagni (I sec.)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
I 20 monaci di San Saba (+ 797 ca), martiri

19 marzo

Multithumb found errors on this page:

There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_marzo/04_19_giuseppe.jpg'
There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_marzo/04_19_giuseppe.jpg'

Leggi tutto: 19 marzoGiuseppe, padre di Gesù secondo la Legge,
testimone

Giuseppe era discendente di David, e il vangelo di Matteo lo definisce sobriamente: «Lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato il Cristo» (Mt 1,16) e «uomo giusto» (Mt 1,19). Egli ebbe il compito di legare Gesù alla discendenza davidica, di riassumere le figure dei patriarchi, che spesso avevano ricevuto in sogno la rivelazione di Dio, e di far ripercorrere al piccolo Gesù il cammino dell'esodo, inserendolo pienamente nella storia di Israele per renderlo erede delle promesse. Uomo del silenzio, Giuseppe apprese nella sua quiete orante, giorno dopo giorno, la volontà del Signore. Dopo il ritorno dall'Egitto, nulla ci è detto a suo riguardo. Un'antica leggenda vuole che egli abbia terminato i suoi giorni in una grande pace, indicando nel figlio Gesù, riconosciuto come Messia, il motivo della sua serenità di fronte alla fine della vita terrena. Per questo motivo, nella tradizione occidentale si cominciò presto a invocarne l'intercessione per ricevere il dono di una buona morte.
Le chiese bizantine ricordano Giuseppe assieme a David e a Giacomo fratello del Signore nei giorni che seguono il Natale. Nella chiesa copta la sua memoria era celebrata già nel V secolo. In occidente, invece, una vera e propria festa di Giuseppe si sviluppò soltanto in epoca moderna e divenne festa di precetto nel 1621.
In epoca recente, malgrado il suo inserimento nel Canone romano per volere di papa Giovanni XXIII, la festa di Giuseppe è stata privata della solennità che da poco aveva acquisito, quasi a segnare la discrezione e il silenzio che accompagnano sin dai primi secoli la memoria di colui che fu il padre di Gesù secondo la Legge.


TRACCE DI LETTURA

Giuseppe dalle labbra chiuse è l'uomo dell'interiore; fa parte di quella coorte di silenziosi per i quali parlare è perdere tempo, è soprattutto tradire l'Intraducibile, l'Ineffabile. Giuseppe dalle labbra chiuse è l'uomo che comincia là dove Giobbe finisce, che nasce con la mano sulla bocca. Ha un senso enorme di Dio, della dismisura del suo Essere e della sua pazzia d'amore.
Dopo il ritorno dall'Egitto, Giuseppe scompare. Credetemi, questa morte, questo transitus del beato Giuseppe non ha nulla di triste. Il suo silenzio è lo stesso di Dio. È riempito dalla forza dell'Amore.
(L.-A. Lassus, Pregare è una festa)


PREGHIERA

Dio nostro,
tu hai voluto che tuo Figlio Gesù
fosse chiamato il figlio di Giuseppe
per adempiere la promessa fatta a David:
accordaci di accogliere con semplicità
il mistero dell'incarnazione,
come l'ha accolto
l'umile e giusto falegname di Nazaret.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE
2Sam 7,8-16; Rm 4,13-22; Mt 1,16-25


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Giuseppe di Nazaret

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giuseppe, sposo della beata vergine Maria (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (10 baramhāt/maggābit):
Ritrovamento della Croce gloriosa
Takaśta Berhān (XIV sec.), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Giuseppe di Nazaret
Michael Weiße (+ 1534), presbitero e poeta in Boemia

MARONITI:
Giuseppe di Nazaret, confessore

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Crisanto, Daria e compagni (+ 283), martiri

SIRO-ORIENTALI:
Giuseppe di Nazaret (Chiesa caldea e malabarese)

