19 gennaio

LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Wulfstan (+ 1095), vescovo di Worcester

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Bassiano (+ 405), vescovo (calendario ambrosiano)
Sebastiano (+ 287 ca), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (10 ṭūbah/ṭerr):
Vigilia del glorioso Battesimo

LUTERANI:
Johann Michael Hahn (+ 1819), testimone della fede nel Württemberg

MARONITI:
Macario l'Egiziano (+ 390 ca), monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Macario l'Egiziano, monaco discepolo di Antonio
Arsenio (X sec.), arcivescovo di Corfù

18 gennaio

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Fabiano (+ 250), papa e martire (calendario ambrosiano)
Sulpicio il Pio (+ 646), vescovo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (9 ṭūbah/ṭerr):
Abramo di Scete (VII sec.), monaco (Chiesa copta)

LUTERANI:
Ludwig Steil (+ 1945), testimone fino al sangue in Westfalia

MARONITI:
Atanasio (+ 373), arcivescovo di Alessandria e confessore
Cirillo di Alessandria (+ 444), vescovo
Cattedra di san Pietro a Roma

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Atanasio e Cirillo, arcivescovi di Alessandria
Gioacchino I (XIII sec.), patriarca di Tarnovo (Chiesa bulgara)

SIRO-OCCIDENTALI:
Simeone di Qartmin (+ 433), monaco

SIRO-ORIENTALI:
Cattedra di san Pietro, apostolo (Chiesa malabarese)

17 gennaio

Leggi tutto: 17 gennaio

Antonio il Grande (ca 250-356)
monaco

L'itinerario spirituale di Antonio il Grande ci è noto attraverso il racconto della sua vita che ne fece Atanasio, vescovo di Alessandria, in Egitto. Si narra nella Vita che quando Antonio sentì proclamare in chiesa le parole rivolte dal Signore al giovane ricco: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi tutto quello che possiedi e dallo ai poveri; poi vieni, seguimi e avrai un tesoro nei cieli" (Mt 19,21), "come se la lettura fosse proprio per lui", subito si affrettò a metterlo in pratica. "Abbiamo le scritture e la libertà dataci dal Salvatore", amava ripetere (Vita di Antonio 26,4). Antonio non cerca altro che vivere il vangelo nella libertà da qualsiasi compromesso con la mondanità, nella libertà dalle passioni, frutto di una dura lotta interiore. Se nei primi passi della vita monastica si fa guidare da un anziano monaco nei pressi del suo villaggio, poi si inoltra nel deserto dove è raggiunto da numerosi discepoli; la fama della sua sapienza spirituale, della sua mitezza, del suo discernimento varca i confini dell'Egitto: i filosofi pagani lo vogliono incontrare per discutere con lui, l'imperatore gli scrive. Assediato dalle folle che gli chiedono un consiglio, una parola di consolazione, di incoraggiamento, Antonio, ormai anziano, pacificato e operatore di pace, si ritira sul monte Qolzum, dove tuttora vi è un monastero a lui dedicato. Attraverso la biografia scritta da Atanasio, definita da Gregorio di Nazianzo, "regola di vita monastica sotto forma di racconto" (Discorso 21,5), Antonio diventa padre dei monaci sia d'oriente che d'occidente.


TRACCE DI LETTURA

Disse abba Antonio ad abba Poemen: «Questo è il grande lavoro dell'uomo: gettare su di sé il proprio peccato davanti a Dio e attendersi la tentazione fino all'ultimo respiro».

Disse ancora: «Dal prossimo ci vengono la vita e la morte. Perché se guadagniamo il fratello guadagniamo Dio, ma se scandalizziamo il fratello pecchiamo contro Cristo».

Disse ancora: «Chi dimora nel deserto e cerca la pace è liberato da tre guerre: quella dell'udito, quella della lingua e quella degli occhi. Gliene resta una sola: quella del cuore».

Disse abba Antonio: «Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno, e, quando vedranno uno che non è pazzo, lo assaliranno dicendogli: "Sei pazzo!" per il solo fatto che non è come loro».

