Né visto né conosciuto

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8 maggio 2024

Per Giovanni la cena/lavanda e i discorsi che la seguono, si collocano dopo l’equivalente del Getsemani (cf.12,23-33): le parole del Signore vanno comprese alla luce di questo. Gesù “non turbato”, che rassicura i discepoli, è il punto di arrivo della sua faticosa obbedienza, di un combattimento affrontato e superato accogliendo la sconfitta, perché vittoria non è trionfare ma accogliere (cf. Gen 32,25ss; Giacobbe e l’angelo). Rivela allora che il fallimento è per lui esplicitazione del servizio già prestato e svelamento della struttura sovversiva della comunità cristiana, in cui il “Signore e maestro” è il servo di tutti. Propone così autorevolmente di vivere il fallimento comunitario, tradimento, l’impossibilità a seguire, il rinnegamento, come occasioni di fiducia in Chi ha chiamato.

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Un Dio solidale dei nostri scacchi

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7 maggio 2024

L’Evangelo secondo Giovanni è spesso paradossale, non per il gusto del paradosso, ma perché, narrando l’opera di Dio nella storia, è ben conscio che il solo dire che Dio agisce nella storia è già una parola contraddittoria perché, come direbbe Qohelet, “Dio sta nei cieli e tu, uomo, sei sulla terra” (cf. Qo 5,1) e non si devono confondere i piani.

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Anche Gesù è in ascolto

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6 maggio 2024

Come le sue pecore ascoltano la sua voce ed egli le conosce ed esse lo seguono (v. 27), così anch’egli, Gesù, è in ascolto, in ascolto del Padre, che di lui parla, di lui testimonia, per mezzo di lui e in lui agisce. E le sue opere sono per Gesù stesso una conferma, una testimonianza della sua missione, del suo venire da presso il Padre.

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Guardare all’umanità di Gesù

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3 maggio 2024

Il testo liturgico di oggi si trova all’interno dei cosiddetti “discorsi di addio” di Gesù nel IV vangelo, parole che Gesù dice ai suoi discepoli prima della passione, per dar loro coraggio, per far loro intravedere le ragioni di fiducia che si celano anche al cuore del momento più buio della sua vicenda umana, per far cogliere loro che al fondo di tutto c’è un Dio che vuole vita in abbondanza per gli uomini sue creature (Gv 10,10). Perché comprendano che la parola definitiva è l’Amore, non la morte.

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Non abbiate paura!

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2 maggio 2024

Con il brano evangelico odierno ci troviamo all’interno del secondo grande discorso di Gesù nel vangelo di Matteo. Un discorso indirizzato ai discepoli inviati in missione. L’evangelista raggruppa in questo capitolo, in una sorta di vademecum del missionario, molti insegnamenti attorno alla missione che, negli altri vangeli, si trovano un po’ sparsi in altri contesti. 

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Quali luci illuminano la nostra vita?

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30 aprile 2024

“Io sono la luce del mondo, chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita”
Veramente potente l'inizio del brano che oggi è proposto alla nostra meditazione.
Il testo continua con un’accesa discussione in cui i farisei mettono in dubbio l'affermazione iniziale di Gesù e Gesù che invece dimostra la veridicità del suo essere veramente la luce del mondo, del suo non dare semplicemente testimonianza di sé stesso, ma di avere come testimone colui che lo ha mandato, cioè, il Padre. 

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