VETEROCATTOLICI:
Giuseppe, padre adottivo di Gesù

18 marzo

Cirillo di Gerusalemme (ca 315-386)
pastore

Il 18 marzo del 386 o del 387 muore a Gerusalemme Cirillo, pastore della chiesa gerosolimitana. Cirillo era nato attorno al 315 nei pressi della Città Santa, e nessuna informazione attendibile ci è giunta riguardo alla sua giovinezza. Quel che è certo è che egli fu ordinato presbitero all'età di trent'anni, e che dopo poco più di tre anni, e con un'elezione molto contestata, gli fu affidato il seggio episcopale di Gerusalemme. I dubbi e le maldicenze sulla sua persona lo accompagneranno per tutta la vita, soprattutto per il fatto che i suoi due vescovi consacranti erano filoariani. Ma Cirillo, a dispetto delle umiliazioni patite, maturò, grazie all'ascolto costante delle Scritture, un sensus fidei che lo porterà ad essere uno dei grandi difensori della fede apostolica. Condannato per tre volte all'esilio da imperatori o sinodi arianeggianti, Cirillo fu animato da un sincero spirito di carità e di attenzione per i poveri. Ma soprattutto coltivò un appassionato interesse per l'educazione religiosa dei fedeli. Le sue Catechesi, di schietta ispirazione biblica - sebbene non tutte di certa attribuzione - ne fanno uno dei più grandi annunciatori del vangelo dell'antichità. Non si può infine nascondere un'ombra, che non muta la grandezza dell'esempio che Cirillo ci ha lasciato in molti altri settori. Come altri padri della chiesa, egli non ebbe una piena comprensione del mistero di Israele, e si oppose con toni talmente veementi alla ricostruzione del Tempio di Gerusalemme, da contribuire in modo significativo a quell'antigiudaismo che soltanto sedici secoli dopo la chiesa comincerà a ricusare.


TRACCE DI LETTURA

La chiesa è detta cattolica perché abbraccia tutti i luoghi dell'universo, da un'estremità all'altra della terra; perché insegna la totalità dello scibile riguardo alle verità necessarie, senza omissione, sulle cose visibili e invisibili, celesti e terrestri; perché ha come referente religioso l'universo degli uomini, capi e sudditi, dotti e indotti, che è chiamata a raggiungere per condurre tutto il genere umano al culto in verità. Essa rende inoltre disponibile un rimedio universale e una cura per ogni sorta di peccato, dell'anima e del corpo, e possiede in sé ogni genere di forza, sia che la si possa esprimere a parole o mediante grazie di ogni sorta.
(Cirillo di Gerusalemme, Catechesi 18,23)


PREGHIERA

O Dio,
che con l'insegnamento di san Cirillo
hai guidato la tua chiesa
a comprendere la profondità dei misteri cristiani,
donaci, per sua intercessione,
di conoscere te e colui che hai mandato,
Gesù Cristo tuo Figlio,
per possedere la pienezza della vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE:
Pr 4,1-9; Gv 16,12-15


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Cirillo, vescovo di Gerusalemme, maestro della fede

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Cirillo di Gerusalemme, vescovo e dottore della chiesa (calendario romano)

COPTI ED ETIOPICI (9 baramhāt/maggābit):
Conone di Isauria (III sec.), martire (Chiesa copto-ortodossa)
Arriano (IV sec.), martire (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
Cirillo di Gerusalemme, vescovo e dottore della chiesa
Marie Schlieps (+ 1919), testimone fino al sangue in Lettonia

MARONITI:
Cirillo di Gerusalemme, confessore

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Cirillo, arcivescovo di Gerusalemme
Ritrovamento delle reliquie di Teodoro di Smolensk e dei suoi figli (1463) (Chiesa russa)

SIRO-ORIENTALI:
Cirillo di Gerusalemme, vescovo (Chiesa malabarese)

