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7 settembre

LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (2 nasī/pagwemēn):
Tito, destinatario della lettera di Paolo apostolo (Chiesa copta)

LUTERANI:
Lazarus Spengler (+ 1534), sostenitore della Riforma a Norimberga
Martin Kähler (+ 1912), teologo a Halle

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Vigilia della Natività della santissima Madre di Dio
Sozonte di Cilicia (+ ca 304), martire
Nazar di Kutaisi e Ghelathi, vescovo,
Simeone Mcedlidze, presbitero, e compagni (+ 1924), martiri (Chiesa georgiana)

6 settembre

LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Allen Gardiner (+ 1851), missionario, fondatore della Società missionaria sudamericana

COPTI ED ETIOPICI (1 nasī/pagwemēn):
Eutichio (I sec.), discepolo degli apostoli Giovanni e Paolo (Chiesa copta)

LUTERANI:
Matthias Waibel (+ 1525), testimone fino al sangue in Svevia

MARONITI:
Miracolo dell'arcangelo Michele a Colossi (IV sec.)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Miracolo dell'arcangelo Michele a Colossi
Traslazione delle reliquie di Pietro il Taumaturgo (1479), metropolita di Mosca (Chiesa russa)
Serapione Garegeli (+ 1742), igumeno(Chiesa georgiana)

5 settembre

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Leggi tutto: 5 settembresorella Maria di Campello (1875-1961)
monaca

Nel 1961 passa da questo mondo al Padre, all'età di 86 anni sorella Maria, fondatrice della comunità dell'Eremo di Campello. Nata nel 1875 a Torino, Valeria Paola Pignetti fu una donna di salute malferma, dotata di grande forza interiore e di dolcezza; fin da giovane mostrò una propensione alla solitudine contemplativa e all'apertura verso gli altri.
Entrata nel 1901 nell'istituto delle Francescane Missionarie di Maria, per diciotto anni accolse con obbedienza i servizi sempre più impegnativi che le venivano affidati. Terminata la prima guerra mondiale durante la quale aveva assistito i feriti, lasciò con il permesso dei superiori l'istituto, in cerca di «un più largo respiro».
Dopo tre anni, essa diede vita nei pressi di Campello sul Clitumno in Umbria, a una delle esperienze più limpide di vita evangelica del xx secolo, dapprima nel Rifugio San Francesco, e dal 1926 nell'Eremo francescano, sopra le fonti del Clitumno. Restaurato questo antico eremo, sorella Maria vi visse fino alla morte, assieme ad alcune compagne, con un programma fatto soltanto di preghiera, lavoro e accoglienza degli ospiti, in una tensione via via crescente alla comunione con ogni creatura.
Sorella Maria ebbe rapporti epistolari con Gandhi, Albert Schweitzer, Friedrich Heiler, Primo Mazzolari, Evelyn Underhill, Giovanni Vannucci e molti altri. A motivo della sua amicizia con Ernesto Buonaiuti, e poiché presto erano entrate a far parte della sua comunità alcune sorelle non appartenenti alla chiesa cattolica, essa fu a lungo osteggiata dall'autorità ecclesiastica, e dovette rinunciare per quasi trent'anni alla celebrazione della messa nell'Eremo di Campello.

Quando si profilò la fine dell'interdetto, Maria, secondo le sue stesse parole, era ormai oltre, prossima a quella comunione cosmica cui aveva a lungo anelato, e che poté raggiungere nel 1961, al termine di una vita di grandi sofferenze, ma all'insegna di una grande pace interiore.


