21 marzo 2024
Stupiscono l’agire e le parole di Gesù. Gesù si muove fuori dall’ordinario, spiazza i suoi interlocutori, mostra una sapienza e una libertà che gli altri non si aspettano, si rivela in qualche modo imprevedibile, inafferrabile, e quindi, anche solo per questo, non dominabile, e dunque pericoloso. Persona scomoda, persona non gradita, persona nei confronti della quale l’unico modo che i suoi avversari mostrano di avere per rivolgersi è quello della falsa adulazione, della menzogna che a loro dispetto grida una verità: “tu insegni secondo verità la via di Dio” (v. 16).
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20 marzo 2024
Oggi vediamo Gesù alle prese con i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani. Essi dubitano della sua autorità. O meglio: non riescono a collocare la sua provenienza perché esce dai loro schemi e percorsi di potere. A partire da questa incomprensione Gesù sceglie di raccontare loro una parabola.
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19 marzo 2024
Chi è Giuseppe? Matteo ce ne fornisce un ritratto sobrio e allo stesso tempo splendido. Giuseppe è innanzitutto un uomo generato da un altro, Giacobbe (cf. Mt 1,16). È l’anello di una lunga catena che, a partire da Abramo, e passando per Davide, testimonia la fedeltà incrollabile di Dio al suo popolo (Mt 1,1-16), di generazione in generazione. Ma è anche l’anello, in questa lunga catena, che rischia di spezzarsi: di lui non si dice, a differenza di tutti i suoi avi che “generò”. Giuseppe è solo “generato”. Una vita votata alla sterilità la sua?
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