Lo Spazio liturgico e il suo orientamento

Leggi tutto: Lo Spazio liturgico e il suo orientamentoLO SPAZIO LITURGICO E IL SUO ORIENTAMENTO
 
L’Osservatore Romano
12 giugno 2006
Di ENZO BIANCHI
 
Dal 1° al 3 giugno scorso si è tenuto presso il Monastero di Bose il IV Convegno Liturgico Internazionale dal tema: Lo spazio liturgico e il suo orientamento. Giunto alla sua quarta edizione, il Convegno Liturgico Internazionale promosso dal Monastero di Bose in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana, è stato un appuntamento nel quale studiosi ed esperti internazionali appartenenti a chiese cristiane diverse si sono confrontati sul tema dell’orientamento della preghiera cristiana, offrendo al vasto pubblico – composto da teologi, liturgisti, architetti, artisti, responsabili dell’edilizia per il culto e dagli interessati al tema specifico – un luogo nel quale convergere per una riflessione comune.

È noto come il tema dell’orientamento della preghiera liturgica sia oggi uno dei nodi più dibattuti non solo tra gli esperti di liturgia ma anche all’interno della più vasta compagine ecclesiale. Attorno a questo tema è in gioco uno dei mutamenti più importanti e delicati introdotti della riforma liturgica conciliare, ovvero la posizione versus populum del presbitero all’altare. Nella seduta inaugurale presieduta insieme a monsignor Stefano Russo direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della CEI, ho ricordato come “l’una o l’altra posizione del presbitero all’altare accentuino inevitabilmente la dimensione sacrificale e quella conviviale dell’eucaristia. Pertanto, entrambe le posizioni sono legittime e altamente significative, così che né l’una né l’altra può vantare una superiorità. Questo significa riconoscere che l’attuale celebrazione versus populum della liturgia romana non è migliore o più corretta rispetto alla comune direzione del presbitero e dei fedeli nella celebrazione eucaristia che le chiese d’oriente hanno conservato fino ad oggi, ma solo più adatta e coerente all’oggi della fede vissuto dai credenti. Occorre invece riconoscere con lucidità e coraggio che ciascuna delle due posizioni che l’attuale dibattito sull’orientamento ingenuamente oppone è da se stessa insufficiente per rendere conto della totalità del mistero celebrato. Nessuna forma rituale, nessun testo o gesto liturgico potrà esaurire in sé tutta la ricchezza del mistero di Dio. Questo nostro convegno segnerà, dunque, un’ulteriore fase del dibattito in corso sull’orientamento. È nostro desidero che esso sia un’occasione di confronto e di dibattito, nello stile auspicato nell’introduzione al saggio di Uve Michael Lang dall’allora cardinale Joseph Ratzinger il quale invitava ad ‘un nuovo dibattito più disteso, nel corso del quale sia possibile cercare il modo migliore per mettere in pratica il mistero della salvezza. Tale ricerca va compiuta non condannandosi reciprocamente, ma ascoltando attentamente gli uni gli altri e, fattore ancora più importante, ascoltando la guida intima della liturgia. Non si giunge ad alcun risultato etichettando le posizioni come ‘preconciliari’, ‘reazionarie’, ‘conservatrici’ oppure come ‘progressiste’ ed ‘estranee alla fede’; serve una nuova apertura reciproca’”.

