25 luglio

Giacomo di Zebedeo
apostolo

I vangeli raccontano che passando lungo il mare di Galilea, Gesù vide su una barca Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello intenti a riassettare le reti. Li chiamò, ed essi «subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono».
Giacomo fu tra i primi chiamati alla sequela di Gesù, e insieme a Giovanni e Pietro conobbe momenti di particolare intimità con il Signore, divenendo testimone della resurrezione della figlia di Giairo, della gloria della trasfigurazione e dell'agonia nel Getsemani.
Impetuoso di carattere, tanto da meritare l'appellativo di «figlio del tuono», e mosso da amore ardente fino alla gelosia per Gesù, al punto da invocare il fuoco dal cielo su quanti si rifiutavano di accoglierlo, Giacomo chiese con il fratello di poter sedere accanto a Gesù nella sua gloria. Gesù gli insegnò allora il prezzo del privilegium amoris, che passa attraverso la condivisione del calice e l'immersione nella morte del Cristo. E Giacomo sarà il primo fra gli apostoli a seguire Gesù anche nella morte violenta, fatto uccidere di spada da Erode a Gerusalemme, verso l'anno 42, poco prima della Pasqua.
Nella chiesa copta Giacomo è ricordato il 12 aprile (corrispondente al 25 aprile del calendario gregoriano) e in quelle bizantine il 30 dello stesso mese. Le tradizioni riguardo alla sua predicazione in Spagna e al ritrovamento del suo corpo a Compostela risalgono al VII-VIII secolo.


TRACCE DI LETTURA

Rallegrati, o Giacomo: quand'eri giovane, domandavi il primo posto in un regno terrestre; divenuto uomo, sei stato reso degno del primo posto presso il Signore della gloria.
Rallegrati, tu che hai visto con i tuoi occhi il Verbo e l'hai contemplato, perché hai lasciato il mestiere di pescatore per cominciare a pescare gli uomini, hai abbandonato il desiderio di un regno terrestre per quello del regno dei cieli, un'eredità effimera per l'eredità perfetta, i beni che passano per i beni del cielo che non avranno mai fine.
(Niceta David, Discorso 5)


PREGHIERA

Signore Dio,
tu hai chiamato Giacomo
a lasciare prontamente i beni e la famiglia
per seguire Gesù,
e a morire per te primo fra gli apostoli:
fa' che diventiamo sempre più disponibili
a compiere la tua volontà,
pronti a testimoniarti fino alla morte.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

At 12,1-3; Mt 20,17-23


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Giacomo, apostolo

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giacomo, apostolo (calendario romano e ambrosiano)
Cucufate di Barcellona (III-IV sec.), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (18 abīb/ḥamlē):
Giacomo fratello del Signore, vescovo di Gerusalemme

LUTERANI:
Giacomo il Maggiore, apostolo
Tommaso da Kempis (+ 1471), testimone della fede nei Paesi Bassi

MARONITI:
Anna, madre di Maria

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Dormizione di sant'Anna, genitrice della Madre di Dio
Gabriele Mtazmindeli (X sec.), monaco (Chiesa georgiana)

SIRO-ORIENTALI:
Giacomo, apostolo (Chiesa malabarese)

VETEROCATTOLICI:
Giacomo il Maggiore, apostolo

24 luglio

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Bartolomeo, apostolo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (17 abīb/ḥamlē):
Eufemia di Calcedonia (III-IV sec.), martire (Chiesa copta)
Batra Māryām (XVI-XVII sec.), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Cristoforo (+ ca 250), martire da Samo
Johann Heinrich Volkening (+ 1877), testimone della fede in Vestfalia

MARONITI:
Cristina di Tiro (+ ca 300), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Cristina di Tiro, megalomartire
Olga-Elena di Kiev (+ 969), uguale agli apostoli (Chiesa russa)

VETEROCATTOLICI:
Cristoforo, martire

23 luglio

Antonio delle Grotte di Kiev (983-1073)  e Teodosio (+1074) suo discepolo,
monaci

