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25 settembre

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Ketevan di Giorgia (+ 1624)
martire

La Chiesa georgiana ricorda nella data odierna, corrispondente al 12 settembre del calendario giuliano, la martire Ketevan, una delle sante più popolari della Georgia. Ketevan era moglie del re Davide di Kakezia e madre del successore di quest'ultimo, il re Teimuraz. Essa fu perseguitata a motivo della sua fede ortodossa dal re di Persia, lo scià musulmano Abbas I, e trascorse quasi dieci anni imprigionata nella città di Shiraz. Qui Ketevan incontrò alcuni missionari agostiniani provenienti dal Portogallo, che furono a tal punto impressionati dalla sua testimonianza di fedeltà al cristianesimo da proporne, dopo la morte, la canonizzazione da parte del papa di Roma.
Dopo averla tenuta a lungo imprigionata senza veder mai venir meno la sua fede né quella dei suoi compagni, lo scià decise di porla dinanzi all'alternativa tra la conversione all'islam e la morte. Ketevan non ebbe dubbi, e si consegnò nella pace ai suoi aguzzini, che non le risparmiarono una lunga serie di torture prima di infliggerle il colpo decisivo. Ketevan morì il 12 settembre del 1624, e la sua fama si diffuse ben al di là della chiesa georgiana. Una parte dei suoi resti mortali fu infatti portata nelle Indie occidentali dai missionari cattolici; si parla di sue reliquie giunte fino alla cittadina belga di Namur. La martire Ketevan, per la sua singolare vicenda, rappresenta perciò in modo emblematico l'unità della chiesa che già esiste quando vi sono uomini e donne che testimoniano fino all'estremo la loro fedeltà al vangelo.


PREGHIERA

Colpita dal desiderio di Dio,
ti facesti carico di molte sofferenze
e patisti con coraggio
ogni sorta di tortura.
Tu che al posto
di un effimero regno terrestre
hai guadagnato
il regno senza fine dei cieli,
tre volte beata Ketevan,
prega Cristo Dio
per la salvezza delle nostre anime.


LETTURE BIBLICHE

2Cor 6,1-10; Lc 7,36-50


Leggi tutto: 25 settembreLancelot Andrewes (1555-1626)
pastore e innografo

Nel 1626 muore all'età di 71 anni, nella pace e nella preghiera, Lancelot Andrewes, vescovo anglicano di Winchester.
Andrewes era nato a Londra nel 1555, ed era il primogenito di una ricca famiglia di mercanti. Egli mostrò presto una tale propensione allo studio e alla vita interiore che i suoi genitori gli consentirono di proseguire la formazione fino a diventare professore a Cambridge e a Oxford.
Uomo di enorme erudizione, Andrewes fu ordinato diacono e poi presbitero, e col passare degli anni seppe essere anche un notevole uomo di azione, capace di rimanere all'altezza dei numerosi incarichi affidatigli dalla chiesa e poi dal re d'Inghilterra, che lo volle come suo confessore personale.
Andrewes prese parte alla nuova traduzione inglese della Bibbia e, suo malgrado, alle controversie teologiche del tempo fra Roma e Canterbury; ma fu un accanito oppositore di ogni interpretazione dei canoni ecclesiastici non rispettosa delle persone coinvolte in giudizio dalla chiesa.
Eletto vescovo di Chichester nel 1605, e più tardi trasferito alla sede di Winchester, egli fu per tal motivo membro di diritto del Parlamento inglese. Andrewes in qualità di parlamentare cooperò con il governo ogni volta che all'ordine del giorno vi erano questioni inerenti alla chiesa ma si rifiutò sempre di compiere ingerenze in campi non strettamente collegati alla fede cristiana.
Alla sua morte, nel 1626, venne alla luce, grazie alla pubblicazione postuma dei suoi sermoni e delle sue Preces privatae, l'enorme ricchezzí della sua vita spirituale; egli fu infatti, seppur nel nascondimento, uno dei più grandi uomini di preghiera della chiesa di ogni tempo.


TRACCE DI LETTURA

La mia preghiera sgorghi,
salga fino a te, entri,
compaia al tuo cospetto, trovi grazia,
si faccia prossima a te;
e non lasciare che torni a me sterile, ma,
poiché tue sono la scienza, la forza e la volontà,
ascolta, porgi l'orecchio,
sii attento e guarda,
coniprendi,
ascolta,
esaudisci e agisci.
(L. Andrewes, Preces privatae)


PREGHIERA

Signore Dio,
che hai dato a Lancelot Andrewes
molti doni del tuo santo Spirito
rendendolo un uomo di preghiera
e un pastore del tuo popolo:
porta a compimento in noi
ciò che manca ai nostri doni,
accresci la nostra fede,
rafforza la nostra speranza,
accendi il nostro amore,
e vivremo alla luce della tua grazia e della tua gloria.
Attraverso Gesù Cristo,
tuo Figlio, nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE

Is 6,1-8; 1P 5,1-4; Mt 13,44-46.52


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
LancelotAndrewes, vescovo di Winchester, autore spirituale
Sergio di Radonež: (+ 1392), riformatore monastico russo, maestro della fede

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Anatalo (II-III sec.) e tutti i santi vescovi milanesi (calendario ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (15 tūt/maskaram):
Traslazione delle reliquie di Stefano a Gerusalemme (Chiesa copta)

LUTERANI:
Paul Rabaut (+ 1794), testimone della fede in Francia

MARONITI:
Pafnuzio (IV sec.), monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Eufrosina di Alessandria (V sec.), monaca
Ketevan, martire
Dositeo di Tbilisi (XVIII sec.), martire (Chiesa georgiana)

SIRO-ORIENTALI:
Tahmazgerd (+ 445), martire (Chiesa assira)

24 settembre

Silvano dell'Athos  (1866-1938)
monaco

Nel 1938 muore al monte Athos lo starec Silvano. Semën (Simeone) Ivanovič Antonov era nato nel 1866 a Šovsk, in Russia, da una famiglia di poveri contadini, ed era entrato nel 1892 nel monastero athonita di San Panteleimon. La sua parabola monastica fu una straordinaria ricerca di docilità all'azione dello Spirito santo. Silvano aveva infatti cominciato ad avvertire da giovane la presenza dello Spirito nel suo cuore, e aveva deciso di dedicarsi interamente a custodire mediante la preghiera il dono ricevuto. Nominato economo del monastero, egli continuò a riservare ogni giorno un tempo ragguardevole per la preghiera, pur avendo ormai più di 200 monaci a cui provvedere. Ammaestrato dallo Spirito a riconoscere Gesù e in Gesù la misericordia del Padre, Silvano intraprese un cammino di assimilazione al suo Signore. Egli capì che solo nell'umiltà, nel riconoscersi «terra desolata», «carne di peccato», avrebbe potuto raggiungere la piena comunione con Cristo disceso agli inferi per amore di tutti gli uomini. Dopo aver provato di persona la desolazione, strappato egli stesso alla disperazione dalla voce del Signore che gli ripeteva: «Tieni il tuo spirito agli inferi e non disperare!», Silvano divenne un uomo capace di portare le sofferenze dei fratelli perché consolato nell'intimo dal Signore. Egli passò gli ultimi anni della sua vita a ricevere migliaia di persone che venivano dai luoghi più lontani per chiedere una parola o una preghiera : colui che ormai era noto a tutti semplicemente come lo « starec Silvano».


TRACCE DI LETTURA

Spirito santo, non abbandonarci! Quando tu sei in noi, l'anima avverte la tua presenza, trova in Dio la sua beatitudine: tu ci doni l'amore ardente per Dio. Spirito santo, non mi abbandonare! Quando ti allontani da me, i pensieri malvagi assalgono il mio cuore: l'anima mia piange lacrime amare.
(dagli Scritti di Silvano dell'Athos).

Abba Paisio pregava per un proprio discepolo che aveva rinnegato Cristo. Mentre pregava, gli apparve Cristo e gli disse: « Paisio, per chi stai pregando? Non mi ha forse rinnegato?». Ma il santo continuò ad aver compassione del proprio discepolo. Allora il Signore gli disse: « Paisio, tu mi sei divenuto simile mediante l'amore»
(Detto dei padri che Silvano amava ripetere)


PREGHIERA

Dio misericordioso,
che attraverso l'effusione dello Spirito santo
hai concesso a Silvano dell'Athos
di scendere con il suo spirito
agli inferi senza disperare,
e gli hai donato l'amore per i nemici:
per la sua testimonianza,
concedi anche a noi
di cantare il tuo amore
in questa vita e oltre la morte,
nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Gal 3,23-29; Gv 8,3-11


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Tecla (I sec.), vergine e martire (calendario ambrosiano)
Decollazione di Giovanni il Battista (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (14 tūt/maskaram):
Agatone lo Stilita (VII-VIII sec.), monaco (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Ermanno il Contratto (+ 1054), monaco e dottore a San Gallo

MARONITI:
Tecla d'Iconio, prima martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Tecla, megalomartire e uguale agli apostoli
Silvano dell'Athos, monaco

SIRO-OCCIDENTALI:
Domezio il Medico (IV-V sec.), monaco

23 settembre

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Tecla (I sec.), vergine e martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (13 tūt/maskaram):
Miracolo di Basilio di Cesarea (Chiesa copta)

LUTERANI:
Maria de Bohorques (+ 1559), testimone fino al sangue in Spagna

MARONITI:
Annuncio a Zaccaria

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Concepimento del venerabile e glorioso profeta, precursore e battista Giovanni