TRACCE DI LETTURA

Cara Amata, occorre che io ti spieghi per quanto posso la mia attitudine verso i fratelli; affinché io ti sia chiara, in questo, come voglio essere chiara in tutto. Ogni credenza o professione religiosa d'ogni fratello rn'ispira rispetto e interessamento, non in se stessa, ma perché è del fratello, ed è come una risultante del suo temperamento, delle sue esperienze, del suo ambiente, del suo tempo.
Del tenermi lontana o vicina ai fratelli di diversa credenza, non mi sono mai preoccupata. A me preoccupa solo il debito di amore che ho verso ogni fratello.
(Sorella Maria, Lettere a Amy Turton)

Per me la chiesa è la società dei credenti. Ogni credente sincero fa parte dell'anima della chiesa; è il concerto cattolico per eccellenza. Dunque non solo con un fratello cristiano, ma con un fratello israelita o pagano, io mi sento in comunione spirituale, se egli crede e spera e ama. Con quelli poi tra i fratelli che cercano Cristo con sincerità e desiderio, io sento che «siamo un solo pane in Lui» e credo che tanto più siamo cristiani, quanto più siamo uniti; anzi è una condizione indispensabile. Ne vengono di conseguenza il rispetto scambievole, il «prevenirci con l'onore» e tutte le altre cose.
(Sorella Maria, Lettere)


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI(30 misrā/naḥasē):
Malachia (V sec. a.C.), profeta (Chiesa copta)

LUTERANI:
Katharina Zell (+ 1562), poetessa a Strasburgo

MARONITI:
Zaccaria, padre di Giovanni il Battista
Šarbil e Bebaia di Edessa (IV sec.), martiri

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Zaccaria, profeta, padre del Precursore

4 settembre

Leggi tutto: 4 settembre

Mosè (II mill. a.C.)
pr
ofeta

Oggi negli antichi calendari delle chiese d'oriente e d'occidente si ricorda Mosè,
amico del Signore e profeta. Così lo descrive il Siracide:

Dalla stirpe di Giacobbe il Signore /fece sorgere un uomo di pietà /che riscosse una stima universale/e fu amato da Dio e dagli uomini: Mosè il cui ricordo è benedizione...
Lo rese glorioso come i santi/e lo rese grande a timore dei nemici.
Per la sua parola fece cessare i prodigi/lo glorificò davanti al faraone; gli diede autorità sul suo popolo/e gli mostrò la sua gloria.
Lo santificò nella fedeltà e nella misericordia, lo scelse tra tutti i viventi. Gli fece udire la sua voce, lo introdusse nella nube oscura
gli diede faccia a faccia i comandamenti, legge di vita e di sapienza, perché spiegasse a Giacobbe la sua alleanza, i suoi decreti a Israele
(Sir 45,1-5).

Mosè, che la Torah chiama «amico del Signore» e «profeta», visse probabilmente nel XIII secolo a.C., e morì alle soglie della terra promessa. La Torah si chiude con il racconto della sua morte: « Mosè, servo del Signore, morì sul monte Nebo, nel paese di Moab, sulla bocca del Signore» (Dt 34,5), e commenta: «Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia, come un uomo parla con l'amico» (Dt 34,10).
Poiché, prima di morire, Mosè aveva annunciato a Israele: «Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto» (Dt 18,15), i cristiani hanno riconosciuto in Gesù il nuovo Mosè, ovvero il profeta che ha inaugurato i tempi ultimi dando l'interpretazione messianica e definitiva della Torah.


TRACCE DI LETTURA

Nessuno, il fosco angelo caduto solo volle; portando armi mortali s'appressò al Designato. Ma con stridor di lame s'arretrò subito, riprese il volo, gridò ai cieli: Non posso!
Perché Mosè sereno, tra i folti sopraccigli, l'aveva scorto e seguitava a scrivere: parole di benedizione e l'infinito Nome. E fino all'ultima sostanza il suo occhio era limpido.
Trascinando con sé metà dei cieli calò allora il Signore, appianò il monte e in quel letto depose il vecchio. Dall'ordinata dimora chiamò l'anima, e molte rievocava tappe comuni di infinita amicizia.
Ma era stanca ormai. E riconobbe d'essere stanca l'anima compiuta. Allora lentamente il vecchio Dio chinò sul vecchio il vecchio volto. Con un bacio lo trasse nella sua età, più vecchia. E con la mano che creò il mondo il monte ricompose come gli altri della terra, ricreato, ad uomo non riconoscibile.
(R. M. Rilke, La morte di Mosè)