I cristiani di tradizione bizantino-slava ricordano oggi Antonio delle Grotte di Kiev.
Nato a Lubeč nel 983, nella regione di Černigov a nord di Kiev, Antonio fu attratto dal monachesimo e si recò secondo la tradizione al monte Athos. Qui, presso il monastero di Esphigmenou, fu iniziato alla vita monastica e ricevette la benedizione dell'igumeno per andare a proseguire il proprio cammino di monaco nella terra d'origine.
Verso la metà dell'XI secolo Antonio tornò dunque a Kiev e si stabilì in una grotta, sulle colline vicino alla città. Seguendo l'esempio dei padri del deserto, egli intraprese una vita rude, imperniata sulla preghiera e la penitenza, attirando a sé molti discepoli. Costoro scavarono altre celle e una grande cripta, principio di quello che sarà il celebre monastero delle Grotte.
Ma Antonio, sedotto dalla vita eremitica, lasciò la nascente comunità alle cure del proprio discepolo Teodosio per ritirarsi in «una grotta lontana», dove visse nel totale silenzio e nella preghiera fino alla morte, avvenuta nel 1073. La vita monastica esisteva già prima di Antonio in Russia, ma per lo più come importazione straniera sostenuta dai potenti. Solo con la fondazione del monastero delle Grotte essa divenne popolare, e per questo Antonio è ricordato come padre del monachesimo russo.
Teodosio è ricordato come padre spirituale dolce e misericordioso; egli organizzò la vita del monastero secondo la regola di Teodoro Studita, ed è considerato per questo il fondatore della vita cenobitica in Russia.


TRACCE DI LETTURA

Il venerabile Antonio, abituato a vivere solo e non essendo in grado di sopportare alcun genere di confusione o di rumore, confinò se stesso in una cella delle Grotte, dopo aver nominato al proprio posto Varlaam, perché avesse cura dei fratelli.
Dopo che Varlaam fu traferito su ordine del principe per divenire superiore del monastero di San Demetrio, i fratelli delle Grotte si riunirono e informarono il venerabile Antonio che avevano scelto di comune accordo il nostro beato padre Teodosio come superiore, poiché aveva mostrato di saper vivere secondo la tradizione monastica ed era un profondo conoscitore dei comandi del Signore. Teodosio, pur avendo ricevuto il ruolo di superiore, non mutò la propria umiltà, ricordando che il Signore dice: «Chiunque vorrà essere grande tra voi, sia il più piccolo e il servo di tutti». Dunque egli umiliò se stesso, facendosi il più piccolo e il servo di tutti. Per questo il monastero fiorì e crebbe grazie alle preghiere di quel giusto, poiché sta scritto: «Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano».
(dalla Vita di Teodosio)


PREGHIERA

Mettesti te stesso in Dio,
che sopra ogni cosa amasti sin dalla giovinezza,
o beato, e lo seguisti con l'amore di tutta l'anima.
Come sole abbagliante
rifulse la tua luce in tutti i confini della terra.
E ora che sei in piedi con gli angeli
accanto al trono del Signore,
ricordati di noi
che celebriamo il tuo ricordo e ti acclamiamo:
rallegrati, Antonio, nostro padre!


