Giuseppe, uomo giusto

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19 marzo 2024

Chi è Giuseppe? Matteo ce ne fornisce un ritratto sobrio e allo stesso tempo splendido. Giuseppe è innanzitutto un uomo generato da un altro, Giacobbe (cf. Mt 1,16). È l’anello di una lunga catena che, a partire da Abramo, e passando per Davide, testimonia la fedeltà incrollabile di Dio al suo popolo (Mt 1,1-16), di generazione in generazione. Ma è anche l’anello, in questa lunga catena, che rischia di spezzarsi: di lui non si dice, a differenza di tutti i suoi avi che “generò”. Giuseppe è solo “generato”. Una vita votata alla sterilità la sua? 

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Senza vera preghiera, la vita spirituale diventa vuota

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18 marzo 2024

Leggiamo oggi l’ultima parte di un racconto costruito “a sandwich”, caratteristico della scrittura dell’evangelista Marco. Ricordiamo il contesto: dopo l’entrata di Gesù a Gerusalemme e la sua acclamazione da parte del popolo, egli e i suoi discepoli escono dalla città e camminano verso Betania, presumibilmente ospiti di Marta, Maria e Lazzaro, amici del Signore. All’indomani, ritornando a Gerusalemme, lungo il cammino, passano accanto a un albero di fico. Gesù ha fame e guardando all’albero cerca un frutto, ma non ne trova.

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Dire il male

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16 marzo 2024

Che cosa significa male-dire? Augurare il male a qualcuno, oppure dire il male, denunciarlo, chiamare male il male? Sappiamo, certo, che non si deve male-dire nessuno: “Benedite e non male-dite” (Rm 12,14); e, specialmente, che non si deve ricambiare il male con il male: “benedite coloro che vi male-dicono” (Lc 6,28). Ciò nondimeno anche Gesù era un uomo, e anche a lui accadeva di essere affamato. La fame, di solito, ci rende impazienti, aggressivi. 

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Gloria a te per la tua bontà

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PODCAST - Tracce di preghiera per la quaresima - 6

La prima preghiera di oggi ci fa volgere lo sguardo alla tradizione siriaca con Efrem il Siro, grande amante della Scrittura, teologo e poeta, compositori di numerosi inni, vissuto nel IV secolo.
La seconda preghiera porta la nostra attenzione agli scritti apocrifi, in particolare gli Atti di Tommaso.
Siamo condotti a volgere il nostro sguardo a Gesù, che ha sofferto per amore nostro, per liberare la nostra vita dal male.

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Siamo ciechi sulla sua strada

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15 marzo 2024

Il brano evangelico di oggi inizia presentandoci un Gesù in grande movimento. Un Gesù che appena arriva a Gerico subito riparte. Il suo obiettivo è chiaro; la sua meta è Gerusalemme, la grande città dove trascorrerà gli ultimi giorni della sua vita, portando a pieno compimento la sua esistenza terrena, e compiendo fino alla fine la narrazione dell’amore del Padre per tutta l’umanità e per ciascuno di noi. 

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Quale volontà scegliamo?

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14 marzo 2024

La nostra pericope ci presenta Giacomo e Giovanni come “i figli di Zebedeo”, con questa specificazione. Marco ci rimanda al loro primo incontro con Gesù. È Gesù per primo che si era avvicinato alla loro barca: “Subito Gesù li chiamò. Essi lasciando il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni, lo seguirono” (Mc 1,20)

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Centuplo di vita

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13 marzo 2024

Il vangelo che oggi ci viene incontro si articola in due parti, l’insegnamento di Gesù sul “centuplo” e il terzo annuncio della Passione. Appena prima, l’evangelista racconta dell’uomo ricco che alle parole di Gesù “si fece scuro in volto e se ne andò rattristato” (Mc 10,22) perché possedeva molte ricchezze. La difficoltà anzi l’impossibilità di entrare nel regno di Dio per coloro che possiedono ricchezze, fino a farsene possedere, può essere superata solo da Dio, per cui “tutto è possibile” (Mc 10,27). Non ci si salva da soli.

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