Al termine dell’indirizzo di saluto l’Arcivescovo Piero Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, ha dato lettura del messaggio inviato dal Cardinale Segretario Stato Angelo Sodano, nel quale si auspica che il convegno “possa efficacemente costituire un nuovo punto di riflessione e di sintesi tra lo spazio sacro inteso come dimora di Dio, e la vita spirituale di ogni fedele cristiano, chiamato alla comunione con l’Assoluto e al dialogo con i fratelli”. Il delegato ufficiale del Patriarcato Ecumenico, Athenagoras di Sinope, vescovo ausiliare del metropolita del Belgio accompagnato dal professor André Losky dell’Institut Saint Serge di Parigi, ha rivolto ai presenti il messaggio di Sua Santità Bartholomeos I, mentre il messaggio dell’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Christodulos, è stato letto dal protopresbitero Konstantinos Karaisaridis, delegato ufficiale del Santo Sinodo della Chiesa di Grecia. Messaggi augurali sono giunti dal Cardinal Severino Paletto Arcivescovi di Torino, da Monsignor Giuseppe Betori, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana e da Monsignor Felice di Molfetta, vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano, Presidente della Commissione Episcopale per la Liturgia della CE, da Monsignor Sebastiano Dho, Presidente della Commissione Liturgica della Conferenza Episcopale Piemontese. L’indirizzo di saluto a nome della CEP è stato rivolto ai partecipanti da Monsignor Arrigo Miglio vescovo di Ivrea. Nel corso del convegno hanno portato il loro saluto Monsignor Gabriele Mana, vescovo di Biella diocesi a cui appartiene il Monastero di Bose. Ai lavori del convegno ha preso parte il vescovo di Salisbury David Stancliffe, Presidente della Commissione Liturgica della Chiesa d’Inghilterra e don Angelo Lameri dell’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI. La presenza di pastori e fedeli della chiesa cattolica, del Patriarcato ecumenico, delle chiese ortodosse di Greca e di Romania, della Comunione anglicana, della Chiesa episcopaliana d’America e della Chiesa Luterana di Germania, ha dato un respiro ecumenico a queste giornate di studio, che sono così diventate anche un incontro fraterno di persone e di tradizioni spirituali e liturgiche che sempre hanno bisogno l’una dell’altra per poter celebrare l’unica fede. A conclusione della seduta inaugurale è stato ufficialmente presentato il volume L’ambone, tavola della parola di Dio, Qiqajon, Bose 2006, atti del III Convegno Liturgico Internazionale di Bose dedicato all’ambone.

Insieme alla portata ecumenica anche l’internazionalità dei partecipanti al convegno ha permesso il confronto e lo scambio di esperienze. Oltre che dall’Italia erano rappresentati diversi paesi europei come Belgio, Francia, Grecia, Germania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera e Ungheria. Particolarmente numerosi i partecipanti provenienti degli Stati Uniti tra i quali padre Kevin Irwin, Decano dell’Università Cattolica di Washington. Oltremodo significativa la presenza di una rappresentanza della chiesa latinoamericana, composta da alcuni membri della Commissione Arte Sacra della Conferenza Episcopale Brasiliana. Molto significativa è stata la partecipazione di monaci provenienti da diversi monasteri europei. 

Il quadro di fondo dei lavori è stato tracciato dal monaco benedettino Frédéric Debuyst che con un intervento consacrato al ‘genio’ cristiano del luogo. I liturgisti Franco Magnani e Walter Zahner e gli architetti Massimiliano Valdinoci e Johannes Krämer hanno valutato rispettivamente dal punto di vista liturgico e architettonico alcune recenti realizzazioni internazionali di spazi liturgici. Il noto etnologo e antropologo francese Marc Augé de l’École des Hautes Études di Parigi ha affrontato la valenza antropologica dello “spazio sacro”, mentre l’esegeta Camille Focant, Decano della Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica di Lovanio, ne ha presentato il dato biblico neotestamentario. Il monaco francese Patrick Prétot, direttore dell’Institut Supérieur de Liturgie di Parigi, ha descritto le diverse possibili forme dell’assemblea liturgica, così come padre Vincenzo Gatti, della Scuola Beato Angelico di Milano, ha mostrato le diverse funzioni dello spazio liturgico. A conclusione della prima parte del convegno Richard Giles, Decano dell’Episcopalian Cathedral di Philadelphia, ha illustrato alcune esperienze di adeguamento degli spazi liturgici.