LETTURE BIBLICHE

Gal 5,22-6,2; Mt 4,25-5,12


Brigida di Svezia

(1303-1373)
religiosa

Nel 1373 muore a Roma Brigida di Svezia.
Appartenente all'alta aristocrazia svedese, sposa e madre di otto figli, Brigida era una donna colta, dal temperamento forte, profondamente religiosa e ricca di carità. Essa amava le Scritture, che considerava il suo tesoro più prezioso e la medicina più idonea per la cura delle anime; si soffermava spesso sul mistero della passione del Signore e, con il marito, si dedicava alla cura dei malati e all'aiuto dei bisognosi.
Dopo un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, i due coniugi decisero di abbracciare la vita religiosa, e qualche anno più tardi Brigida, spinta a ciò anche dalla propria esperienza mistica, pensò alla creazione di un nuovo ordine ispirato a un grande radicalismo evangelico, sull'esempio di quello di Fontevraud fondato da Roberto d'Arbrissel nel 1100.
L'Ordine del Santo Salvatore che ebbe origine da Brigida fu un ordine misto, prevalentemente femminile, che riservava un culto particolare alla passione del Signore e alla compassione di Maria. Brigida trascorse l'ultima parte della sua vita a Roma, dove morì nel 1373.
Nel 1999 papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata compatrona d'Europa.


TRACCE DI LETTURA

Signore Gesù Cristo, fonte di dolcezza inestinguibile, che mosso da intimo affetto di amore dicesti in croce: «Ho sete», cioè: «Desidero sommamente la salvezza del genere umano», accendi in noi, ti preghiamo, il desiderio di operare in modo pienamente conforme alla tua volontà, spegnendo del tutto la sete delle concupiscenze del peccato e il fervore dei piaceri mondani.
O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria vergine,
crocifisso per la salvezza degli uomini, regnante ora in cielo, abbi pietà di noi.
(Brigida di Svezia, Orazione 7)


PREGHIERA

O Dio,
che hai rivelato a santa Brigida i segreti del cielo
mentre meditava la passione di tuo Figlio,
fa' che anche a noi sia dato di esultare di gioia
per la rivelazione della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Tb 8,5-10; Mc 3,31-35


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Brigida di Svezia, badessa di Vadstena

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Brigida, religiosa (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (16 abīb/ḥamlē):
Giovanni il Calabita «dall'evangelo d'oro» (V sec.) (Chiesa copta)

LUTERANI:
Brigida di Svezia, mistica in Svezia

MARONITI:
Foca di Sinope (+ ca 101), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Traslazione delle reliquie di Foca di Sinope, ieromartire
Ezechiele (VI sec. a.C.), profeta
Antonio delle Grotte di Kiev, padre di tutti i monaci russi (+ 1073) (Chiesa russa)

VETEROCATTOLICI:
Brigida di Svezia, vedova

22 luglio

Leggi tutto: 22 luglio

Maria Maddalena, uguale agli apostoli

Originaria della città di Magdala, sul lago di Tiberiade, Maria Maddalena fu liberata per la parola di Gesù dai sette demoni che la possedevano e seguì ovunque il Signore, servendolo fedelmente fino alla passione. Essa fu perciò testimone della sua morte e sepoltura.
Passato il sabato, Maria si recò con le altre donne al sepolcro portando aromi, e per questo è ricordata come mirrofora. A lei, per prima, apparve il Signore risorto, chiamandola per nome mentre piangeva nel giardino. Allora la Maddalena corse a portare l'annuncio ai discepoli, «apostola degli apostoli» come la chiama la tradizione.
In occidente, a partire da Gregorio Magno, Maria Maddalena è stata identificata con la peccatrice perdonata di cui parla il Vangelo di Luca, perdonata perché aveva molto amato. È divenuta perciò colei che ha conosciuto il molto peccare e il molto amare, colei che piange sui propri peccati e piange per la morte del Maestro, rimanendo fedele nell'amore per lui.
Esempio per chi si pente e per chi rivolge il suo amore al Signore, Maria Maddalena è stata una figura di riferimento importante in ogni movimento di riforma della chiesa, in particolare per i movimenti di riforma monastica d'occidente fioriti nell'XI secolo.


