Guardare all’umanità di Gesù

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3 maggio 2024

Il testo liturgico di oggi si trova all’interno dei cosiddetti “discorsi di addio” di Gesù nel IV vangelo, parole che Gesù dice ai suoi discepoli prima della passione, per dar loro coraggio, per far loro intravedere le ragioni di fiducia che si celano anche al cuore del momento più buio della sua vicenda umana, per far cogliere loro che al fondo di tutto c’è un Dio che vuole vita in abbondanza per gli uomini sue creature (Gv 10,10). Perché comprendano che la parola definitiva è l’Amore, non la morte.

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Non abbiate paura!

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2 maggio 2024

Con il brano evangelico odierno ci troviamo all’interno del secondo grande discorso di Gesù nel vangelo di Matteo. Un discorso indirizzato ai discepoli inviati in missione. L’evangelista raggruppa in questo capitolo, in una sorta di vademecum del missionario, molti insegnamenti attorno alla missione che, negli altri vangeli, si trovano un po’ sparsi in altri contesti. 

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Quali luci illuminano la nostra vita?

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30 aprile 2024

“Io sono la luce del mondo, chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita”
Veramente potente l'inizio del brano che oggi è proposto alla nostra meditazione.
Il testo continua con un’accesa discussione in cui i farisei mettono in dubbio l'affermazione iniziale di Gesù e Gesù che invece dimostra la veridicità del suo essere veramente la luce del mondo, del suo non dare semplicemente testimonianza di sé stesso, ma di avere come testimone colui che lo ha mandato, cioè, il Padre. 

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Chi abbiamo per padre?

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1 maggio 2024

Questo discorso del Gesù giovanneo ha per tema la paternità abramica. È curioso che il discorso sia indirizzato a quei Giudei che avevano creduto in Gesù (v. 31). Questa introduzione stride con quanto segue, perché Gesù si rivolge, di fatto, a interlocutori che vogliono ucciderlo (vv. 37.40) e che, in ogni caso, non sono disposti a credergli (v. 45). Si può pensare che il redattore finale del Quarto vangelo abbia fuso insieme discorsi diversi, senza rendersi conto di contraddirsi. 

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La “tarantola” del giudizio

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29 aprile 2024

Guardiamo Gesù: è messo alle strette dal peccato e dalla sofferenza della donna, la chiama alla sua responsabilità. “Va e non peccare più”, dice, e le rende la sua dignità, perdonandola. È messo alle strette da scribi e farisei, non nega il giudizio della Torah, ma a questo punto mostra loro che il giudizio vale per tutti: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi” (Mt7,1). 

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Mai un uomo ha parlato così!

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27 aprile 2024

Il Quarto Vangelo sta raccontando di Gesù che sale a Gerusalemme, da buon ebreo, per la festa. Mentre già "i giudei cercavano di ucciderlo" (Gv 7,1), Gesù sale "quasi di nascosto" (Gv 7,10) e al tempio comincia a insegnare destando grande stupore ma anche disprezzo. La sua persona non può non interrogare, e la gente si arrovella a domandarsi quale sia la sua origine, perché del Cristo - ossia del Messia - si diceva che nessuno dovesse sapere da dove venisse (cf. Gv 7,27).

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Germi di resurrezione

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25 aprile 2024

Oggi facciamo memoria di san Marco, l’autore del primo vangelo, attraverso cui riceviamo l’annuncio gioioso della vittoria di Cristo sulla morte, su ogni situazione di morte. Come quella in cui si trovano gli Undici dopo l’uccisione di Gesù, una condizione di paralisi e di oscurità della fede (Mc 16,14-15). Qui il Risorto li raggiunge e riapre per loro un futuro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”.

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