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10 agosto

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Lorenzo (+ 258)
diacono e martire

A Roma nel 258 subisce il martirio Lorenzo, diacono della chiesa capitolina, ricordato nel Canone romano. Sebbene si sappia ben poco riguardo alla sua nascita e alle modalità della sua esecuzione (il supplizio della graticola sarebbe leggendario), il luogo e la data del suo martirio sono attestati da una tradizione molto antica. Secondo il racconto della sua passione, egli fu arrestato insieme a papa Sisto II e ad altri diaconi della capitale durante la persecuzione di Valeriano. Poiché amministrava il denaro della chiesa, Lorenzo fu in un primo tempo risparmiato, nella speranza di ottenere informazioni sui beni della comunità. Egli invece distribuì ai poveri i pochi averi di cui allora la chiesa disponeva, e davanti alle ingiunzioni delle autorità romane presentò poveri, storpi e ciechi dicendo: «Questi sono i tesori della chiesa». Si avviava così alla testimonianza estrema del martirio dopo aver vissuto in piena fedeltà al vangelo di Gesù Cristo il ministero che gli era stato affidato dalla chiesa. Nel Verano, sulla via Tiburtina, sorse poi sulla sua tomba la basilica che porta il suo nome, la prima delle trentaquattro chiese di Roma dedicate a Lorenzo, il più amato martire romano.


TRACCE DI LETTURA

Così insegna Paolo: «Se uno solo morì per tutti, allora tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, affinché coloro che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che per loro è morto e risuscitato» (2Cor 5,14-15). Poiché gli sono debitore della mia esistenza, avendo lui dato la sua esistenza per la mia, il ringraziamento non può essere espresso altrimenti che con tutta l'esistenza. Qui sta la logica del cristianesimo: non si può dir grazie in modo adeguato se non con tutta la propria esistenza.
(H. U. von Balthasar, Cordula ovverosia il caso serio)


PREGHIERA

Signore Dio,
la forza del tuo amore
ha concesso al diacono Lorenzo
di mostrarsi fedele nel suo servizio ai poveri
e di incontrare gloriosamente il martirio:
accordaci di amare ciò che egli amava
e di compiere nel quotidiano ciò che lui ha insegnato e vissuto
nella carità verso i fratelli.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

2Cor 9,6-10; Gv 12,24-26


 LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Lorenzo, diacono a Roma, martire

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Lorenzo, diacono e martire (calendario romano e ambrosiano)
Sisto e Lorenzo, martiri (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (4 misrā/naḥasē):
Ezechia (VIII-VII sec. a.C.), figlio di Acaz (Chiesa copta)

LUTERANI:
Distruzione di Gerusalemme (70); Lorenzo, martire a Roma

MARONITI:
Lorenzo, martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Sisto II, papa di Roma, Lorenzo, arcidiacono, e Ippolito (+ 258), martiri
Sinassi dei santi di Tambov (Chiesa russa)

SIRO-OCCIDENTALI:
Inizio del digiuno della beata vergine Maria

SIRO-ORIENTALI:
Lorenzo, diacono e martire (Chiesa malabarese)

VETEROCATTOLICI:
Lorenzo, martire

9 agosto

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Germano dell'Alaska (ca 1756-1836),
monaco

I cristiani di tradizione bizantina ricordano oggi Germano dell'Alaska, fondatore del monastero di New Valaam e patrono della Chiesa ortodossa d'America. Nato nei pressi di Mosca attorno al 1756, Germano era entrato a sedici anni nella Lavra della Trinità di San Sergio, per poi spostarsi nel monastero di Valamo, sul lago Ladoga. A seguito della scoperta delle isole Aleutine, Germano fu inviato ad evangelizzare l'Alaska. Male attrezzato per affrontare i rigori polari della Siberia e dell'Alaska, osteggiato dagli uomini incaricati di guidare la spedizione russo-americana, e abbandonato dai pochi compagni monaci e presbiteri che gli erano dapprima rimasti fedeli, Germano si ritrovò da solo sull'isola aleutina del Pino. Senza scoraggiarsi, armato soltanto della fede e della propria vocazione monastica, Germano diede vita a un piccolo centro di preghiera, che diventò col tempo il monastero di New Valaam. Attorno alla sua semplice dimora, egli raccolse con sollecitudine paterna un numero sempre maggiore di indigeni. Ad essi, soprattutto ai ragazzi rimasti orfani in tenera età, egli si dedicò fino all'ultimo dei suoi giorni condividendo con loro le sue rudimentali conoscenze dell'agricoltura e dei mestieri più semplici, ed esercitando il ministero di padre spirituale.
Germano morì il 15 (28 secondo il calendario gregoriano) novembre 1836, circondato dall'affetto dei suoi primi discepoli, ed è considerato il santo patrono dei cristiani dell'Alaska e di tutti gli ortodossi d'America.