TRACCE DI LETTURA

Signore,
tu le accendesti nel cuore
il fuoco di un immenso amore per Cristo,
che le aveva ridonato la libertà dello spirito,
e le infondesti il coraggio di seguirlo
fedelmente fino al Calvario.
E anche dopo la morte di croce
essa cercò il suo Maestro con tanta passione,
che giunse a incontrare il Signore risorto
e ad annunziare per prima agli apostoli
la gioia pasquale.
(dalla Liturgia romana)


PREGHIERA

Dio nostro Padre,
a Maria Maddalena, fatta da te nuova creatura,
tuo Figlio risorto ha affidato il primo annuncio pasquale:
concedi anche a noi, in comunione con lei,
di proclamare il Cristo risorto
e di contemplarlo un giorno nella tua gloria,
perché vive e regna nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Ct 3,1-4; 1Cor 13,1-13; Gv 20,11-18


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Maria Maddalena

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Maria Maddalena

COPTI ED ETIOPICI (15 abīb/ḥamlē):
Efrem il Siro (+ 373), diacono e monaco (Chiesa copto-ortodossa)
Ciriaco e sua madre Giulitta (+ ca 305), martiri (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
Maria Maddalena; Moritz Bräuninger (+ 1860), testimone fino al sangue in Nordamerica

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Maria Maddalena, mirrofora e uguale agli apostoli

VETEROCATTOLICI:
Maria Maddalena

21 luglio

Simeone il Folle e Giovanni suo compagno (VI sec.)
monaci

Le chiese d'oriente e d'occidente ricordano oggi Simeone e Giovanni, monaci originari della Siria.
Recatisi in pellegrinaggio a Gerusalemme, essi decisero di non far ritorno in patria, ma di diventare monaci. Ricevuto l'abito nel monastero di San Gerasimo, Giovanni e Simeone vissero per molti anni nel deserto pregando e seguendo un regime di vita austero. Giovanni rimase nella solitudine fino alla fine della sua vita, mentre Simeone decise di far ritorno tra gli uomini per diffondere il vangelo della salvezza, spinto dalle parole della Scrittura: «Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ogni creatura».
«Nella forza di Cristo», disse Simeone a Giovanni, «vado a prendermi gioco del mondo», e stabilitosi a Emesa in Siria, simulò la follia per poter smascherare le opere vane di tutti quelli che incontrava e indurli così al bene. Solo alla sua morte fu compresa la sua grandezza e la sua profonda carità.


TRACCE DI LETTURA

Simeone prendeva ogni sorta di atteggiamenti folli e indecorosi, ma non è possibile a parole dare un'idea di quel che faceva. A volte, infatti, si fingeva sciancato, a volte storpio, a volte fingeva di trascinarsi su una sedia, a volte di fare lo sgambetto a qualcuno che correva e di gettarlo a terra. E ancora, quando c'era la luna nuova, fingeva di guardare in cielo e di cadere a terra in preda a convulsioni. A volte poi fingeva di essere un oratore; diceva, infatti, che tra tutti gli atteggiamenti che si potevano assumere, questo conveniva più di ogni altro ed era il più utile per chi voleva fingersi pazzo per amore di Cristo. In questi modi spesso rimproverava i peccati e faceva desistere i peccatori, inviava su qualcuno un castigo a sua correzione, profetizzava e faceva tutto quello che voleva, mutando però ogni volta voce e aspetto.
(Leonzio di Neapolis, Vita di Simeone il Folle 22)


PREGHIERA

Dio dei nostri Padri,
che ci tratti sempre secondo la tua clemenza,
non allontanare da noi il tuo sguardo,
ma per le suppliche di Simeone e Giovanni
conduci nella pace le nostre vite
.


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Lorenzo da Brindisi (+ 1619), presbitero e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)
Vittore di Marsiglia (III sec.), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (14 abīb/ḥamlē):
Macario di Alessandria (+ ca 394), monaco (Chiesa copto-ortodossa)
Efrem il Siro (+ 373), diacono e monaco (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
John Eliot (+ 1690), evangelizzatore presso gli indiani

MARONITI:
Simeone il Folle e Giovanni, monaci

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Simeone, folle per Cristo, e Giovanni di Emesa, monaci
Mirdat (IV-V sec.), martire (Chiesa georgiana)