PREGHIERA

Dio dei nostri padri,
attraverso Mosè
hai dato a Israele la Legge, e lo hai confermato
nella benedizione e nella promessa:
concedi al tuo popolo la pace
e la gioia messianica che attende,
e fa' che presto
la sua partecipazione totale
al mistero nascosto nei secoli eterni
sia per tutti la resurrezione dai morti
in Gesù Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

Es 3,1-15; Eb 11,23-29; Gv 5,41-47


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Birino (+ ca 650), vescovo di Dochester (Oxon), apostolo del Wessex

COPTI ED ETIOPICI (29 misrā/naḥasē):
Atanasio (III sec.), vescovo e martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Giovanni Mollio (+ 1553), testimone fino al sangue in Italia

MARONITI:
Babila di Antiochia (+ 250), martire
Mosè, profeta

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Babila, vescovo di Antiochia, ieromartire
Mosè, profeta e veggente
Gorasdo (+ 1942), vescovo di Cechia, Moravia e Slesia (Chiesa ortodossa cecoslovacca)

3 settembre

Leggi tutto: 3 settembre

Gregorio Magno (540-604)
padre della chiesa e pastore

Gregorio nacque a Roma nel 540. Avviato a una brillante carriera politica, egli giunse a ricoprire, poco più che trentenne, la carica di prefetto della città. Ma, attratto dal desiderio di una più grande intimità con il Signore, abbandonò presto il prestigioso incarico per dare vita sul colle Celio al piccolo monastero di Sant'Andrea, di cui non vorrà mai assumere la carica di abate per poter servire Dio in umile obbedienza. Essendo tuttavia note le sue grandi qualità umane e spirituali, Gregorio fu nominato ambasciatore del papa a Costantinopoli. Anche nella capitale dell'impero d'oriente egli portò con sé un drappello di monaci con cui condividere l'ascolto e la meditazione quotidiana delle Scritture. Eletto papa alla morte di Pelagio II, Gregorio accettò come unico titolo quello di «servo dei servi di Dio», continuando a vivere, pur in mezzo ai molteplici impegni del suo nuovo ministero, con cuore semplice e povero di monaco, e servendo anzitutto gli ultimi della sua diocesi.
Vivendo in un periodo di transizione, in cui gli parve spesso di intravvedere i segni della fine imminente della storia, egli seppe far fronte con discernimento ai grandi mutamenti epocali del suo tempo, riconoscendo il ruolo emergente dei popoli barbarici e preoccupandosi di favorire il loro incontro con il vangelo, di cui rimase fino alla fine un instancabile annunciatore.
Innamorato della parola di Dio, Gregorio traspose nei suoi scritti la ricchezza della lectio divina personale e il suo amore per il monachesimo. Dobbiamo a lui l'unica biografia antica di san Benedetto, che avrà larga eco in tutto l'occidente. Gregorio morì a Roma nel 604.


TRACCE DI LETTURA

La comunità di fede è criterio ermeneutico della parola di Dio. «Spesso molte cose che nella santa Scrittura da solo non riuscivo a comprendere -dirà con coraggio Gregorio ai suoi fratelli - le ho capite quando rni sono trovato in mezzo ai miei fratelli. A seguito di questa conoscenza ho cercato di comprendere anche per merito di chi mi era stata data tale intelligenza». Ma ciò che sarà più sorprendente nel pensiero di Gregorio, è che ogni membro del popolo di Dio, se obbedisce alla Parola, è «organo di verità» per i suoi fratelli nella fede. «Quanti infatti ripieni di fede ci sforziamo di far risuonare Dio, siamo organi della verità; ed è in potere della verità che essa si manifesti per mio mezzo agli altri o che per gli altri giunga a me». Ma  tale umile discrezione  di Gregorio nei confronti dell'azione dello Spirito e della Parola ci cui obbedisce genera un modello di presidenza ecclesiale che si esprime con la formula: «Gregorio, servo dei servi di Dio».
(Benedetto Calati)


PREGHIERA

O Dio,
che hai guidato la tua chiesa
con la dolcezza e il vigore
di Gregorio Magno,
dona il tuo Spirito di sapienza
a quelli che hai posto come guide del tuo popolo,
e la crescita spirituale dei fedeli
sarà la gioia dei pastori,
quando apparirà il Pastore supremo,
Gesù Cristo, nostro unico Signore.


