Comprendere non significa scusare, ma situare, contestualizzare: significa rendersi conto che chi mi ha ferito è e resta un fratello, una sorella, che il male ha allontanato da me. Se c’è questo allora si apre la strada anche al perdono. Che appunto perdona ciò che non è scusabile.
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La vita comune ci consente di vedere le nostre mancanze e di provare il desiderio di cambiamento, del nostro cambiamento, e di correggere le nostre mancanze
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C’è un livello di divisione interiore profonda che ci impedisce di conoscerci adeguatamente, e quindi di accettarci e amarci, così che possiamo anche accettare e amare gli altri che stanno accanto a noi.
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Vi è una potenza nel corpo comunitario che consiste nel fatto che la comunità diventa alveo di accoglienza della grazia, sacramento della presenza del Signore, ma questo solo se i suoi membri sono mossi dall’unico amore e dalla stessa fede, basati sul medesimo fondamento e tesi all’identico fine.
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