KIRILL KALEDA

Leggi tutto: KIRILL KALEDAL’arciprete Kirill Kaleda, nato nel 1958, è rettore della chiesa dei Santi Nuovi Martiri e Confessori russi al poligono di Butovo, il principale luogo di fucilazioni di massa nella regione di Mosca e seppellimento delle vittime del terrore della metà del xx secolo. Padre Kirill si occupa dello studio dei nuovi martiri della Chiesa ortodossa russa e di assicurare il ricordo delle vittime del potere ateista negli anni sovietici.


I martiri della Chiesa ortodossa russa nel XX secolo.
Il Poligono di Butovo

La relazione stabilisce un parallelo tra le persecuzioni della chiesa all’epoca degli antichi martiri e quelle nel xx secolo in Russia. In particolare saranno presi in esame gli anni del “Grande terrore” (1937-1938) e la storia del Golgota russo, il poligono di tiro di Butovo; la composizione e il numero delle vittime a causa della fede in Cristo; la scoperta del poligono negli anni ’90 e la costruzione del memoriale ecclesiastico e civile. Butovo sono le Tre Fontane russe.

ANDREW LOUTH

Leggi tutto: ANDREW LOUTHAndrew Louth è dal 2003 un presbitero della Diocesi di Sourozh, appartenente al Patriarcato di Mosca, e svolge il ministero parrocchiale a Durham. Ha ricevuto la sua formazione nelle università di Cambridge ed Edimburgo dove ha studiato matematica e teologia preparando una tesi su Karl Barth. Dopo la laurea ha insegnato Teologia Cristiana antica e Patristica presso l’università di Oxford e Storia dell’Alto Medioevo e Bizantina presso il Goldsmiths College dell’università di Londra. Dal 1996 ha insegnato Patristica e Studi bizantini presso la Durham University; attualmente è professore emerito. Ha tenuto corsi di Storia e Teologia della Chiesa, un modulo concernente l’impatto dell’emergere dell’Islam sul mondo cristiano nel Mediterraneo orientale e un modulo relativo alla comprensione di ciò che significa essere uomini nella primitiva teologia cristiana. I suoi interessi di ricerca si concentrano soprattutto sulla storia della teologia nella tradizione greca, specialmente nel periodo bizantino. Ma è anche interessato ai periodi successivi, compreso quello moderno, cioè il diciannovesimo secolo e oltre, dove la sua ricerca comprende la teologia russa e rumena. Un’altra sua area di interesse è la tradizione mistica cristiana. I suoi libri comprendono: Origins of the Christian Mystical Tradition: from Plato to Denys, Discerning the mystery: an essay on the nature of theology, libri su Dionigi l’Areopagita, Massimo il Confessore, e Giovanni Damasceno, e sulla tradizione della spiritualità del deserto nella tradizione cristiana sia orientale che occidentale (The Wilderness of God), Greek East and Latin West: the Church AD 681-1071; Modern Orthodox Thinkers. From Phikokalia to the present (2015). È anche editore della rivista Sobornost, periodico della Fellowship of St Alban and St Sergius, e insieme al prof. Gillian Clark della Bristol University, dirige la prestigiosa collana Oxford Early Christian Studies.


Ricerca della comunione e testimonianza della verità: Massimo il Confessore e papa Martino I

La relazione ricostruisce la vicenda del monaco greco Massimo detto il Confessore e di papa Martino che, restando fedeli ai concili ecumenici, confessarono coraggiosamente la fede a metà del VII secolo opponendosi al monoergismo e al monotelismo, dottrine con cui l’impero, sotto l’incalzare degli avvenimenti politici (invasione e sottomissione delle province orientali da parte dei musulmani) cercava di unificare la cristianità riassorbendo le divisioni provocate dal concilio di Calcedonia (451). Il caso in questione pone un interrogativo: come può esservi conflitto tra le esigenze della comunione e quelle della verità? In realtà la vicenda dei due santi mostra come la ricerca della comunione e la testimonianza della verità appaiono in conflitto se la ricerca della comunione serve altri interessi rispetto a quelli della fede della chiesa: in tali casi il martirio e la confessione di fede, di cui i due santi hanno dato prova, è l’unico modo per custodire e mantenere viva l’autentica comunione nella verità con la chiesa universale.