Tre padri avevano l'abitudine di recarsi ogni anno dal beato Antonio. Due di loro lo interrogavano sui pensieri e sulla salvezza dell'anima; uno, invece, taceva sempre e non chiedeva nulla. Dopo molto tempo abba Antonio gli disse: «Da tanto tempo vieni qui e non mi chiedi niente!». E quello gli rispose: «Mi basta vederti, padre!».
(Detti dei padri, Serie alfabetica, Antonio 4.9.11.25.27)


PREGHIERA

Dio del cielo e della terra,
che hai ispirato Antonio a ritirarsi nel deserto
per lottare contro i demoni e vivere di te solo,
concedi anche a noi
di rinunciare a noi stessi
e di vincere ogni tentazione
per amare te al di sopra di ogni cosa.
Per Cristo nostro unico Signore.


LETTURE BIBLICHE
Dt 8,2-5
; Mt 6,24-34


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Antonio d'Egitto (+ ca 356), eremita, abate
Charles Gore (+ 1932), vescovo, fondatore della Community of the Resurrection

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Antonio (+ ca 356), abate

COPTI ED ETIOPICI (8 ṭūbah/ṭerr):
Beniamino I (+ 661), 38° patriarca di Alessandria (Chiesa copto-ortodossa)
Eufrasia di Nicomedia (II sec.), vergine (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
Antonio, padre dei monaci in Egitto

MARONITI:
Antonio il Grande, monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Antonio il Grande, anacoreta
Giorgio di Ioannina (+ 1838), neomartire (Chiesa greca)
Eustazio I (+ 1286), arcivescovo dei serbi
Onofrio di Hilandar (+ 1818), neomartire (Chiesa serba)
Evagrio Mgvimeli (VI sec.)
I 12 padri assiri della Chiesa ortodossa georgiana (Chiesa georgiana)

SIRO-OCCIDENTALI:
Antonio d'Egitto, fondatore del monachesimo

VETEROCATTOLICI:
Antonio il Grande, abate

16 gennaio

Onorato di Lérins (ca 350-430)
monaco e pastore

Gli antichi martirologi ricordano nella data odierna Onorato, fondatore del monastero di Lérins e vescovo di Arles.
Onorato, proveniente da una nobile famiglia della Gallia, fu attratto in giovane età dalla vita monastica. Con il fratello Venanzio e l'anziano Caprasio, intraprese un viaggio in oriente per conoscere la tradizione monastica di quelle regioni.
Dopo l'improvvisa morte del fratello, fece ritorno in Gallia e, intorno al 400 si stabilì a Lérins, una piccola isola vicina alla costa provenzale, al largo di Cannes. La comunità monastica da lui fondata conobbe un rapido sviluppo.
Tra la fine del 427 e l'inizio del 428, Onorato fu chiamato a guidare la diocesi di Arles. Morì due anni più tardi, nel 430.


TRACCE DI LETTURA

Fratelli, il breve periodo durante il quale vi è stata concessa la presenza di Onorato vi consente con un certo agio di misurare l'esagerazione o invece la pochezza delle mie parole a suo riguardo.
Mi siete testimoni, fratelli carissimi, della vigilante sollecitudine, dell'ardore per l'ascesi, della bontà capace di spingersi fino alle lacrime, della serenità, segno di un animo fermo e costante, che promanava dal suo volto.
Voi avete anche udito che le sue parole erano in accordo con la sua vita; l'eleganza dei suoi discorsi era conforme alla purezza del suo cuore.
E avete poi visto la sua immensa carità, così grande che lo stesso Eucherio, anch'egli uomo santo, ha potuto dire con ragione che, secondo lui, se si fosse potuto dare un volto alla carità, è il volto di Onorato che, più di ogni altro, si sarebbe dovuto dipingere per renderla visibile.
Chi dunque ha mai pensato di averlo visto a sufficienza? Chi ha saputo unire come lui dolcezza e severità? Chi ha saputo mescolare a tal punto disciplina e pacatezza? Chi, corretto da lui, non ha provato gioia a ricevere tale correzione? Quando mai qualcuno ha potuto rilevare nella sua gioia una mancanza di ritegno? E quando, infine, la sua tristezza non è risultata salutare per chi gli stava accanto?
(Ilario d'Arles, Vita di Onorato 26)



LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Marcello (+ ca 309), papa e martire
Quirico (+ 680), vescovo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (7 ṭūbah/ṭerr):
Silvestro (+ 335), papa di Roma (Chiesa copta)

LUTERANI:
Giorgio lo Spalatino (+ 1545), riformatore in Sassonia

MARONITI:
Catene di san Pietro apostolo

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Catene di san Pietro apostolo

15 gennaio

Serafim di Sarov (1759-1833)
monaco

Nel 1759 nasce a Kursk, in Russia, Prochor Mošnin, diventato più tardi uno dei più amati monaci russi e canonizzato dal Patriarcato di Mosca il 19 luglio del 1903 con il nome di Serafim di Sarov. Recatosi diciottenne in pellegrinaggio alle Grotte di Kiev, Prochor fu indirizzato dallo starec Dositeo all'eremo di Sarov, dove intraprese con tale convinzione la vita monastica da ricevere alla professione il nome di Serafim, «l'ardente». Per vivere con maggiore profondità la ricerca dell'umiltà evangelica, egli ottenne nel 1794 il permesso di ritirarsi nella vicina foresta, dove coltivò nella preghiera e nell'ascolto delle Scritture il proprio desiderio di comunione con Dio; Serafim visse così, salvo brevi interruzioni, fino al 1810 nel silenzio e nell'isolamento più totali. Ricevuto l'ordine di rientrare nel monastero, dopo altri cinque anni vissuti da recluso nella sua piccola cella a Sarov, Serafim aprì la porta ella sua cella per accogliere quanti venivano a chiedergli consigli spirituali. Egli indicava qual'è il fine della vita cristiana: l'acquisizione dello Spirito santo. Profondamente pacificato dalla grande intimità con Dio, Serafim era ormai divenuto un uomo radioso, pasquale, uno starec capace di guidare altri nella vita spirituale. Fondò poco lontano da Sarov, una comunità femminile di cui fu padre spirituale fino alla morte, sopraggiunta il 1 gennaio 1833.


TRACCE DI LETTURA

La preghiera, il digiuno, le veglie e tutti quanti gli altri precetti cristiani, per quanto di per se stessi possano essere buoni, tuttavia non nel loro semplice adempimento consiste per noi il fine della vita cristiana, anche se pure essi servono quali mezzi indispensabili per raggiungere tale fine. Il fine autentico della nostra vita cristiana consiste, invece, nel conseguimento dello Spirito santo di Dio.
E soltanto le buone azioni compiute unicamente per amore di Cristo ci recano i frutti dello Spirito santo.
(Serafim di Sarov, Colloquio con Motovilov )


PREGHIERA

Signore Dio,
che hai dato a Serafim di Sarov
un cuore fiammeggiante
della gioia del Cristo risorto
e lo hai reso portatore dello Spirito
in mezzo ai fratelli e alle sorelle,
concedici di acquisire
il dono dello Spirito santo
per il discernimento di ogni pensiero,
la lotta contro il tentatore
e la pace del cuore.
Per Cristo nostro unico Signore.


LETTURE BIBLICHE
Gal 5,22-6,2; Lc 6,17-23


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Mauro e Placido (VI sec.), discepoli di Benedetto (calendario monastico)

COPTI ED ETIOPICI (6 ṭūbah/ṭerr):
Circoncisione - Nome di Gesù

LUTERANI:
Traugott Hahn (+ 1919), testimone fino al sangue in Estonia

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Paolo di Tebe (+ ca 341), anacoreta
Giovanni il Calabita «dall'evangelo d'oro» (V sec.), monaco
Ritrovamento delle reliquie di Serafim di Sarov (1991) (Chiesa russa)
Gabriele di Lesnovo e Procoro di Pčinja (X-XI sec.), anacoreti (Chiesa bulgara)

SIRO-OCCIDENTALI:
Nostra Signora delle sementi

14 gennaio

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giuliano (+ 690), vescovo di Toledo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (5 ṭūbah/ṭerr):
Eusinio (+ 362), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
George Fox (+ 1691), quacchero in Inghilterra

MARONITI:
Ilario di Poitiers (+ ca 310-367), vedi al 13 gennaio
Santi martiri del Sinai (IV-V sec.)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Chiusura della festa delle Teofanie
I 38 padri massacrati sul Sinai (V sec.)
I 43 padri massacrati a Raithu (V sec.)

