Una regola per la vita

“Fratello, sorella, uno solo deve essere il fine per cui tu scegli di vivere in questa comunità: vivere radicalmente l’Evangelo. L’Evangelo sarà la regola, assoluta e suprema. Tu sei entrato in comunità per seguire Gesù. La tua vita dunque si ispirerà e si conformerà alla vita di Gesù descritta e predicata nell’Evangelo” (Regola di Bose § 3).

Così la nostra regola monastica pone se stessa come ancilla del Vangelo, un servizio reso ai fratelli e alle sorelle della comunità perché possano camminare più speditamente e insieme sulle tracce di Cristo.

Durante la celebrazione della compieta domenicale, il priore fr. Luciano sta commentando in modo continuativo il testo della nostra regola monastica nella forma di ammonizioni. Dal latino ad-monere, in cui monere significa “ricordare”, l’ammonizione è un far ricordare ciò che si può dimenticare, è un rimandare il corpo comunitario all’essenziale della sua vocazione, un riportarlo ai fondamenti della sua vita e all’autenticità del segno che è chiamato ad essere di fronte alla Chiesa e al mondo.

Pubblicandole nel sito, le offriamo come aiuto alla vita spirituale di coloro che le leggeranno: queste parole non dicono nulla di nuovo, ma potranno aiutare ciascuno – nella condizione di vita in cui si trova – ad ascoltare la voce del Signore che chiama sempre alla conversione e al ritorno al Vangelo, regola di vita di ogni cristiano.

Cosa nutre la nostra vita

Ciò che in questi giorni di emergenza sanitaria sta avvenendo, a noi come a milioni di altre persone, è una strana obbedienza a una situazione confusa e a provvedimenti che influiscono anche pesantemente nella nostra vita monastica quotidiana. Come del resto stanno invadendo e stravolgendo le vite di singoli e famiglie, di lavoratori e aziende, di tutti.

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Crisi salutari

Fratelli, sorelle,

la nostra Regola al paragrafo 16 più volte parla di crisi che può investire la comunità e che attraversa e colpisce il singolo: possono venire tempi in cui “la comunità conosce giorni cattivi”, “tempi di non chiarezza”, così come per il singolo vengono giorni in cui “tu metti in discussione la tua vocazione”. Ciò che forse stupisce è che la Regola afferma a un certo punto che “queste crisi invero sono salutari” (RBo 16).

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