VETEROCATTOLICI:
Daniele (VI sec. a.C.), profeta

20 luglio

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Elia (IX sec. a.C.)
profeta

I cristiani di tutte le chiese il 20 di luglio ricordano il profeta Elia, che essi ritennero fin dall'inizio il rappresentante più emblematico della tradizione profetica ebraica, come lasciano intendere gli evangeli nell'episodio della Trasfigurazione.
Il profeta in Israele era un uomo che parlava a nome di Dio, per richiamare tutti alla fedeltà al Dio dell'alleanza. Elia svolse pienamente la propria missione mostrando con tutta la sua vita il pathos stesso di Dio, la sollecitudine del Padre verso i propri figli, soprattutto verso i più piccoli e indifesi.
Vissuto nel IX secolo a.C., in un tempo di grande crisi, Elia dapprima si sdegnò di fronte all'idolatria di molti in Israele; ma in seguito fu chiamato da Dio al distacco e alla solitudine, per imparare che solo servendo la Parola attesa nel silenzio è possibile diventare «uomini di Dio».
Mandato in territorio pagano, Elia conobbe il bisogno di essere alimentato, oltre che da Dio, dai poveri, nella persona della vedova di Sarepta. Ritornò in patria, e la sua parola contro l'idolatria e le ingiustizie dei potenti lo condusse al celebre scontro con i profeti di Baal sul monte Carmelo. Ma la persecuzione che egli subì a seguito della sua momentanea vittoria sugli idolatri lo aiutò a comprendere, grazie alla voce silenziosa attraverso cui Dio gli parlò sull'Oreb, che il Dio che è fuoco divorante è anche pace, silenzio, tenerezza.
Rinnovato da questa ulteriore esperienza, Elia portò a termine la sua missione nel regno del Nord e fu rapito in cielo, secondo il racconto biblico, a significare che lo spirito di Elia continuerà sempre a essere presente nella storia di Israele.
Il suo ritorno è rimasto legato, nella tradizione ebraica e cristiana, alla venuta del Messia.


TRACCE DI LETTURA

Volevi piombare dall'alto come vento impetuoso
e mostrarti potente come lo è la tempesta,
volevi soffiare l'esistenza negli esistenti
e benedire anime umane, tenendo in mano il flagello,
volevi ammonire cuori stremati nel tuo vorticare rovente
e incitare quelli impietriti a prendere fuoco.
Tu mi hai cercato nei tuoi sentieri impetuosi
ma non mi hai trovato.

Volevi salire fino al cielo come lingua di fiamma
e far piazza pulita di tutti
di quanti non sapevano resistere al tuo furore,
forte come il sole, volevi aggredire mondi
con quell'improvvisa energia
capace di accendere il tuo giovane nulla.
Tu mi hai cercato nei tuoi abissi di fiamma
ma non mi hai trovato.

Poi il mio messaggero raggiunse il tuo orecchio
e lo mise a contatto del mio cuore pacato:
allora imparasti a sentire come seme dopo seme
inizia ad agitarsi,
e ogni sorta di tremolio - la crescita delle cose! -
ti avvolse come ridda di cerchi,
il sangue che sbatteva sul sangue,
e il silenzio
fu la parola che ti vinse,
quel silenzio eterno, pieno, dolce e materno.
Allora ti sporgesti su te stesso
e mi trovasti nel tuo cuore.
(M. Buber, Poesie).