VETEROCATTOLICI:
Serafim di Sarov (+ 1759-1833), monaco eremita, vedi al 15 gennaio

13 gennaio

Ilario di Poitiers (ca 315-367)
pastore

Oggi le chiese d'occidente ricordano Ilario, vescovo di Poitiers, il primo grande teologo latino. Della sua nascita, avvenuta intorno al 315, e della sua giovinezza non sappiamo quasi nulla. Cresciuto nel paganesimo, Ilario mostrò indubbiamente di possedere una vasta cultura e di essere abitato da una profonda ricerca della verità. Giunto alla fede mediante lo studio delle Scritture, egli lascerà trapelare in tutte le sue opere la sua vasta conoscenza e assimilazione dei testi biblici.
Eletto vescovo di Poitiers intorno al 350, poche anni dopo fu deposto e esiliato in Asia Minore dal 356 al 359, a motivo dell'ardore con cui aveva combattuto la diffusione sempre più capillare dell'arianesimo. In esilio egli scrisse, a difesa della divinità di Cristo, il trattato La Trinità, la sua più completa e penetrante opera teologica. Ilario fece tesoro, nel tempo del suo soggiorno asiatico, della notevole sfumatura di posizioni che caratterizzava le controversie cristologiche in oriente, e trasmise ciò che aveva appreso a tutto l'occidente. Per la sottigliezza della sua espressione e per l'ampiezza della sua comprensione dei problemi posti dal concilio di Nicea, può essere considerato, assieme a Tertulliano e Novaziano, il creatore del linguaggio teologico dell'occidente. Sempre in esilio, egli seppe affinare il proprio metodo esegetico grazie alla lettura delle opere di Origene, e ritornato in occidente compose un pregevole commento ai Salmi, rimasto incompiuto. Morì attorno al 367, dopo aver combattuto a fianco di Eusebio di Vercelli contro Aussenzio, vescovo ariano di Milano.


TRACCE DI LETTURA

Serba incontaminata, ti prego, la santità di questa mia fede, e fino alla mia morte concedimi di udire la voce della mia coscienza.
Fa' che io mi mantenga sempre fedele alla verità che ho professato nel Simbolo della mia rigenerazione, quando sono stato battezzato nel Padre, nel Figlio e nello Spirito santo.
Fa' che io adori te, nostro Padre, e insieme con te il Figlio tuo, che io riceva il tuo Spirito santo, il quale procede da te mediante il tuo Unigenito.
Infatti io ho un valido testimone alla mia fede che dice: «Padre, tutte le cose mie sono tue e le tue mie» (Gv 17,10). Questo testimone è il mio Signore Gesù Cristo, che abita in te, procede da te e con te è Dio eternamente: egli è benedetto nei secoli dei secoli. Amen
(Ilario di Poitiers, La Trinità 12,57)


PREGHIERA

Dio onnipotente e misericordioso,
concedi al tuo popolo
di conoscere e professare,
nella vera fede dei padri,
la divinità del Cristo tuo Figlio,
di cui il vescovo Ilario
fu tenace testimone e maestro.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
1Gv 2,18-25; Mt 11,25-30


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Ilario, vescovo di Poitiers, maestro della fede
Kentigern (+ 603), vescovo missionario a Strathclyde e in Cumbria
George Fox (+ 1691), fondatore della Società degli Amici

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Ilario, vescovo e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (4 ṭūbah/ṭerr):
Giovanni, apostolo ed evangelista
Distacco del piede di Takla Hāymānot (+ 1313)
Liqānos (V-VI sec.), monaco
Nārdos di Bizan (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Ilario di Poitiers, vescovo in Gallia

MARONITI:
Giacomo di Nisibi, confessore

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Ermilo e Stratonico di Singiduno (Belgrado, + 315), martiri
Sabaia (XI sec.), monaca (Chiesa georgiana)

VETEROCATTOLICI:
Ilario di Poitiers, vescovo