Discernimento e una sana formazione della persona
Dopo gli studi di teologia alla Scuola teologica Greco-ortodossa “Holy Cross”, Kyriaki Fitzgerald si è laureata in dogmatica all’Università di Salonicco e ha compiuto un dottorato in Teologia pastorale e psicologia all’Università di Boston. Dopo aver insegnato in diverse università, ora è professoressa di teologia presso la Scuola teologica Greco-ortodossa “Holy Cross”. Lavora inoltre privatamente come psicologa e consulente pastorale. È co-fondatrice di “St. Catherine’s vision”, associazione di teologhe, ha spesso rappresentato il Patriarcato ecumenico in conferenze ecumeniche oltre che nel dialogo giudeo-ortodosso. È promotrice di una serie di studi sul tema della misericordia divina come fonte di vita umana e cristiana.
SINTESI DELL'INTERVENTO
La presente relazione non ha pretese di esaustività, ma vorrebbe offrire un ponte tra intuizione teologico-spirituale e pratica quotidiana per i cristiani ortodossi praticanti che svolgono un servizio di guida per altre persone. Sono delineati un rudimentale quadro di riferimento e linee guida per chi abbia un ruolo di guida spirituale su come possa aiutare a coltivare il discernimento insieme con chi chiede il suo consiglio. Al centro di questo lavoro c'è la qualità dello scambio della relazione spirituale tra chi è guidato e chi guida, alla presenza di Dio. Questo lavoro è stabilito nella 'dynamis' dei semi divini dell'amore innestato in tutti noi.
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Fr. Theodosios Marzouchos è nato nel 1958 nel nord dell’Eubea, nel villaggio di Gialtra Edipsou. Si è diplomato al liceo di Edipsos e poi ha studiato teologia all’Università di Atene. Durante il periodo dei suoi studi ha incontrato una personalità ecclesiastica di eccezionale spessore, padre Meletios Kalamaras, e lo ha seguito a Preveza, quando questi è stato eletto vescovo di Preveza nel 1980, diventando accanto a lui monaco e sacerdote, insieme a molti altri, studiosi di varie discipline. Nel 1986, è stato incaricato dal vescovo Meletios del ministero di protosynkellos (vicario) della Metropoli, incarico che ha portato avanti fino alla morte del vescovo (2012). Durante tutto questo periodo, e fino ad oggi, è parroco della Chiesa di San Giovanni Crisostomo nella città di Preveza. È molto attivo nel campo del rinnovamento liturgico della Chiesa di Grecia e tiene regolarmente conferenze nell’ambito di riunioni ecclesiastiche e convegni teologici in tutta la Grecia. Gestisce il blog enoriako.info, dove pubblica i suoi testi e interventi su diversi argomenti riguardanti la fede e la vita della Chiesa.
Il padre spirituale oggi: forza e limiti del discernimento
SINTESI
L’obiettivo e lo scopo di ogni guida spirituale è quello indicato da Cristo a Pietro: “E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32). Questo compito oggi è stato snaturato e molti padri spirituali contemporanei si sono trasformati in… “anziani” (gherontes) che indottrinano i cristiani mantenendoli in una continua relazione di dipendenza. Senza assunzione di responsabilità. Senza separazioni. In un perenne sonno “ai piedi… di Gamaliele” (At 22,3)! E così arriviamo a una chiesa addormentata. Senza il dinamismo del dubbio e della contestazione. Senza Tommaso. Senza personalità di spicco, che sono state livellate dagli anziani per “motivi spirituali”. Diventiamo una chiesa che ha non da dire nulla all’uomo angosciato di oggi, nulla che abbia un vero interesse per la sua esistenza. Una chiesa di persone impaurite, che pensano che tutti complottino contro di loro. Una chiesa di persone rispettabili che confondono l’etica di Cristo con le buone maniere. Una chiesa che si scandalizza della crudeltà dei giovani senza cercare di discernere in tale crudeltà elementi di autenticità. Una chiesa che ritiene che il suo scopo sia regolare la lunghezza dei capelli, della tonaca, della barba e della manica! Una chiesa che teme di parlare dei sacramenti che si celebrano sopra e davanti all’altare (il sacramento della comunione e il sacramento del matrimonio, ovvero della crocifissione sacrificale per amore dell’altro) e che poi consuma tutte le proprie forze in “scomuniche” allo scopo di imporre in ambito sociale e istituzionale il proprio modo di comportarsi, come se questo fosse una via obbligatoria per tutti, contraddicendo di nuovo il Cristo, che pone come condizione: “Se qualcuno vuol venire dietro a me…”. Invece di una chiesa piena di dinamismo, che interviene riempiendo di senso la vita quotidiana degli uomini, offrendo un risanamento delle passioni e mostrando una vera preoccupazione di amore per tutti.
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John Chryssavgis è nato in Australia nel 1958. Ha studiato teologia all’Università di Atene, musica bizantina al Conservatorio greco di musica e ha ottenuto una borsa di studio presso il Seminario teologico “St. Vladimir” (NY), completando poi la sua formazione con un dottorato in studi patristici all’Università di Oxford. La sua ricerca si è specializzata sul pensiero ascetico e la pratica della chiesa primitiva. È stato cofondatore del Collegio teologico Sant’Andrea a Sidney, dove è stato vice decano e ha insegnato patrologia e storia della Chiesa. Ha insegnato anche alla scuola di studi religiosi dell’Università di Sydney. Nel 1995 si è trasferito a Boston, dove è stato nominato professore di teologia alla Scuola teologica “Holy cross” e dove ha diretto il programma di studi religiosi del collegio greco fino al 2002. Ha insegnato anche come professore di patrologia all’Università di Balamand in Libano. È inoltre consultore teologico del patriarca ecumenico sulle questioni ecologiche.
In anni recenti ha pubblicato numerosi libri e innumerevoli articoli su riviste internazionali ed enciclopedie nell’ambito della religione e dell’ecologia, della giustizia sociale e della pace.
La dimensione ecclesiale del discernimento
SINTESI
I due anziani di Gaza, Barsanufio il Grande e Giovanni il Profeta (vi secolo), erano famosi tra i loro stessi contemporanei e acquisirono una reputazione senza pari nei secoli per la loro straordinaria capacità di guida e per il ministero del discernimento spirituale. Barsanufio e Giovanni non si limitarono a elaborare e enfatizzare il dono preminente del discernimento nelle loro relazioni e nella loro corrispondenza; essi incarnarono letteralmente ed esemplificarono questa facoltà particolarissima nelle loro esperienze e scambi personali. In che modo la concezione e la pratica del discernimento in questi padri eccezionali può fornire una visione nuova per la comprensione e la traduzione della volontà divina nella vita della chiesa oggi?
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