TRACCE DI LETTURA

Un vero cristiano è plasmato dalla fede e dell'amore che nutre per Cristo. Non sono certo i nostri peccati a ostacolare la nostra crescita cristiana, secondo quanto ci ha detto lo stesso Salvatore. «Non sono venuto a chiamare i giusti», egli ha osato dire, «ma i peccatori perché si convertano. C'è più gioia in cielo per un peccatore penitente che per novantanove giusti». E le stesse cose le ha dette alla peccatrice che toccò i suoi piedi. Al fariseo Simone, poi, ha detto: «Se uno ha amore, molto gli sarà perdonato, ma a colui che non ha amore verrà chiesto conto anche del più piccolo debito». Ascoltando queste cose un cristiano dovrebbe sentirsi mosso a speranza e a gioia, e non dovrebbe accogliere in sé la disperazione. Per questo abbiamo bisogno dello scudo della fede.
(Germano dell'Alaska, Lettere 5)


PREGHIERA

O beato padre Germano,
prima luce che illuminò la nostra terra,
a te noi offriamo la nostra lode.
Tu che stai con libertà davanti al Signore,
sii la nostra difesa, il nostro consolatore,
il mirabile custode della nostra chiesa.
Con tenerezza noi ti invochiamo:
rallegrati, nostro beato padre Germano,
tu che sei stato
il più grande taumaturgo della nostra terra.


LETTURE BIBLICHE

1Cor 10,12-22; Mt 16,20-24


Leggi tutto: 9 agostoEdith Stein (1891-1942)
martire ebrea e monaca

Nel 1942 muore nel campo di sterminio di Auschwitz Edith Stein, monaca cristiana martirizzata per la sua appartenenza alla razza ebraica. Nata nel 1891 a Breslavia da una famiglia ebrea, filosofa di primissimo piano, Edith divenne a soli 26 anni assistente di Edmund Husserl. Non paga però del frutto dei suoi studi, essa avvertì un'inquietudine che la portò pian piano a orientare la sua vita verso il cristianesimo. Battezzata nel 1922, Edith decise di consacrare sempre più la propria vita alla preghiera, per imparare «a vivere mano nella mano con il Signore». Nel 1933, anno dell'ascesa al potere di Hitler in Germania, la Stein entrò dopo una lunga e silenziosa riflessione nel Carmelo di Colonia, dove assunse il nome di Teresa Benedetta della Croce. Non fu tuttavia l'ultima tappa della sua ricerca vocazionale. Scriveva in quegli anni: «Si acuisce sempre più in me un desiderio urgente di essere holocaustum». Con l'avvento del nazismo, tutto sembrò convergere per lei verso una sintesi fra il lavoro di studiosa (che si concluderà con un'opera dal titolo significativo: La scienza della croce) e il suo stesso itinerario esistenziale, in un'unità fra conoscenza e prassi cara all'ebraismo di ogni tempo. E nell'approssimarsi della morte, al momento di partire assieme alla sorella Rose verso l'ultima tappa, il campo di sterminio, le dirà soltanto queste parole: «Andiamo, per il nostro popolo». Il sacrificio della croce fu così nella vita di Edith Stein, oltre alla ricapitolazione di tutta la sua ricerca orante sotto la guida dello Spirito, la sintesi estrema fra la partecipazione alle sofferenze del popolo ebraico e l'assimilazione a quel «Servo sofferente» capace di donare senso al proprio sacrificio, compiuto «con uno Spirito eterno», mediante il fuoco purificante dell'amore.


TRACCE DI LETTURA

Il suo maestro di un tempo, il filosofo Husserl, commentò così l'ingresso di Edith nel Carmelo:
«In fin dei conti, vi è al fondo di ogni ebreo un assolutismo e un amore per la "santificazione del Nome di Dio", cioè per il martirio.


