L’urgenza del tempo messianico

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7 settembre 2024

Questo episodio è riportato nei vangeli di Marco, Matteo e Luca in modo simile, con qualche variante. Di per sé l’azione è lecita (cf. Dt 23,26). Ma la cosa avviene di sabato e sorge dunque la questione se questa azione infranga il precetto del riposo nel settimo giorno (cf. Es 20,10; 31,14-15; Lv 23,3; Dt 5,14). La Scrittura non precisa cosa debba essere considerato lavoro. I vangeli ci attestano che questa era una questione dibattuta ai tempi di Gesù. La tradizione farisaica, che risale solo ai secoli successivi, annovera tra le azioni proibite di sabato seminare, mietere, sgranare il grano (cf. Mishnah, Shabbat 7.2), ma testimonia anche che salvare una vita prevale sul sabato e che l’offerta dei sacrifici non veniva interrotta, perché la santità del tempio superava quella del settimo giorno (Mekhilta r. Ishmael, Shabbat 1). Questi due principi sembrano sottintesi nel nostro testo.

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La novità sempre da accogliere

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6 settembre 2024

Per cercare di comprendere questo brano è bene dare un po’ di luce al contesto. Ci troviamo nella casa di Levi mentre è in atto un banchetto che egli ha organizzato per la gioia di aver ricevuto da Gesù l’invito a seguirlo, per essersi reso conto di essere stato “riconosciuto” da qualcuno che gli permette di recuperare così la sua dignità (di figlio). Si può comprendere allora il suo entusiasmo, la sua gioia e il desiderio di condividerla con amici e conoscenti. 

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Una distanza colmata

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5 settembre 2024

Il brano del Vangelo odierno ci parla dell’incontro tra Gesù e l’apostolo Pietro e del gruppo di discepoli che nasce distaccandosi dalla folla al seguito di Gesù, ormai noto per i segni e prodigi operati in Galilea. All’inizio del racconto non ci sono avvisaglie che si tratti di un giorno speciale, ma Luca con pochi dettagli riesce a raccontare l’Evangelo come una storia, una sequenza di eventi unici che lasciano una traccia continua.

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Bellezza che illumina

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4 settembre 2024

Nella festa di Mosè profeta la liturgia ci propone il racconto della Trasfigurazione nel vangelo secondo Luca. Un racconto caro ai monaci, che più volte abbiamo ascoltato negli ultimi mesi. È un evento centrale nel vangelo e segue il primo annuncio della passione e l’annuncio delle esigenze dure della sequela di Gesù.

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Un richiamo controcorrente

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3 settembre 2024

Nel corso dell’ultima cena Gesù affronta la disputa sorta tra i discepoli su chi fosse il più grande, introducendo un insegnamento rivoluzionario che sovverte le strutture gerarchiche e le convenzioni di dominio del suo tempo. Gesù capovolge la logica del potere, proponendo una visione completamente nuova in cui la vera grandezza si misura nel servizio agli altri e nell’umiltà di chi si fa piccolo per amore.

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Un oggi senza barriere

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2 settembre 2024

L’oggi di Dio accade in modo inatteso in Gesù di Nazaret anche se la sua manifestazione avviene in luoghi familiari, tra persone da lui conosciute, che avevano condiviso insieme sprazzi di vita. Forse proprio perché accade in una persona conosciuta, in un luogo conosciuto le perplessità sono maggiori. Tutto si vorrebbe ricondurre al già noto: il figlio di Giuseppe (cf. v. 22). Altrove nei vangeli è detto “Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di loses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?” (Mc 6,3), quindi di condizioni umili, non possedeva né terre né bestiame. Ridurre l’oggi di Dio al già noto è ricondurlo dentro al recinto del religioso, con confini ben determinati, senza possibilità di un oltre e di più.

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I gesti della guarigione

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31 agosto 2024

Gesù sta camminando, e “una grande folla lo seguì” (v. 29). In questo cammino un grido lo raggiunge, un grido di aiuto, il grido corale di due uomini ciechi: “Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!” (v. 30). Un grido di asseverata fiducia in quell’uomo che nei loro cuori è già, con una convinta forza espressa dalla triplice ripetizione, “il Signore” (vv. 30.31.33). 

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