The spiritual struggle in the church fathers
Il linguaggio “agonistico” e “bellico” usato con insistenza e quasi con compiacimento sottolinea, ancora una volta, la serietà di questa lotta: si tratta di una vera e propria “guerra”, implacabile e senza quartiere, non meno difficile delle guerre materiali e non meno dolorosa delle torture subite dai confessori e dai martiri della fede. La sua posta in gioco è radicale, poiché, come dice ancora lo Pseudo-Macario, si tratta di “spezzare la morte per giungere alla vita”, ovvero di spogliarsi dell’uomo vecchio, “per rivestire l’uomo celeste e nuovo che è il Cristo” e così instaurare il regno di Dio nel nostro cuore, come dice Cassiano. In tutto ciò, però, l’uomo può contare sull’aiuto e sulla protezione del Signore che combatte a suo favore.
Ma chi sono questi “nemici interni” che nel cuore dell’uomo combattono contro l’uomo stesso? I padri parlano di “demoni” (daímones), o di “spiriti del male” (pneúmata tês ponerías), o più spesso di “pensieri cattivi” (poneroí loghismoí o semplicemente loghismoí).