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Mary Summer (+ 1921), fondatrice dell'Unione delle madri

COPTI ED ETIOPICI (3 misrā/naḥasē):
Simeone lo Stilita l'Anziano (IV-V sec.), monaco (Chiesa copta)

LUTERANI:
Adam Reusner (+ 1575), poeta svevo
Edith Stein da Breslavia, testimone fino al sangue

MARONITI:
Mattia, apostolo
Jean-Marie Vianney, curato d'Ars (vedi al 4 agosto)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Mattia, apostolo
Germano dell'Alaska, monaco (Chiesa ortodossa d'America)
Clemente, vescovo di Ocrida (Chiesa serba)

8 agosto

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Leggi tutto: 8 agostoDomenico di Guzman (ca 1170-1221)
presbitero

Oggi i calendari occidentali ricordano Domenico di Guzman, fondatore dell'Ordine dei Predicatori.
Nato attorno al 1170 a Caleruega, in Castiglia, Domenico abbracciò molto presto la vita dei canonici regolari della cattedrale di Osma. Accompagnando il suo vescovo in una missione diplomatica egli sentì nascere il desiderio di dare la propria vita per testimoniare il vangelo alle popolazioni pagane risiedenti ai confini orientali della cristianità. In obbedienza al papa di Roma, che negò a lui e al suo vescovo la missione desiderata, si dedicò invece alla missione in mezzo agli albigesi nella Francia del Sud. Domenico ebbe ben chiare sotto gli occhi le deviazioni dei movimenti ereticali e l'ignoranza del popolo cristiano, ma fu anche consapevole della scarsa evangelicità dei tentativi operati dai missionari per riportare gli eretici alla comunione con la chiesa. Scelse allora uno stile povero e itinerante per le sue missioni. Giunto a Tolosa, con l'appoggio del vescovo locale diede vita, sul modello della comunità apostolica, a una comunità, cui diede il nome di praedicatio, che costituirà il nucleo dell'Ordine domenicano. Lo scopo dei Predicatori, nel progetto di Domenico, è di dedicarsi in piccoli gruppi, poveri e itineranti, al bene delle anime (la propria e le altrui) mediante la preghiera, lo studio, l'annuncio della Parola e la mitezza. Uomo sereno e compassionevole, Domenico unì una straordinaria capacità di azione a una preghiera intensa, mosso dal solo intento di «parlare con Dio e di Dio», come diranno i suoi biografi. Prima di morire, egli scrisse le Costituzioni, che contengono il vero spirito della forma di vita dell'Ordine domenicano, molto più della Regola di Agostino adottata per ottemperare alle disposizioni della chiesa.
Domenico morì il 6 agosto 1221, e fu sepolto a Bologna nella chiesa dove officiavano i suoi fratelli, in obbedienza al suo ultimo desiderio: «Dio non voglia che io sia sotterrato altrove che sotto i piedi dei miei fratelli».


TRACCE DI LETTURA

Domenico aveva una volontà ferma e sempre lineare, eccetto quando si lasciava prendere dalla compassione e dalla misericordia. E poiché un cuore lieto rende ilare il viso, l'equilibrio sereno del suo intimo si manifestava al di fuori nella bontà e nella gaiezza del volto. Per questo egli si attirava facilmente l'amore di tutti.
Ovunque si trovasse, con tutti usava parole di edificazione, dando a tutti abbondanza di esempi capaci di piegare l'anima degli uditori all'amore di Cristo. Ovunque si manifestava come un uomo evangelico, nelle parole come nelle opere. Durante il giorno, nessuno più di lui si mostrava socievole con i frati o con i compagni di viaggio. Viceversa, di notte, nessuno era più assiduo di lui nel vegliare in preghiera. Alla sera prorompeva in pianto, ma al mattino era raggiante di gioia. Piangeva spesso e abbondantemente; le lacrime erano il suo pane giorno e notte. Egli accoglieva tutti gli uomini nell'ampio seno della sua carità, e perché tutti amava, da tutti era amato.
(Giordano di Sassonia, Libello sugli inizi dell'Ordine dei predicatori 103-107)


PREGHIERA

O Dio di tenerezza e di bontà,
sii benedetto per Domenico,
predicatore povero del tuo vangelo tra gli uomini
e contemplativo ardente al cuore della tua chiesa:
concedici di mettere in pratica la tua parola
e saremo fedeli testimoni di Gesù Cristo
nostro unico Signore.


LETTURE BIBLICHE

1Cor 2,1-10; Mt 5,13-16


 LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Domenico, presbitero, fondatore dell'Ordine dei Predicatori

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Domenico, presbitero (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (2 misrā/naḥasē):
Baisa di Menuf (IV sec.; Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Jean Vallière (+ 1523), testimone fino al sangue in Francia

MARONITI:
Sisto II (+ 258), papa e martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Emiliano il Confessore (IX sec.), vescovo di Cizico
Sava III (+ 1316), arcivescovo dei Serbi (Chiesa serba)

SIRO-OCCIDENTALI:
Rabbulah di Edessa (IV-V sec.), vescovo