PREGHIERA

Dio nostro,
nella prima alleanza attraverso Elia e tutti i profeti
tu hai parlato al tuo popolo,
hai ammonito i potenti,
hai difeso poveri e deboli
e hai annunciato la venuta del Messia:
concedi alla tua chiesa,
per la potenza del tuo Spirito santo,
il dono di nuovi profeti
che annuncino con forza le esigenze del regno
e ricordino il giorno della venuta gloriosa
di Gesù Cristo Signore, vivente nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Sir 48,1-11 (vigilia); 2Re 2,1-18; Gc 5,12-20; Mt 17,1-13


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Margherita di Antiochia (IV sec.), martire
Bartolomé de las Casas (+ 1566), apostolo delle Indie

COPTI ED ETIOPICI (13 abīb/ḥamlē):
Pisenzio (+ 632), vescovo di Coptos (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Margherita, martire in Asia Minore

MARONITI:
Elia, profeta

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Elia il Tisbita, profeta

SIRO-OCCIDENTALI:
Elia, profeta dell'Antico Testamento

VETEROCATTOLICI:
Elia, profeta

19 luglio

Leggi tutto: 19 luglio

Macrina (327-380)
monaca

Le chiese d'oriente e d'occidente ricordano oggi Macrina, monaca della Cappadocia.
Sorella maggiore di Basilio di Cesarea, di Gregorio di Nissa e Pietro di Sebaste, Macrina decise a dodici anni di non contrarre matrimonio, onde potersi dedicare a una vita di lavoro umile e di preghiera, tesa all'unificazione del cuore. Il fratello Gregorio, suo biografo, non a torto la presenta come l'ispiratrice della vita monastica alla quale attirò in seguito la madre e le domestiche, e quindi anche il fratello Basilio.
La ricerca di Macrina e delle sue compagne condusse alla creazione di un monastero doppio, dove risiedevano a breve distanza uomini e donne, il cui unico intento era quello di vivere il Vangelo nel celibato e nella vita comune, svolgendo lavori poveri e praticando in modo intenso verso tutti l'ospitalità e la condivisione.
Macrina morì all'età di 53 anni, dopo aver guidato per tutta la vita come una madre la sua comunità; prima di morire ringraziò Dio per aver aperto agli uomini la via della resurrezione, e lo pregò di accogliere la sua vita come un'offerta, «come incenso davanti al suo volto» (sal 142,2).


TRACCE DI LETTURA

Signore, tu hai dissolto per noi la paura della morte, tu dai in deposito alla terra la terra che noi siamo, quella che tu stesso hai plasmato con le tue mani, e fai rivivere ciò che hai donato all'uomo, trasformando mediante l'immortalità e la bellezza quello che in noi è mortale e deforme.
Sei tu che ci hai strappati alla maledizione e al peccato, facendoti per noi l'una e l'altro.
Dio eterno, verso cui mi sono protesa fin dal seno di mia madre, te che la mia anima ha amato con tutte le sue forze, poni al mio fianco un angelo luminoso che mi conduca per mano dove si trova l'acqua del riposo, nel seno dei santi patriarchi!
Tu che hai spezzato la fiamma della spada di fuoco e hai restituito al paradiso l'uomo crocifisso con te e che si era affidato alla tua misericordia, ricordati anche di me nel tuo regno.
(Preghiera di Macrina in Gregorio di Nissa, Vita di santa Macrina 24)


PREGHIERA

Signore Dio eterno,
la tua serva Macrina attraverso la vita cenobitica
ha voluto seguire tuo Figlio Gesù Cristo
fino a condividere la sua croce:
noi ti preghiamo,
liberaci dalla paura della morte
e rendici capaci di vivere
in modo che i nostri fratelli e le nostre sorelle
abbiano la vita in abbondanza, nella pace e nella gioia cristiana.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

Fili 3,20-4,4; Lc 18,18-30


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Gregorio (+ 394), vescovo di Nissa, e sua sorella Macrina, diaconessa, maestri della fede

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Sperato e compagni (+ 180), martiri Scillitani (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (12 abīb/ḥamlē):
Or di Siriaco (?), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Jean Marteilhe (+ ca 1740), testimone della fede in Francia

MARONITI:
Vincenzo de Paoli (+ 1660), confessore (vedi al 27 settembre)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Macrina, sorella di Basilio il Grande, monaca
Dios il Taumaturgo (+ ca 430), presbitero
Sinassi dei martiri di Radonež (Chiesa russa)