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9 luglio

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I 32.000 martiri di Taiyuan (+ 1900)

Nel 1900 si consuma in Cina una delle più gravi repressioni xenofobe della storia. L'imperatrice Cixi, cavalcando il malcontento popolare, aveva additato come responsabili della disgregazione occorsa al tessuto politico ed economico del suo immenso paese gli stranieri presenti in Cina. Per questo motivo, Cixi decretò l'eliminazione fisica di tre categorie di persone: gli stranieri, i cristiani, e i mercanti che commerciavano con gli stranieri. Il massacro che ne seguì fu impressionante, e fra le centinaia di migliaia di morti vi furono anche 30.000 cattolici e 2.000 protestanti che si rifiutarono di apostatare.
Particolarmente feroci furono le esecuzioni nella provincia di Shanxi, nella quale il viceré Yuxian ordinò che tutti gli stranieri e tutti i cristiani residenti nel territorio provinciale si presentassero al suo cospetto. Nel pomeriggio del 9 luglio essi vennero tutti fatti a pezzi nei cortili della reggia.
Fra i martiri di quel giorno, vi erano anche diversi vescovi, pastori e religiosi che non avevano voluto abbandonare la loro gente nel tragico tempo della persecuzione.


TRACCE DI LETTURA

Scorrere i nomi di questi martiri è pregare, lasciandosi prendere da una pena profonda per tanto male, tanta violenza, tanta stoltezza che continua a percorrere la storia. Una pena che poi, lentamente, mentre la meditazione continua, si trasforma in una sorta di forza interiore, di bisogno di non riporre il libro dei testimoni e non lasciare che questi nomi tornino nel silenzio. In realtà essi vengono da un silenzio che è Vita e infinita comunicazione di Amore, accolti nel mistero del Padre. Se questo silenzio per noi è oblio, è perché noi siamo sordi.
Dio ci appare spesso indifferente alle sorti del mondo perché continuiamo a voltare la nostra faccia dal suo volto, troppo umile e sofferente, perché continuiamo a non ascoltare il suo sussurro nella storia sempre nuova di cuori che amano, di piccoli che si affidano a lui, di deboli che sperano perché lo accettano così com'è. I martiri gridano per spingerci a distogliere il nostro sguardo dagli aguzzini e rivolgerlo a loro: sono loro l'immagine più viva di Dio.
(F. Cagnasso, Martiri in Cina)


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (2 abīb/ḥamlē):
Taddeo, apostolo

LUTERANI:
Georg Neumark (+ 1681), poeta in Turingia

MARONITI:
Pancrazio di Taormina (I sec.), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Pancrazio, vescovo di Taormina, ieromartire

8 luglio

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Mael-Ruain (+792)
monaco

La sera del 7 luglio 792 muore Mael-Ruain, abate del monastero irlandese di Tallaght.
L'impatto esercitato sulla chiesa irlandese dalla riforma monastica di cui egli fu il maggior esponente risulterà decisivo nei secoli successivi. Mael-Ruain faceva parte di quel movimento di asceti, sorto nella seconda metà dell'VIII secolo, che si facevano chiamare Céli dé (compagni di Dio) e si proponevano di restituire la purezza evangelica delle origini al monachesimo irlandese.
Dopo aver fondato nel 774 la comunità di Tallaght, Mael-Ruain diventò l'ispiratore di un movimento spirituale che si diffuse per tutta l'Irlanda facendo riscoprire gli elementi fondamentali della vita monastica: celibato, paternità spirituale, preghiera, lavoro e studio; inoltre, in un tempo in cui l'antico costume celtico delle peregrinationes pro Christo era ormai degenerato, Mael-Ruain si adoperò con insistenza per insegnare ai suoi monaci l'importanza della perseveranza e della stabilità nella comunità in cui ci si è impegnati a vivere.
Egli dedicò gli ultimi diciotto anni della propria vita alla guida spirituale dei numerosissimi discepoli e alla redazione di regole e istruzioni ispirate al monachesimo orientale.


