La custodia del creato - Enzo Bianchi

Leggi tutto: La custodia del creato - Enzo BianchiNella tradizione cristiana giustizia ed ecologia, condivisione della terra e rispetto della terra, attenzione alla vita della natura e cura per la qualità buona della vita umana sono temi strettamente correlati. L’azione messianica di Gesù non riguardava solo il rapporto con gli uomini ma anche con la creazione: Gesù ha amato la terra, si è mostrato un contemplativo della creazione, capace di vedere in essa un dono di Dio e una responsabilità per l’uomo.

Nell’Enciclica Laudato si’ papa Francesco invita a una riflessione a tutto campo sulla questione ecologica  e rilancia l’anelito all’uguaglianza e alla fraternità, oscurate dal prevalere dell’individualismo che minaccia le nostre società. Il testo contiene un forte richiamo alla consapevolezza della situazione limite in cui i nostri comportamenti – individuali, collettivi, politici, economici – hanno condotto “nostra madre terra”, e alla responsabilità nei confronti della “casa comune” e delle generazioni a venire.

 

 

Per vincere la paura: alimentare la speranza - Silvia Vegetti Finzi

Leggi tutto: Per vincere la paura: alimentare la speranza - Silvia Vegetti FinziDi fronte alle incertezze e paure che attanagliano le nuove generazioni, Silvia Vegetti Finzi dice il “bisogno che c’è di trasmissione, di raccontare come in situazioni difficili ce la siamo sempre cavata, anche quando, nel dopoguerra, il nostro paese era un cumulo di macerie”. Per un giovane, infatti, è importante conoscere il passato, affinché si alimenti la speranza nel futuro e sia possibile credere che quello che ora non si ha lo si può attendere.

In questa attesa, che chiede pazienza, si può mettere a frutto le capacità che ciascuno, in maniera diversa, possiede: intelligenze creative, propositive, “che sappiano ribaltare il tavolo”, cioè scorgere possibilità altre dietro il solito, il già visto.

Silvia Vegetti Finzi legge anche alcuni passi del suo ultimo libro “Una bambina senza stella. Le risorse segrete dell’infanzia per superare le difficoltà della vita”: un’autobiografia, parole autorevoli perché vissute, un aiuto a vincere la paura e osare. Osare essere se stessi.

 

 

Sintesi della giornata di Chiara Pignocchi

Storie d'amore 3 - Chiara Giaccardi e Enzo Bianchi

Leggi tutto: Storie d'amore 3 - Chiara Giaccardi e Enzo BianchiIl terzo incontro del ciclo “Storie d’amore” ha per tema la questione del gender o, per dirlo in italiano, del genere. Chiara Giaccardi, docente presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università cattolica di Milano, offre agli oltre quattrocento ascoltatori presenti alcune indicazioni metodologiche per muoversi nel campo di questa parola: genere.

Prima di tutto, occorre liberarsi dalla crosta ideologica che la parola ha assunto in un dibattito sempre più polarizzato, e andare all’etimologia: genus, in latino, deriva dal verbo gigno, che significa generare, dare vita. “È una parola che ha in sé la differenza che genera, perché solo la differenza genera: non è un termine di oppressione, ma di vita”.

Inoltre, per affrontare il dibattito sul genere, è imprescindibile distinguere tra natura e cultura: “Troppo spesso, infatti, si è fatto passare per naturale ciò che è culturale”.

Fratel Enzo è intervenuto dopo pranzo, rispondendo alle tante domande che i presenti hanno posto sull’argomento.

 

Sintesi della giornata di Chiara Pignocchi

La città futura - Diego Fusaro

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Il priore di Bose, fratel Enzo Bianchi, lo presenta come “una delle voci più convincenti sul futuro, dotato di chiarezza di visione sulla nostra società”. Diego Fusaro insegna storia della filosofia presso l’Università San Raffaele di Milano, e si presenta così: “Non amo descrivermi: e, tuttavia, preferisco che a farlo sia io e non il ‘si dice’ di heideggeriana memoria. Mi considero allievo indipendente di Hegel e di Marx, di Gentile e di Gramsci. Intellettuale dissidente e non allineato, sono al di là di destra e sinistra. Ho una passione durevole per la filosofia e un amore sfrenato per il mare, immagine mobile della libertà. Odio gli indifferenti e gli opportunisti”. Durante la mattina Fusaro ha proposto una riflessione critica sulla società odierna, dove il futuro costituisce un orizzonte di senso: nell’immaginario collettivo, il presente tende a farsi eterno, e di conseguenza il futuro si desertifica, viene meno l’ideale di un futuro alternativo. Complice di questo chiudersi dell’orizzonte è la logica della mercificazione, cifra della società capitalistica. Dopo la celebrazione dell’eucaristia, il pranzo e un’ora e mezza di tempo libero, c’è stato spazio per le domande. A chi gli chiede come si costruisce, oggi, una generazione capace di speranza e di azione, risponde che la cultura e la maturazione di un pensiero critico sono, a suo parere, le vie da percorrere.