+ JERONIM DI JEGAR

jeronimIl vescovo Jeronim (Močević) di Jegar è nato a Sarajevo nel 1969. Nel 1990 ha ricevuto la tonsura monastica nel monastero dei Santi Arcangeli di Kovilj. Ordinato ierodiacono nel 1991, ha trascorso un lungo periodo presso il monastero di Grigoriou sul Monte Athos. Nel 2002 ha completato gli studi di teologia presso la Facoltà teologica ortodossa di Belgrado. Nel 2003 è stato ordinato presbitero, e nel 2005 ha conseguito il dottorato presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma, specializzandosi in liturgia.

Parla correntemente greco, italiano, francese, russo, tedesco e inglese.

La sessione ordinaria del Santo Sinodo dei vescovi della Chiesa ortodossa serba, il 14 maggio 2014 lo ha eletto vescovo Jegar, vicario della diocesi di Bačka, presieduta dal Vescovo Irinej. Padre Jeronim è stato consacrato vescovo nella Cattedrale di San Giorgio a Novi Sad il 28 settembre 2014 da Sua Santità il Patriarca serbo Irinej e da diversi altri vescovi serbi.

ATHANASIOS PAPATHANASSIOU

Leggi tutto: ATHANASIOS PAPATHANASSIOUAthanasios N. Papathanassiou è nato ad Atene nel 1959. Ha conseguito la laurea e il dottorato di ricerca in teologia e la laurea in giurisprudenza. Dopo un percorso professionale nell’ambito legale, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie come professore di teologia, con un posto fisso presso il Liceo Zefyriou dell’Attica occidentale, Negli anni accademici 2000-2008 ha insegnato saltuariamente presso la Scuola superiore ecclesiastica di Atene e presso l’Accademia superiore ecclesiastica di Atene le lezioni di missiologia, teologia delle religioni e diritto canonico. Dall’anno accademico 2008-2009 insegna presso la Hellenic Open University. È caporedattore della prestigiosa rivista teologica Synaxi, è membro della European Society for Intercultural Theology and Interreligious Studies (ESITIS) e del comitato di redazione della rivista elettronica International Journal of Orthodox Theology. Ha pubblicato studi relativi all’incontro tra il cristianesimo e le culture, all’intervento sociale della chiesa e al dialogo della teologia con le correnti del pensiero contemporaneo.


“Sono il frumento di Dio” (sant’Ignazio di Antiochia).
La dimensione eucaristica e comunionale del martirio

L’eucaristia è un atto della comunità cristiana: un pasto al quale partecipano i membri della comunità e dal quale sono esclusi coloro che ad essa non appartengono. Tuttavia, in sant’Ignazio di Antiochia troviamo una visione che apre l’eucaristia. Il martirio (evento che ha luogo nello spazio pubblico) trasforma il cristiano in un pane eucaristico, che viene offerto nel corso di una “liturgia” celebrata nello spazio aperto della società. Inoltre, una forma di martirio è anche il soffrire con le vittime della storia. La solidarietà si fonda sull’incarnazione di Cristo ed estende i confini della comunità, fissando un criterio etico (la responsabilità verso l’altro) come sua caratteristica basilare.

GEORGIY ZAKHAROV

Georgij Evgenievič Zacharov è nato nel 1986 a Mosca, dove ha compiuto gli studi presso l’Università ortodossa San Tichon e successivamente l’Istituto di storia dell’Accademia delle scienze russe, addottorandosi con una dissertazione sulla “Chiesa nel sistema sociale della regione balcano-danubiana nel iv e v secolo”. Dal 2007 insegna storia della chiesa e patrologia presso l’Università ortodossa San Tichon. È tra i curatori dell’edizione russa dell’opera omnia di Ambrogio di Milano, e sta studiando in particolare le relazioni tra la Sede di Roma e le Chiese orientali all’epoca delle controversie ariane. Tra le sue numerosissime pubblicazioni, ricordiamo “È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi”: la problematica ecclesiologica nella storia delle controversie ariane (in russo), Mosca 2014; Le chiese nell’Illirico all’epoca delle controversie ariane (iv-inizio v secolo) (in russo), Mosca 2012.


“Omnes in Christo unum sumus”.
Martirio e unità della Chiesa in sant’Ambrogio e nei padri latini del IV secolo

Nel contesto del rapido cambiamento dei rapporti tra la chiesa e il potere statale, dopo la conversione di Costantino, e della crisi ariana, che aveva messo in questione la custodia dell’unità cattolica a tutti i livelli della vita ecclesiale, il tema del martirio acquista un particolare significato nel iv secolo. La relazione si focalizza su tre tipi di “narrativa del martirio” nella tradizione latina, in autori come Ambrogio di Milano, Lucifero di Cagliari, Ilario di Poitiers, papa Liberio e papa Damaso, Niceta di Remesiana: 1) l’interpretazione del martirio come testimonianza della fede; 2) l’imitazione dei martiri come forma di ascesi spirituale; 3) il martirio e il rinnovamento dell’idea di Roma. Alla fine del secolo, tale narrativa diviene parte di una concezione più universale e integrale della chiesa cattolica come comunione nelle cose sante e comunione con i santi (communio sanctorum). Questa comunione non è limitata da confini sociali, etnici, geografici o temporali, e mostra l’unità cattolica della chiesa sempre e dappertutto.