Sul tema specifico dell’orientamento della preghiera liturgica sono intervenuti i principali protagonisti del dibattito in corso. Il pastore luterano Martin Walraff, docente presso la Facoltà teologica dell’Università di Basilea, tracciando lo status quaestionis della problematica dell’orientamento, ha osservato come “la preghiera del cristiano si inserisce in uno spazio che non è soltanto spazio dell’uomo, spazio individuale, ma lo immette in un contesto più ampio, un contesto che non è soltanto la comunità, la comunione nel nome di Dio, ma un orientamento verso Dio”. Dal canto suo padre Robert Taft sj, chiamato a mostrare le convergenze e le divergenze tra oriente e occidente circa l’orientamento, ha osservato che esso “non emerge come un problema rilevante nei commentatori orientali del passato né in quelli di oggi. Ciò che é decisivo é il fatto di pregare rivolti verso l’altare e verso le immagini iconografiche nell’abside del santuario, ma la direzione verso cui l’altare è rivolto appare irrilevante.  Si presume che sia rivolto verso oriente, ma non ho mai sentito un rappresentante di una tradizione liturgica orientale farne una questione essenziale, o insistere sull’importanza dell’orientamento nella sua devozione personale”. Il professor Paul de Clerck, direttore emerito de l’Institut Supérieur de Liturgie di Parigi, ha costatato come sia “a proposito della preghiera eucaristica compiuta versus populum che il rischio di autocentralità è stato denunciato. Tuttavia questa critica è sempre fatta nei confronti del presbitero, mentre l’elemento più forte di centralità dovrebbe essere l’altare, uno dei simboli maggiori di Cristo. Le critiche sull’autocentralità di questo modello interrogano il modo in cui il presbitero sta all’altare; una nobile distanza tra il presbitero e l’altare può evitare di considerare l’altare come un semplice supporto, essa può permettere all’altare di respirare, di divenire il centro effettivo, il punto focale dell’assemblea a servizio della quale è il presbitero”. Per l’oratoriano tedesco Uwe Michael Lang “l’orientamento liturgico in senso ideale può persino prescindere da uno stretto contesto geografico”. Tuttavia egli ha evidenziato come “il principio sovrano del culto cristiano è il dialogo fra il popolo di Dio nella sua interezza, compreso il sacerdote, e Dio, al quale è rivolta la loro preghiera. Se tale principio non si manifesta nella forma della liturgia, l’Eucaristia dà la sensazione di non essere altro che un’istruzione catechetica”. Dal canto suo, il liturgista tedesco Albert Gerhards ha sottolineato come occorra evitare di contrapporre drasticamente alla posizione unilaterale del presbitero di fronte al popolo (versus populum) l’altra posizione altrettanto unilaterale del presbitero e dei fedeli rivolti nella medesima direzione (versus oriente). La storia mostra, in realtà, una permanente dialettica tra l’unica direzione di tutti e la concentrazione di tutti verso un punto come attesta il “circumstantes” del Canone romano. Per questo la direzione unica del presbitero e dei fedeli non è l’unica soluzione possibile al problema dell’orientamento. Su questo problema ciò che è oggi necessario è avviare un nuovo dibattito che prenda sul serio l’esperienza della riforma liturgica compiuta in questi quarant’anni e al tempo stesso prenda sul serio le critiche che sono mosse alla riforma liturgica. Solo confrontando le esperienze sia positive che negative sarà possibile trovare nuove soluzioni”. L’invito al confronto qui indicato dal professor Gerhards si accorda con l’auspicio sopra citato dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger.

Nella tavola rotonda conclusiva del Convegno, che si è distinto per la grande qualità degli apporti e per il confronto autenticamente ecclesiale, i relatori hanno comunemente affermato la necessità che, al di là della direzione geografica, l’assemblea torni ad avere un orientamento nella preghiera, al fine di recuperare la necessaria dimensione escatologica e il simbolismo cosmologico della liturgia cristiana. In ordine a questo, ciò che appare oggi urgente è il profondo ripensamento del situarsi del presbitero rispetto ai fedeli. Dall’ostinato faccia a faccia a una attenta modulazione regolata dalla diversa natura degli atti di linguaggio. La croce posta al di sopra dell’altare rimane il segno maggiore verso il quale presbitero e assemblea possono rivolgere la loro preghiera, come suggerito dall’allora cardinale Ratzinger nel noto saggio Lo Spirito della liturgia: “Dove non è possibile rivolgersi insieme verso oriente in maniera esplicita, la croce può servire come l’oriente interiore della fede. Essa dovrebbe trovarsi in alto, al di sopra dell’altare, ed essere il punto cui possono rivolgere lo sguardo tanto il sacerdote che la comunità orante”. Il Convegno si è concluso con l’annuncio del tema del V Convegno Liturgico Internazionale che si terra presso il Monastero di Bose dal 31 maggio al 2 giugno 2007 che proseguirà la riflessione sullo spazio liturgico affrontando i temi del battistero, del luogo del sacramento della penitenza e della riserva eucaristica.