TRACCE DI LETTURA

Se sei un monaco, e vivi secondo una disciplina, abbandona ogni male e adeguati agli ordinamenti della chiesa senza lasciarti andare, senza venire meno ai tuoi obblighi. Non vi sia trascuratezza nel tuo modo di vivere, né dissenso, né odio per alcuno, ma solo la perseveranza nel bene. Non avere proprietà private, né cattive abitudini; non mormorare, non insultare nessuno, non essere geloso. Non cercare contese, né di fare la tua volontà. Non disperare mai, non ingannare il prossimo, non parlare molto, non cercare la presenza degli uomini solo per sfuggire alla solitudine. Sii paziente, sincero e gentile con tutti, rivolgendo suppliche a Cristo in ogni occasione. Accettiamo con gioia le tribolazioni, sopportandole con pazienza, avendo in mente la compagnia dei santi in cielo, e perdoniamo a tutti quelli che ci hanno fatto torto, perché tale è la volontà del re dei cieli: che amiamo coloro che ci odiano e che rendiamo loro il bene per il male.
(Regola di Carthage).


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (1 abīb/ḥamlē):
Febronia di Nisibi (+ ca 304), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Kilian (+ 689), evangelizzatore e martire presso il Meno

MARONITI:
Procopio di Cesarea (+ 303), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Procopio di Cesarea, megalomartire
Epitteto e Astione di Almiride (III sec.), martiri (Chiesa romena)

7 luglio

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Athenagoras I (1886-1972)
pastore e testi
mone di ecumenismo

Nel 1972 muore a Istanbul Athenagoras, arcivescovo della chiesa di Costantinopoli e patriarca ecumenico.
Aristokles Spyrou era nato il 25 marzo 1886 in un paesino dell'Epiro ai confini con l'Albania. Monaco a vent'anni, egli cominciò subito la sua missione pastorale come diacono a Monastir, quindi come vescovo a Corfù, e infine quale arcivescovo dei greco-ortodossi d'America. Ovunque fu un instancabile servitore della causa dell'unità tra le chiese cristiane, e tutta la sua opera fu un costante ministero di riconciliazione, attraverso il riconoscimento della miseria e della grandezza di ogni uomo.
La sua elezione a patriarca ecumenico di Costantinopoli nel 1948, che non mutò il suo cuore semplice di monaco, contribuì in modo determinante all'avvicinamento fra le confessioni cristiane. L'adesione degli ortodossi al Consiglio ecumenico delle chiese, la partecipazione di osservatori bizantini al concilio Vaticano II, la preparazione di un sinodo panortodosso, la cancellazione delle reciproche scomuniche fra Roma e Costantinopoli, gli storici incontri con papa Paolo VI, furono solo l'esplicitazione di un ardente desiderio interiore di unità che animava Athenagoras.
Giunto ormai vicino alla morte, egli volle prepararsi da solo all'incontro con Dio, avvenuto nell'ottava della festa, comune a cattolici e ortodossi, dei santi Pietro e Paolo, apostoli della chiesa indivisa.


TRACCE DI LETTURA

Ricordatevi: Gesù è invitato da un fariseo. Entra una cortigiana portando un vaso di alabastro colmo di unguento. Si getta ai piedi di Gesù, li bagna di lacrime, poi li asciuga coi suoi capelli, li abbraccia e li unge di nardo. Il fariseo pensa che se Gesù fosse davvero un profeta saprebbe che quella donna è una peccatrice. E Gesù gli racconta la storia dei due debitori: l'uno doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Il creditore rimette a entrambi i loro debiti. «Quale dei due», domanda Gesù, «lo amerà di più?». E il fariseo non può che rispondere: «Quello a cui più è stato condonato». Allora Gesù gli enumera tutte le prove d'amore che quella donna gli ha dato. E conclude: «Perciò ti dico che le sono rimessi molti peccati, perché molto ha amato».
Perché lei ha molto amato. Perché Lui ha molto amato. Tutto il cristianesimo è qui.
(Athenagoras, Dialoghi con Olivier Clément ).


PREGHIERA

Signore Dio,
tu ci hai dato in Athenagoras
un testimone ardente
dell'unità della tua chiesa
e un pastore audace e sapiente:
concedi alle chiese sorelle di oriente e di occidente
di confessare presto
nella comunione e nella pace
tuo Figlio Gesù risorto e vivente
nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

2Cor 5,14-20; Gv 17,15-26


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (30 ba'ūnah/sanē):
Natività di Giovanni il Battista (Chiesa copta)
Gabra Krestos (XIV-XV sec.), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Tilman Riemenschneider (+ 1531), scultore in Franconia

MARONITI:
Tommaso del Maleone (X sec.), eremita

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Tommaso del Maleone, monaco
Ciriaca di Nicomedia (IV sec.), martire
Acacio del Sinai (VI sec.), monaco (Chiesa melkita)