Non disperare mai
“Dopo tre anni di completa solitudine, un giorno ecco sbucare dall’ingresso della caverna il volto di uno sconosciuto. Mi sorride e mi dice: ‘Oggi è Pasqua!’, tirando fuori da un cestino ogni ben di Dio. Rimasi folgorato! Il volto amico di quell’estraneo ha marchiato con un ferro arroventato di gioia la mia carne e la mia anima, rivelandomi l’umanità nuova che Cristo ha donato al mondo; un’umanità insignificante, eppure invincibilmente capace di cura. ‘So che è Pasqua perché ho la grazia di vederti’, gli grido. Lui resta interdetto e senza capire risponde: ‘Ma oggi è davvero il giorno di Pasqua’. Sì, era davvero Pasqua!”.