Enzo Bianchi

Programma dei giorni

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III Convegno Liturgico Internazionale Bose, Bose 2 - 4 Giugno 2005
L'AMBONE
Tavola della Parola di Dio

Organizzato dal Monastero di Bose
in collaborazione con Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

PROGRAMMA DEI GIORNI

Giovedì 2 giugno 2005

Leggi tutto: Programma dei giorniDiscorso di Apertura

ENZO BIANCHI, priore di Bose
GIANCARLO SANTI, Direttore Ufficio Nazionale
per i Beni Culturali Ecclesiastici - CEI, Roma


L’ambone: un luogo vivente per l’assemblea
L’ambon: lieu vivant pour l’assemblée
FRÉDÉRIC DEBUYST, Saint-André de Clerlande, Louvain-la-Neuve

 La sacramentalità delle Scritture
La sacramentalité des Écritures
ANDRÉ BIRMELÉ, Faculté Théologique Protestante, Strabourg

La parola di Dio soggetto della convocazione dell’assemblea liturgica
La parole de Dieu sujet de la convocation de l’assemblée liturgique
GIOVANNI TANGORRA, Università Lateranense, Roma

La tavola della Parola e la tavola del Corpo
La table de la Parole et la table du Corps
JOSEF WOHLMUTH, Katholisch - Theologische Fakultät, Bonn

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Venerdì 3 giugno 2005

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L’ambone nella drammaturgia liturgica
L’ambon: dans la dramaturgie liturgique
GIULIANO ZANCHI, Bergamo

Il Corpus italico degli amboni: la tipologia dell’ambone nella storia
Le Corpus italique des ambons: la typologie de l’ambon dans l’histoire
CRISPINO VALENZIANO, Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma

Presentazione di alcuni modelli di amboni realizzati in Europa dal Vaticano II ad oggi
Présentation de quelques modèles d’ambons réalisés en Europe, de Vatican II à nos jours
Spagna - Espagne
AURELIO GARCIA, Madrid
Francia e Belgio - France et Belgique
ANNE DA ROCHA-CARNEIRO, Lille
Germania e Austria - Allemagne et Autriche
WALTER ZAHNER, Regensburg
Italia - Italie
A. MARCHESI - M. VALDINOCI, Roma
Dibattito sulle relazioni del giornosabato 4 giugno 2005

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Sabato 4 giugno 2005

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La liturgia come incontro con Cristo: conseguenze per lo spazio liturgico
La liturgie comme rencontre avec le Christ: conséquences pour l’espace liturgique
ALBERT GERHARDS, Seminar für Liturgiewissenschaft, Bonn

Il libro, l’ambone, la Parola
Le livre, l’ambon, La Parole
GEOFFREY WAINWRIGHT, Duke University Divinity School, Durham

L’ambone oggi: bilancio e prospettive
L’ambon aujourd’hui: bilan et perspectives
PAUL DE CLERCK, Institut Catholique, Paris
Conclusioni del convegno

Programma dei giorni

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II Convegno Liturgico Internazionale Bose, Bose 31 ottobre - 2 novembre 2003
L'ALTARE
Mistero di Presenza, Opera d'Arte

Organizzato dal Monastero di Bose
in collaborazione con Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

PROGRAMMA DEI GIORNI

Venerdì 31 Ottobre

Leggi tutto: Programma dei giorniProlusione
ENZO BIANCHI, priore di Bose

L’altare: opera d’arte o mistero di presenza?
FRÉDÉRIC DEBUYST, Clerlande, Louvain-la-Neuve

Il rito di dedicazione dell’altare e il suo significato
PAUL DE CLERCK, Institut Catholique de Paris

Tavola e altare: due modi non alternativi di definire un oggetto liturgico
ENRICO MAZZA, Università Cattolica di Milano

L’altare cristiano dalle origini alla riforma carolingia
PANAYOTA VOLTI, College de France, Paris
Dibattito sulle relazioni del giorno

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Sabato 1 Novembre

Leggi tutto: Programma dei giorniL’altare nel secondo millennio e l’intervento del Vaticano II
CRISPINO VALENZIANO, Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma

Realizzazioni di altari dal Vaticano II ad oggi
1) Francia e Belgio
ANNE DA ROCHA-CARNEIRO, Lille
2) Svizzera
DANIEL SCHÖNBÄCHLER, Disentis
3) Germania e Austria
WALTER ZAHNER, Regensburg
ore 15.30
4) Italia
GIANCARLO SANTI, Roma
5) Inghilterra
DAVID STANCLIFFE, vescovo di Salisbury
Presidente della Commissione Liturgica della Chiesa d’Inghilterra

Comunità, spazio liturgico e altare
KLEMENS RICHTER, Katholisch -Theologische Fakultät, Münster

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Domenica 2 Novembre

Leggi tutto: Programma dei giorniEstetica dell’altare
GLAUCO GRESLERI, Università degli studi di Bologna

Teologia dell’altare
ALBERT GERHARDS, Seminar für Liturgiewissenschaft, Bonn

Poetica dell’altare
JEAN-YVES HAMELINE, Professore onorario de l’Institut Catholique de Paris

Comunicato stampa iniziale

II Convegno Liturgico Internazionale Bose, Bose 31 ottobre - 2 novembre 2003
L'ALTARE
Mistero di Presenza, Opera d'Arte

Organizzato dal Monastero di Bose
in collaborazione con Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

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COMUNICATO STAMPA INIZIALE

giovedì 30 ottobre 2003

Dal 31 ottobre al 2 novembre si terrà al Monastero di Bose (Biella) il II Convegno Liturgico Internazionale dal tema: L’altare. Mistero di presenza, opera dell’arte.