17 marzo

Patrizio d'Irlanda (ca 390-461)
pastore

Le chiese d'occidente ricordano oggi Patrizio, evangelizzatore e primo vescovo dell'Irlanda.
Nato nella Cornovaglia britannica attorno al 390, non ancora sedicenne Patrizio era stato catturato da pirati irlandesi che lo avevano rivenduto come schiavo in Irlanda. Nei sei anni di cattività, in cui Patrizio fece il pastore, la sua solitudine fu colmata dalla presenza sempre più consolante del Signore nel suo cuore. Fuggito dall'Irlanda, Patrizio si preparò all'ordinazione presbiterale, e forse soggiornò per un certo tempo in qualche monastero della Gallia. Non si sa con certezza se abbia mai emesso i voti monastici, anche se è chiaro il grande amore che aveva per i monaci e per la loro intimità con il Signore. Patrizio si nutrì con assiduità della Scrittura, nella quale infine troverà la sua vocazione di annunciatore del vangelo sino agli estremi confini della terra. Nel 432 Patrizio venne inviato come vescovo in Irlanda. Da quel momento, per trent'anni egli percorse in lungo e in largo l'isola diffondendo il vangelo, costituendo comunità e dando un'organizzazione agli sparuti gruppi di cristiani che già esistevano in quella terra. Spesso disprezzato dagli ibernici perché straniero, contrastato in seno alla chiesa per la sua cultura approssimativa, Patrizio riuscì tuttavia, grazie alla sua grande umanità e alla sua passione per il vangelo, a portare a termine con gioia la missione ricevuta, come testimonia la sua Confessione, documento autobiografico nel quale egli narra con toni altamente evangelici la propria esperienza missionaria. Egli morì, forse nel 461, non si sa bene dove. Sulla sua vita fiorì un'enorme messe di leggende, che lo resero uno dei santi più amati di tutto il medioevo.


TRACCE DI LETTURA

Non devo nascondere il dono che Dio mi elargì nella terra della mia prigionia, perché allora tenacemente lo cercai e là lo trovai e mi salvò da tutte le mie colpe in virtù dell'inabitazione del suo Spirito, che ha operato fino ad oggi in me. Perciò rendo incessantemente grazie al mio Dio, che mi ha conservato fedele nel giorno della prova, così che oggi con fiducia posso osare offrirgli in sacrificio come offerta viva la mia vita per Cristo Signore, che mi ha salvato da tutte le mie angosce, e così posso dire: «Chi sono io, Signore, quale vocazione è la mia, se tu hai operato al mio fianco con tutta la forza della tua divinità: ecco, siamo testimoni, il vangelo è stato predicato fino agli estremi confini della terra».
(Patrizio, Confessione 33-34)


PREGHIERA

Dio onnipotente,
che nella tua provvidenza
hai scelto il tuo servo Patrizio
perché divenisse l'apostolo
del popolo irlandese:
mantieni vivo in noi il fuoco della fede che egli ha acceso
e rafforzaci nel nostro pellegrinaggio
verso la luce della vita senza fine.
Attraverso Gesù Cristo tuo Figlio nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE
Is 51,1-11; Ap 22,1-5; Mt 10,16-23


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Patrizio, vescovo, missionario, patrono dell'Irlanda

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Patrizio, vescovo (calendario romano)

COPTI ED ETIOPICI (8 baramhāt/maggābit):
Mattia, apostolo

LUTERANI:
Patrizio d'Irlanda, vescovo e missionario

MARONITI:
Giuseppe d'Arimatea
Alessio «l'uomo di Dio» (+ 411)
Patrizio, vescovo

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Alessio «l'uomo di Dio»
Daniele di Mosca (+ 1303), fondatore del monastero di San Daniele (Chiesa russa)

VETEROCATTOLICI:
Patrizio, vescovo ed evangelizzatore

16 marzo

LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (7 baramhāt/maggābit):
Filemone e Apollonio di Antinoe (III-IV sec.), martiri (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Eriberto di Colonia (+ 1021), vescovo

MARONITI:
Papas di Licaonia (III-IV sec.), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Sabino d'Egitto (+ 287), martire
Giovanni II (XI sec.), patriarca (Chiesa georgiana)

15 marzo

LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (6 baramhāt/maggābit):
Dioscoro di Alessandria (VII-VIII sec.), martire (Chiesa copto-ortodossa)
Teodoto di Ancira (+ 303), martire (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
Gaspare Oleviano (+ 1587), teologo nel Palatinato

MARONITI:
Benedetto da Norcia (+ 547), monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Agapio di Cesarea e compagni (+ 303), martiri
Arsenio (+ 1409), vescovo di Tver' (Chiesa russa e di Serbia)
Ambrogio Chelaia (+ 1927), patriarca (Chiesa georgiana)