21 luglio

Simeone il Folle e Giovanni suo compagno (VI sec.)
monaci

Le chiese d'oriente e d'occidente ricordano oggi Simeone e Giovanni, monaci originari della Siria.
Recatisi in pellegrinaggio a Gerusalemme, essi decisero di non far ritorno in patria, ma di diventare monaci. Ricevuto l'abito nel monastero di San Gerasimo, Giovanni e Simeone vissero per molti anni nel deserto pregando e seguendo un regime di vita austero. Giovanni rimase nella solitudine fino alla fine della sua vita, mentre Simeone decise di far ritorno tra gli uomini per diffondere il vangelo della salvezza, spinto dalle parole della Scrittura: «Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ogni creatura».
«Nella forza di Cristo», disse Simeone a Giovanni, «vado a prendermi gioco del mondo», e stabilitosi a Emesa in Siria, simulò la follia per poter smascherare le opere vane di tutti quelli che incontrava e indurli così al bene. Solo alla sua morte fu compresa la sua grandezza e la sua profonda carità.


TRACCE DI LETTURA

Simeone prendeva ogni sorta di atteggiamenti folli e indecorosi, ma non è possibile a parole dare un'idea di quel che faceva. A volte, infatti, si fingeva sciancato, a volte storpio, a volte fingeva di trascinarsi su una sedia, a volte di fare lo sgambetto a qualcuno che correva e di gettarlo a terra. E ancora, quando c'era la luna nuova, fingeva di guardare in cielo e di cadere a terra in preda a convulsioni. A volte poi fingeva di essere un oratore; diceva, infatti, che tra tutti gli atteggiamenti che si potevano assumere, questo conveniva più di ogni altro ed era il più utile per chi voleva fingersi pazzo per amore di Cristo. In questi modi spesso rimproverava i peccati e faceva desistere i peccatori, inviava su qualcuno un castigo a sua correzione, profetizzava e faceva tutto quello che voleva, mutando però ogni volta voce e aspetto.
(Leonzio di Neapolis, Vita di Simeone il Folle 22)


PREGHIERA

Dio dei nostri Padri,
che ci tratti sempre secondo la tua clemenza,
non allontanare da noi il tuo sguardo,
ma per le suppliche di Simeone e Giovanni
conduci nella pace le nostre vite
.


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Lorenzo da Brindisi (+ 1619), presbitero e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)
Vittore di Marsiglia (III sec.), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (14 abīb/ḥamlē):
Macario di Alessandria (+ ca 394), monaco (Chiesa copto-ortodossa)
Efrem il Siro (+ 373), diacono e monaco (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
John Eliot (+ 1690), evangelizzatore presso gli indiani

MARONITI:
Simeone il Folle e Giovanni, monaci

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Simeone, folle per Cristo, e Giovanni di Emesa, monaci
Mirdat (IV-V sec.), martire (Chiesa georgiana)

VETEROCATTOLICI:
Daniele (VI sec. a.C.), profeta

20 luglio

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Elia (IX sec. a.C.)
profeta

I cristiani di tutte le chiese il 20 di luglio ricordano il profeta Elia, che essi ritennero fin dall'inizio il rappresentante più emblematico della tradizione profetica ebraica, come lasciano intendere gli evangeli nell'episodio della Trasfigurazione.
Il profeta in Israele era un uomo che parlava a nome di Dio, per richiamare tutti alla fedeltà al Dio dell'alleanza. Elia svolse pienamente la propria missione mostrando con tutta la sua vita il pathos stesso di Dio, la sollecitudine del Padre verso i propri figli, soprattutto verso i più piccoli e indifesi.
Vissuto nel IX secolo a.C., in un tempo di grande crisi, Elia dapprima si sdegnò di fronte all'idolatria di molti in Israele; ma in seguito fu chiamato da Dio al distacco e alla solitudine, per imparare che solo servendo la Parola attesa nel silenzio è possibile diventare «uomini di Dio».
Mandato in territorio pagano, Elia conobbe il bisogno di essere alimentato, oltre che da Dio, dai poveri, nella persona della vedova di Sarepta. Ritornò in patria, e la sua parola contro l'idolatria e le ingiustizie dei potenti lo condusse al celebre scontro con i profeti di Baal sul monte Carmelo. Ma la persecuzione che egli subì a seguito della sua momentanea vittoria sugli idolatri lo aiutò a comprendere, grazie alla voce silenziosa attraverso cui Dio gli parlò sull'Oreb, che il Dio che è fuoco divorante è anche pace, silenzio, tenerezza.
Rinnovato da questa ulteriore esperienza, Elia portò a termine la sua missione nel regno del Nord e fu rapito in cielo, secondo il racconto biblico, a significare che lo spirito di Elia continuerà sempre a essere presente nella storia di Israele.
Il suo ritorno è rimasto legato, nella tradizione ebraica e cristiana, alla venuta del Messia.


TRACCE DI LETTURA

Volevi piombare dall'alto come vento impetuoso
e mostrarti potente come lo è la tempesta,
volevi soffiare l'esistenza negli esistenti
e benedire anime umane, tenendo in mano il flagello,
volevi ammonire cuori stremati nel tuo vorticare rovente
e incitare quelli impietriti a prendere fuoco.
Tu mi hai cercato nei tuoi sentieri impetuosi
ma non mi hai trovato.