In continuità con il I Convegno Liturgico Internazionale tenutosi a Bose nell’aprile 1994 – La celebrazione eucaristica rinnovata dal Vaticano II – e nella ricorrenza del quarantesimo anniversario della promulgazione della Costituzione conciliare sulla Liturgia, Sacrosanctum concilium, il Monastero di Bose in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana, intende avviare con il II Convegno Liturgico Internazionale un appuntamento annuale nel quale esperti provenienti da tutto il mondo e appartenenti a chiese cristiane diverse sono invitati ad approfondire la riflessione sul rapporto tra liturgia e architettura.

Il Comitato scientifico del Convegno - composto da Enzo Bianchi (Priore del Monastero di Bose) Frédéric Debuyst (monaco benedettino di Sant-André de Clerlande, Louvain-la-Neuve), Paul De Clerck (professore dell’Institut Catholique di Parigi e direttore della rivista «La Maison-Dieu») Giancarlo Santi (direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici – CEI) - ha voluto iniziare la riflessione ponendo l’attenzione sul significato liturgico e il valore artistico dell’altare nella liturgia cristiana.

Enzo Bianchi, Priore di Bose e Mons. Giancarlo Santi, direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici - CEI, presiederanno la seduta inaugurale del Convegno, presentando il significato e le finalità dell’iniziativa. Mons. Adriano Caprioli, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla e Presidente della Commissione Episcopale per la liturgia – CEI, rivolgerà un indirizzo di saluto, al quale faranno seguito gli indirizzi di saluto di Mons. Enrico Masseroni, Arcivescovo di Vercelli e delegato della Conferenza Episcopale Piemontese e Mons. Gabriele Mana, Vescovo di Biella. Presenzieranno all’intero Convegno Mons. Piero Marini, Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie e Mons. Giuseppe Busani, direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale - CEI.

Il Convegno si articolerà in tre momenti successivi. La relazione introduttiva di Frédéric Debuyst, una della maggiori e più note figure europee nel campo della riflessione sul rapporto tra liturgia e architettura, inquadrerà la problematica dell’intero convegno, offrendo il frutto di decenni di ricerca. Le due relazioni successive, di Paul De Clerck (Institut Catholique de Paris) e di Enrico Mazza (Università Cattolica di Milano), interrogheranno la liturgia al fine di cogliere quale comprensione dell’altare essa offre. I due studiosi mostreranno i riflessi che ogni possibile comprensione liturgica e teologia dell’altare hanno sulla teologia dell’eucaristia.

Il secondo momento ripercorrerà l’evoluzione dell’altare nella storia del cristianesimo: la studiosa francese Panayota Volti, docente al Collège de France di Parigi, presenterà l’altare dalle origini alla riforma carolingia, mentre l’evoluzione nel secondo millennio con particolare attenzione all’intervento del Vaticano II sarà affidata a Mons. Crispino Valenziano, professore al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, da alcuni anni responsabile delle più importanti realizzazioni di spazi per la liturgia in Italia.

Con l’ausilio di materiale visivo saranno quindi presentate alcune realizzazioni di altare dal Vaticano II ad oggi in Europa, che coprono i più diversi ambiti e contesti: altari realizzati in chiese di nuova costruzione, nuovi altari collocati in antiche cattedrali, chiese parrocchiali, chiese monastiche o cappelle per piccole assemblee. Anne Da Rocha-Carneiro, direttrice della Commissione d’arte sacra della diocesi di Lille, commenterà alcuni esempi di realizzazioni in Francia e Belgio, seguirà poi la Svizzera ad opera dell’abate Daniel Schömbächler, del monastero benedettino di Disentis, e la Germania con Walther Zahner di Regensburg. Mons. Giancarlo Santi presenterà alcuni tra più significativi esempi di altari realizzati in Italia. A sottolineare l’intenzione ecumenica che il Comitato scientifico ha voluto caratterizzasse il Convegno, il vescovo di Salisbury, David Stancliffe, presidente della Commissione liturgica della chiesa d’Inghilterra, presenterà l’attuale riflessione sullo spazio liturgico e l’altare nella chiesa anglicana. Come sintesi di questo secondo momento l’intervento di Klemens Richter - professore ordinario di liturgia alla Facoltà teologica di Münster, conosciuto in Italia per la recente pubblicazione del saggio Spazio sacro e immagini di chiesa – articolerà il rapporto tra comunità cristiana, spazio liturgico e altare.

