The spiritual struggle in the church fathers
I padri del monachesimo, inoltre, grazie alla loro esperienza e al loro fine discernimento, sono arrivati a distinguere anche le varie fasi del processo della tentazione, attraverso il quale una suggestione maligna penetra nel cuore umano, dialoga segretamente con la mente, la seduce, la spinge a dare il proprio consenso e la rende prigioniera, fino a generare in essa la passione: classica per l’intera tradizione successiva è rimasta l’analisi di Giovanni Climaco.
Per prevenire o disinnescare al suo nascere il processo della tentazione, ogni monaco è chiamato innanzitutto a esercitare un continuo “discernimento” (diákrisis) sui pensieri che penetrano nella sua mente, per esaminare la natura di ciascuno, dargli un nome e distinguere accuratamente tra i pensieri buoni, che gli sono ispirati da Dio, quelli che emergono naturalmente dalla sua psiche, e quelli cattivi che sono frutto di una tentazione diabolica, poiché “se la loro nascita non dipende interamente da noi, dipende però da noi approvarli e sceglierli”. La qualità di tale discernimento dipende però dal grado di maturità spirituale: se tutti devono esercitarlo secondo le loro possibilità, in ultima istanza esso è un carisma concesso solo a chi ha raggiunto la purezza di cuore.