Volevi salire fino al cielo come lingua di fiamma
e far piazza pulita di tutti
di quanti non sapevano resistere al tuo furore,
forte come il sole, volevi aggredire mondi
con quell'improvvisa energia
capace di accendere il tuo giovane nulla.
Tu mi hai cercato nei tuoi abissi di fiamma
ma non mi hai trovato.

Poi il mio messaggero raggiunse il tuo orecchio
e lo mise a contatto del mio cuore pacato:
allora imparasti a sentire come seme dopo seme
inizia ad agitarsi,
e ogni sorta di tremolio - la crescita delle cose! -
ti avvolse come ridda di cerchi,
il sangue che sbatteva sul sangue,
e il silenzio
fu la parola che ti vinse,
quel silenzio eterno, pieno, dolce e materno.
Allora ti sporgesti su te stesso
e mi trovasti nel tuo cuore.
(M. Buber, Poesie).


PREGHIERA

Dio nostro,
nella prima alleanza attraverso Elia e tutti i profeti
tu hai parlato al tuo popolo,
hai ammonito i potenti,
hai difeso poveri e deboli
e hai annunciato la venuta del Messia:
concedi alla tua chiesa,
per la potenza del tuo Spirito santo,
il dono di nuovi profeti
che annuncino con forza le esigenze del regno
e ricordino il giorno della venuta gloriosa
di Gesù Cristo Signore, vivente nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Sir 48,1-11 (vigilia); 2Re 2,1-18; Gc 5,12-20; Mt 17,1-13


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Margherita di Antiochia (IV sec.), martire
Bartolomé de las Casas (+ 1566), apostolo delle Indie

COPTI ED ETIOPICI (13 abīb/ḥamlē):
Pisenzio (+ 632), vescovo di Coptos (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Margherita, martire in Asia Minore

MARONITI:
Elia, profeta

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Elia il Tisbita, profeta

SIRO-OCCIDENTALI:
Elia, profeta dell'Antico Testamento

VETEROCATTOLICI:
Elia, profeta

19 luglio

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Macrina (327-380)
monaca

Le chiese d'oriente e d'occidente ricordano oggi Macrina, monaca della Cappadocia.
Sorella maggiore di Basilio di Cesarea, di Gregorio di Nissa e Pietro di Sebaste, Macrina decise a dodici anni di non contrarre matrimonio, onde potersi dedicare a una vita di lavoro umile e di preghiera, tesa all'unificazione del cuore. Il fratello Gregorio, suo biografo, non a torto la presenta come l'ispiratrice della vita monastica alla quale attirò in seguito la madre e le domestiche, e quindi anche il fratello Basilio.
La ricerca di Macrina e delle sue compagne condusse alla creazione di un monastero doppio, dove risiedevano a breve distanza uomini e donne, il cui unico intento era quello di vivere il Vangelo nel celibato e nella vita comune, svolgendo lavori poveri e praticando in modo intenso verso tutti l'ospitalità e la condivisione.
Macrina morì all'età di 53 anni, dopo aver guidato per tutta la vita come una madre la sua comunità; prima di morire ringraziò Dio per aver aperto agli uomini la via della resurrezione, e lo pregò di accogliere la sua vita come un'offerta, «come incenso davanti al suo volto» (sal 142,2).


TRACCE DI LETTURA

Signore, tu hai dissolto per noi la paura della morte, tu dai in deposito alla terra la terra che noi siamo, quella che tu stesso hai plasmato con le tue mani, e fai rivivere ciò che hai donato all'uomo, trasformando mediante l'immortalità e la bellezza quello che in noi è mortale e deforme.
Sei tu che ci hai strappati alla maledizione e al peccato, facendoti per noi l'una e l'altro.
Dio eterno, verso cui mi sono protesa fin dal seno di mia madre, te che la mia anima ha amato con tutte le sue forze, poni al mio fianco un angelo luminoso che mi conduca per mano dove si trova l'acqua del riposo, nel seno dei santi patriarchi!
Tu che hai spezzato la fiamma della spada di fuoco e hai restituito al paradiso l'uomo crocifisso con te e che si era affidato alla tua misericordia, ricordati anche di me nel tuo regno.
(Preghiera di Macrina in Gregorio di Nissa, Vita di santa Macrina 24)


PREGHIERA

Signore Dio eterno,
la tua serva Macrina attraverso la vita cenobitica
ha voluto seguire tuo Figlio Gesù Cristo
fino a condividere la sua croce:
noi ti preghiamo,
liberaci dalla paura della morte
e rendici capaci di vivere
in modo che i nostri fratelli e le nostre sorelle
abbiano la vita in abbondanza, nella pace e nella gioia cristiana.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

Fili 3,20-4,4; Lc 18,18-30


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Gregorio (+ 394), vescovo di Nissa, e sua sorella Macrina, diaconessa, maestri della fede

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Sperato e compagni (+ 180), martiri Scillitani (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (12 abīb/ḥamlē):
Or di Siriaco (?), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Jean Marteilhe (+ ca 1740), testimone della fede in Francia

MARONITI:
Vincenzo de Paoli (+ 1660), confessore (vedi al 27 settembre)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Macrina, sorella di Basilio il Grande, monaca
Dios il Taumaturgo (+ ca 430), presbitero
Sinassi dei martiri di Radonež (Chiesa russa)