LETTURE BIBLICHE

Ez 34,11-16; Lc 22,24-32


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Gregorio Magno, vescovo di Roma, maestro della fede

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Gregorio Magno, papa e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (28 misrā/naḥasē):
Abramo (vedi al 9 ottobre), Isacco e Giacobbe (II mill. a.C.), nostri padri

LUTERANI:
Oliver Cromwell (+ 1658), statista in Inghilterra

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Antimo (+ ca 302), vescovo di Nicomedia, ieromartire;
Teoctisto (+ 467), compagno di Eutimio il Grande
Sarmeane (VIII sec.), monaco e patriarca (Chiesa georgiana)

SIRO-ORIENTALI:
Pio X (+ 1914), papa (Chiesa malabarese)

 

2 settembre

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Leggi tutto: 2 settembreNicolai Frederik Severin Grundtvig (1783-1872)
pastore luterano e innografo

Il 2 settembre del 1872 muore a Copenaghen Nicolai Frederik Severin Grundtvig, pastore della Chiesa luterana di Danimarca e innografo tra i più fecondi nella storia della Riforma.
Nativo di Udby, nel Seeland danese, Nicolai Grundtvig fu contemporaneo di Søren Kierkegaard, e al pari di questi - seppur con un'impostazione teologica profondamente differente - contribuì in modo decisivo alla reinterpretazione della tradizione luterana nel suo paese. La sua intuizione di fondo è che la vita spirituale si trasmette essenzialmente mediante il linguaggio, e che la parola è il veicolo dello spirito, sia nel linguaggio profano che nella predicazione della chiesa. A partire da questa intuizione, e profondamente convinto dell'importanza della libertà umana - valorizzata e non negata da un Dio che si comunica «parlando» -, egli sostenne che là dove la Parola è predicata e quindi accolta nella professione di fede di una comunità, la comunità stessa diviene chiesa: presenza santa e vivente di Cristo nella storia. Tale concezione dinamica e spirituale della chiesa, che Grundtvig deve a una rilettura di Lutero alla luce della tradizione patristica e in particolare di Ireneo da Lione, traspare nei più di 1500 inni che Grundtvig ci ha lasciato, e gli ha permesso di essere un precursore del moderno ecumenismo. Coerentemente con la sua preferenza per la comunicazione orale della fede, egli diede vita a molte «scuole superiori popolari», che si sarebbero diffuse ben al di là dei confini della Danimarca. A lungo incompreso e osteggiato nella sua stessa chiesa, Grundtvig fu tuttavia riconosciuto negli ultimi anni della sua vita da tutti come un maestro e un pastore di grande valore.


TRACCE DI LETTURA

O occhi, davvero siete benedetti,
voi che avete visto il Figlio di Dio sulla terra!
O orecchi, davvero siete colmi di grazia,
voi che avete udito la sua parola,
la parola dell'unico sulla cui lingua non vi è che la verità di Dio e la sua grazia!
Molti profeti e re avevano desiderato vedere il tuo giorno.
I gemiti del cuore e i canti degli angeli
avevano profetizzato l'anno di grazia
in cui la luce e la vita di Dio avrebbero trionfato con la loro forza
sulla tenebra e sulla morte.
Come siamo fortunati noi cristiani:
il tempo della grazia non è mai passato;
illuminati dal radunarsi insieme della chiesa
anche noi siamo i figli prediletti della grazia.
Gli occhi vedono, gli orecchi odono colui che porta a noi la parola di Dio,
colui che ci accorda luce e vita con il suo Spirito e la sua Parola,
colui che ricompone ogni nostra vita spezzata alla sua fonte e alla mensa del suo altare:
Gesù Cristo, che porta a noi la gioia, viene vivente, è presente in mezzo a noi
(N. Grundtvig, Inni )


Martiri di Papua Nuova Guinea (+ 1901 e 1942)