Sintesi della giornata di Chiara Pignocchi

Storie d'amore 1 - Enzo Bianchi

Leggi tutto: Storie d'amore 1 - Enzo Bianchi“L’esortazione del papa Amoris Laetitia, pubblicata venerdì 8 aprile, esprime la volontà di papa Francesco di uscire dalla visione angosciata della sessualità, che regna nella chiesa dal Settecento, e di affidare alla coscienza del cristiano, alla sua maturità, il discernimento dei peccati: non alle istituzioni ecclesiali”. Dopo questa introduzione, fratel Enzo ha parlato di sessualità a partire dal vissuto delle storie d’amore raccontate nell’Antico Testamento: storie ambigue, che rivelano che il cammino di umanizzazione, particolarmente nella sfera sessuale, è lento e difficile. Storie che dicono anche che il bisogno di amare e di essere amati è il cuore di ogni persona. Storie che fanno capire che dovunque ci sono dei frammenti di amore, anche nelle strade che sembrano “sbagliate”. Storie che mettono in luce la differenza tra l’uomo e la donna, entrambi chiamati a stare l’uno di fronte all’altra nel rispetto dell’alterità, e ad amarsi custodendo questa alterità. 

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Sintesi della giornata di Chiara Pignocchi

Essere un figlio giusto: da Edipo al figliol prodigo - Massimo Recalcati

Leggi tutto: Essere un figlio giusto: da Edipo al figliol prodigo - Massimo Recalcati

Leggi tutto: Essere un figlio giusto: da Edipo al figliol prodigo - Massimo Recalcati È la quarta volta che Massimo Recalcati è a Bose per parlare agli ospiti e alla comunità. Il priore, fratel Enzo Bianchi, lo presenta come uno dei suoi più grandi amici: “amicizia che è proporzionale alle cose che Massimo riesce a dire e a fare per la polis”.

Il tema affrontato oggi da Massimo Recalcati è la figura del figlio: nella vita tutti possiamo essere o non essere fratelli, sorelle, madri, padri ecc., ma tutti siamo figli, e nessuno può sottrarsi a questa condizione, che quindi ci accomuna. Recalcati presenta due figure alternative di figlio: Edipo, il figlio di Laio, raccontato nella tragedia di Sofocle, e il figlio minore della parabola del vangelo di Luca. Due figli che appartengono a culture profondamente diverse. Il padre narrato nel vangelo, diversamente dal padre sofocleo (Laio), non ha paura del figlio, ha fiducia in lui, gli dona la possibilità della libertà. In questo modo, il padre “spiazza” il figlio, non entra in conflitto con lui. La condizione che rende possibile l’abbraccio, quando il figlio ritorna, è la sospensione della legge, la rinuncia a infliggere il castigo, la punizione. Nella tragedia di Sofocle, invece, gli errori di Edipo, tutti i tentativi che fa di liberarsi dal suo “destino”, ne rafforzano le maglie. Edipo è un figlio dal destino già scritto, senza possibilità di scampo. Il giovane della parabola del vangelo di Luca è un figlio cui vengono accordate fiducia, libertà e perdono. È un figlio che imbocca, come Edipo, una strada di morte, ma a cui, attraverso il perdono, è ridonata la vita. La possibilità di una nuova vita.

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Sintesi della giornata di Chiara Pignocchi

Il profeta Amos - Gianfranco Ravasi

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Leggi tutto: Il profeta Amos - Gianfranco RavasiLa “voce” squillante, veemente, a tratti perfino violenta del profeta Amos viene evocata, risvegliata dal cardinal Gianfranco Ravasi, in un’atmosfera di semplicità e familiarità. “La cosa migliore che io so fare è rivestire parole antiche di nuovo”: accompagnato da questo verso del sonetto 76 di Shakespeare, Ravasi si appresta a far risuonare le parole di Amos. Amos, allevatore di pecore, non faceva di lavoro il profeta, né era figlio di profeti: la vocazione a parlare a nome del Signore lo raggiunge dall’esterno, è qualcosa che lo precede e lo supera. La Parola che Amos trasmette è impastata con le parole che gli sono proprie: si esprime, infatti, con immagini concrete, legate alla sua esperienza di pastore. Con eloquio affabulatorio e stile didattico, Ravasi narra ai circa trecentosettanta ospiti presenti i passi più significativi del libro.

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