Il terzo momento giungerà a collocare l’altare nella sua triplice valenza: “estetica” con l’intervento dell’architetto Glauco Gresleri di Bologna, “teologica” con il Albert Gerhards, professore di liturgia a Bonn e infine “poetica” con Jean-Yves Hameline, professore onorario dell’Institut Catholique di Parigi. La tavola rotonda finale condurrà alla sintesi dei temi maggiori del Convegno.

Il Convegno è aperto a tutti e tutte le relazioni saranno tradotte in sala in lingua italiana. Esso si rivolge a tutti coloro che intendono approfondire la conoscenza e l’intelligenza delle realtà simboliche attraverso le quali, all’interno della liturgia, la fede è significata e celebrata: i numerosissimi partecipanti - provenienti oltre che dall’Italia, da Francia, Germania, Svizzera, Belgio, Spagna, Ungheria e Gran Bretagna - operano, a diverso titolo, alla progettazione e realizzazione dello spazio liturgico: architetti, direttori degli uffici liturgici, responsabili e membri del Commissioni diocesane dei beni ecclesiastici e di arte sacra. Con essi anche professori di liturgia primi educatori al senso dell’architettura liturgica, attraverso una vera e propria mistagogia dello spazio liturgico. Particolarmente significativa è la presenza di alcuni studenti del corso di laurea in Arte sacra contemporanea e del Corso specialistico in arti e antropologia del sacro dell’Accademia di Brera, la quale ha riconosciuto al Convegno un valore scientifico-didattico all’interno del programma di studi.

Per informazioni scrivere o telefonare a:

Segreteria Convegno liturgico
Segreteria organizzativa - Ospitalità
Comunità Monastica di Bose
13887 Magnano (BI)
Tel. +39 015.679.185 - Fax +39 015.679.294

Programma dei giorni

I Convegno Liturgico Internazionale Bose, Bose 13 - 23 aprile 1994
LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA
rinnovata del Vaticano II

Organizzato dal Monastero di Bose

PROGRAMMA DEI GIORNI

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Bose, 18-23 aprile 1994

- presentazione del Convegno
Enzo Bianchi, priore di Bose

- saluto del vescovo della diocesi
mons. Massimo Giustetti

 

Jean-Baptiste Molin
L'Ordo Missae: Strutture, Atte pénitentiel, Prière universelle...

Burkhart Neunheuser
Le Orazioni: Super-Oblata, Postcommunio;
revisione del testo: principi e metodi

André Rose
La réforme du lectionnaire après Vatican II

Piene-Mane Gy
Les prières eucharistiques du missel romain.
Les réalisatíons du Consilium visitées à nouveau

Ferdinando Dell'Oro
Per un Ordo ferialis Missae

Crispino Valenziano
Problemi linguistici delle orazioni

Adrien Nocent
Le seconde letture delle domeniche ordinarie

Joseph Gelineau
La prière eucharistique comme action
de 1'assemblée

Paul De Clerck
L'apport des dons. Liturgie et théologie

Cesare Giraudo
La doppia epiclesi delle preghiere eucaristiche

Enrico Mazza
Riforma liturgica: la pastorale e l'uso delle fonti.
Criteri di metodo per la preparazione di nuove preghiere eucaristiche

 

Un ampio resoconto del convegno è apparso su pdf"Regno Attualità" n. 10/1994

La via eucaristica per rinnovare la Chiesa

LA VIA EUCARISTICA PER RINNOVARE LA CHIESA

Il Regno Attualità
10/1994
Di OVIDIO VEZZOLI
e LUCIANO MANICARDI

"La celebrazione della Parola è stata nel post-concilio la migliore attuazione della riforma liturgica. Ora è necessario uno sforzo criativo per la parte sacramentaria della messa. Trenta tra i maggiori esperti di liturgia, radunati presso la Comunità di Bose (18-23 aprile), hanno affrontato le nuove domande che oggi si pongono alle indicazioni conciliari e alla celebrazione eucaristica"