Quando ci comportiamo male' e diciamo ciò che non va detto, quando pensieri oscuri minano la nostra mente o un velo nero si stende sul nostro cuore, se arriviamo a fare appena appena un po' di luce in noi, allora sentiamo i primi rimorsi di coscienza. Ma il rimorso non è ancora pentimento; noi possiamo passare tutta la vita a rimproverarci la nostra cattiva condotta in azioni o in parole, i nostri pensieri e i nostri sentimenti tenebrosi, e non per questo emendarci...
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Il giudizio definitivo della nostra coscienza non appartiene né a noi, né a quelli che ci conoscono, ma a Dio. L'evangelo ci illumina sulla sua parola, sulla sua giustizia; eppure noi raramente sappiamo fare riferimento a esso con discernimento e con piena trasparenza. Se leggiamo attentamente le pagine dell'evangelo con semplicità di cuore, senza cercare di trarne più di quanto siamo capaci di ricevere...
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La confessione personale deve limitarsi alla mia persona, perché è il mio destino personale a essere in gioco. Per quanto possa essere imperfetto il giudizio che proferisco su me stesso, è da qui che bisogna cominciare, e bisogna farlo chiedendosi: di che cosa mi vergogno della mia vita? Quali sono le cose che voglio nascondere di fronte al volto di Dio, o che voglio nascondere di fronte al giudizio della mia stessa coscienza e che mi fanno paura?...
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Talora si sente dire: "Non riesco a staccarmi dai miei peccati! Se avessi commesso qualche grave peccato forse ne sarei rimasto scosso, ma tutto l'insieme dei miei peccati non pesa su di me più di un velo di polvere. Ci si abitua, come ci si abitua a vivere nel disordine del proprio appartamento". Non ci rendiamo conto che certe volte è più difficile sbarazzarsi di una quantità di peccati piccoli che di un solo peccato grave...
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