Nella comunione anglicana si ricordano oggi i martiri di Papua Nuova Guinea. La chiesa di quelle terre ha conosciuto infatti per due volte la grazia del martirio nel corso del ventesimo secolo. James Chalmers, Oliver Tomkins e alcuni compagni, inviati in Nuova Guinea dalla Società Missionaria di Londra, morirono martiri nel 1901. Quarant'anni dopo, durante la seconda guerra mondiale, la Nuova Guinea fu occupata dall'esercito imperiale giapponese e i cristiani subirono atroci persecuzioni. Fra coloro che trovarono la morte a motivo della loro fede vi furono due presbiteri inglesi, Vivian Redlich e John Barge, che avevano deciso di rimanere accanto ai fedeli affidati alle loro cure anche dopo l'invasione giapponese del 1942; essi vennero traditi e decapitati, assieme a sette predicatori australiani e a due papuani, Leslie Gariadi e Lucian Tapiedi. Al ritiro delle truppe giapponesi i martiri risultarono più di trecento, appartenenti a pressoché tutte le confessioni cristiane presenti in Nuova Guinea.
A memoria del martirio dei cristiani di Papua Nuova Guinea, la Chiesa d'Inghilterra ha voluto inserire nel 1998 una statua dedicata a Lucian Tapiedi accanto ad altre nove statue di martiri del xx secolo poste sulla facciata occidentale dell'Abbazia di Westminster.


TRACCE DI LETTURA

Papua è un corpo, la chiesa: Dio non ci abbandonerà. Egli ci sosterrà, ci darà forza e ci guiderà attraverso i giorni che si prospettano innanzi a noi. Se partissimo tutti, ci vorrebbero non so quanti anni per far riprendere la chiesa dal nostro tradimento della fiducia accordataci da questo popolo. Se rimaniamo, anche se al peggio finissimo tutti per pagare con la vita il nostro rimanere, la chiesa non morirà, perché le sue pareti non saranno crepate dalla mancanza di fiducia, e le sue fondamenta e le sue strutture riceveranno forza per una futura riedificaione proprio dalla nostra ,fedeltà fino' alla morte. Questa, io credo, è la decisione di voi tutti. Non abbiamo timore. A tutti la mia benedizione. Il Signore sia con voi.
(Ph.Strong, vescovo di Papua, Discorsi alla radio)


PREGHIERA

Dio onnipotente,
con la tua grazia e la tua forza
i tuoi santi martiri
hanno trionfato sulla sofferenza
e sSono rimasti fedeli sino alla morte:
accorda anche a noi di sopportare
l'umiliazione e la persecuzione
rendendo fedelmente testimonianza
al Nome di Gesù Cristo
tuo Figlio, nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE

Is 43,1-7; 2Ti 2,8-13; Mt 10,28-39


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Martiri di Papua Nuova Guinea

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Antonino di Apamea (IV sec.), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (27 misrā/naḥasē)
Poenien ed Eudossia di Šasbir (?), martiri (Chiesa copta)

LUTERANI:
Nicolai Frederik Severin Grundtvig, riformatore della chiesa in Danimarca

MARONITI:
Mamante di Gangra (1275), martire
Giosuè (II mill. a.C.), figlio di Nun

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Mamante di Gangra, martire
Giovanni il Digiunatore (+ 595), patriarca di Costantinopoli

1 settembre

LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Egidio di Provenza (+ ca 710), eremita

COPTI ED ETIOPICI (26 misrā/naḥasē):
Mosè e Sara di Alessandria (+ ca 250), martiri

LUTERANI:
Sixt Karl Kapff (+ 1879), padre spirituale nel Wϋrttemberg

MARONITI:
Simeone lo Stilita l'Anziano (IV-V sec.), confessore

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Inizio dell'lndiktos (anno ecclesiastico)
Simeone lo Stilita l'Anziano, monaco

SIRO-OCCIDENTALI:
Melke discepolo di Eugenio (IV sec.), monaco

VETEROCATTOLICI:
Verena (+ ca 350), vergine