EKATERINI TSALAMPOUNI

Leggi tutto: EKATERINI TSALAMPOUNIEkaterini Tsalampouni è professore associato di Nuovo Testamento presso il dipartimento di Teologia sociale e pastorale della Facoltà di teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Nuovo Testamento presso la medesima università nel 1999. Successivamente ha lavorato come lettrice assistente presso l’Istituto di teologia ortodossa della Ludwig-Maximillian University di Monaco di Baviera (2006-2009) e come lettrice presso il dipartimento di teologia sociale e pastorale della Facoltà di teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. È membro di diverse associazioni, come la Society of Biblical Literature, the European Association of Biblical Studies, la European Society of Women in Theological Research, il Colloquium Oecumenicum Paulinum, e la Società biblica greca. Ha svolto il compito di tesoriere della European Association of Biblical Studies e di vice-presidente della European Society of Women in Theological Research. È anche membro del cmitato scientifico dell’Accademia di Studi teologici di Volos. Alcune delle su pubblicazioni sono: La Macedonia ai tempi del Nuovo Testamento (2000), Interpretazione teologica del Nuovo Testamento (2013), Studi esegetici (2013) e ha anche pubblicato diversi studi esegetici come anche studi sull’emeneutica ecologica e sul retroterra greco-romano del Nuovo Testmaento.


«Beati voi quando vi perseguiteranno per causa mia» (Mt 5,11).
I detti di Gesù sulle persecuzioni

Nella prima parte della relazione saranno presentati i detti di Gesù relativi alla persecuzione e al martirio, soprattutto nei vangeli sinottici. La discussione esegetica cercherà soprattutto di delineare l’antica tradizione cristiana sul martirio che si fonda sui detti del Signore e riflette la situazione sociale delle comunità cristiane che l’hanno conservata. Nella seconda parte saranno analizzate le sue implicazioni teologiche, come anche la sua relazione alla realtà escatologica del regno di Dio. Quindi saranno discusse brevemente la ricezione e l’adattamento di questa tradizione nell’ambito della primitiva teologia cristiana del martirio. Infine verranno delineate alcune conclusioni riguardo al significato teologico di questa tradizione e alla sua rilevanza per il cristianesimo contemporaneo.

PANTELEIMON MANOUSSAKIS

Leggi tutto: PANTELEIMON MANOUSSAKISJohn Panteleimon Manoussakis è nato ad Atene (Grecia) e si è formato negli Stati Uniti (Ph. D. Boston College). Ha ricevuto il diaconato nel 1995 e l’ordinazione presbiterale nel 2011 con il titolo di archimandrita. È docente onorario alla Facoltà di teologia e filosofia all’Università Cattolica Australiana ed è beneficiario di una borsa di studio della Fondazione Templeton. I suoi interessi di ricerca vertono sulla filosofia della religione (in particolare Heidegger e Marion), sulla filosofia greca antica (specialmente Platone e la tradizione neoplatonica), la patristica e la psicoanalisi. Attualmente è professore associato di filosofia al College of the Holy Cross (Worcester, MA) ed è autore di tre libri: God After Metaphysics: A Theological Aesthetic (Indiana University Press 2007), Theos Philosophoumenos (Ellinika Grammata 2004) e For the Unity of All: Contributions to the Theological Dialogue Between East and West (Eugene, OR: Cascade Books 2015; la traduzione italiana è in corso di stampa -settembre 2016- presso le edizioni Qiqajon della Comunità di Bose). Diverse sono le sue pubblicazioni, i suoi contributi a volumi collettivi e gli articoli in diverse lingue (inglese, greco, russo, serbo e ucraino).


Lo Spirito, fonte e sostegno dell’unica testimonianza cristiana

La relazione analizza il ruolo dello Spirito santo nel condurre e sostenere l’unica testimonianza di fede da parte di tutti i cristiani. Si sottolineerà in particolare la comprensione della martyría come homologhía (confessione); si procederà anche a una lettura ermeneutica di alcuni passi biblici, quali Mt 10,20 e 1Cor 12,3.