5 maggio

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Filippo, apostolo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (27 barmūdah/miyāzyā):
Vittore il Generale (IV sec.), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Gottardo (+ 1038), vescovo a Hildesheim

MARONITI:
Irene di Maghedon (IV sec.), martire
Pelagia di Tarso (IV sec.)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Irene di Maghedon, megalomartire

4 maggio

Martiri inglesi dell'epoca della Riforma (XIV-XVII sec.)

La Chiesa d'Inghilterra fu insanguinata tra il XIV e il XVII secolo da una lunga serie di conflitti intestini. Sia le lotte di natura ecclesiale, sia quelle motivate dall'inestricabile connubio tra potere politico e religione, furono una grave contraddizione all'insegnamento di Gesù su come si debba esercitare l'autorità nelle comunità cristiane.
La violenza esplose soprattutto nel corso del XVI secolo: la fazione ecclesiale che di volta in volta deteneva il potere non risparmiò a chiunque la pensasse diversamente ogni sorta di angheria e persecuzione. Con il sangue pagarono Thomas More, John Fisher, Thomas Cranmer, Edmund Campion e moltissimi altri che non conobbero l'onore degli altari, ma che furono vittime della convinzione che l'intera verità fosse appannaggio di un solo gruppo sociale o ecclesiale.
Per questa ragione, nel mutato clima tra le chiese e per non dimenticare a quali contraddizioni all'Evangelo può portare il connubio tra l'intolleranza verso il diverso e la confusione fra autorità religiosa e potere politico, gli anglicani ricordano oggi tutti i martiri, di ogni confessione cristiana, che in tale periodo subirono il martirio in odio a quella fede che ciascuno riteneva nella propria coscienza pienamente conforme agli insegnamenti di Cristo.

RACCE DI LETTURA

Dobbiamo riconoscere onestamente il motivo per cui noi ricordiamo alcune cose e altri ne ricordano altre. Allora impareremo a vedere che coloro i quali soffrirono e morirono, a dispetto delle loro differenze, morirono tutti per l'unico Cristo che ciascuno cercava di servire e di seguire. E' questo a definire un martire. I martiri trascendono le nostre cause, le nostre percezioni parziali della verità. Essi appartengono a tutti noi, perché testimoniano la signoria di Cristo su ogni uomo che si dica suo discepolo (Mark Santer, da Il loro e il nostro Signore).

PREGHIERA

Dio misericordioso,
quando la tua chiesa
era lacerata in questo mondo
dalle devastazioni del peccato,
hai fatto sorgere uomini
che testimoniarono nella storia
la loro fede con coraggio e perseveranza:
dona alla tua chiesa la pace secondo la tua volontà
e accorda a coloro
che sono stati divisi sulla terra di riconciliarsi in cielo
per condividere la visione della tua gloria.
Attraverso Gesù Cristo tuo Figlio, nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.

LETTURE BIBLICHE
Is 43,1-7; 2Cor 4,5-12; Gv 12,20-26


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Santi e martiri inglesi dell'epoca della Riforma

COPTI ED ETIOPICI (26 barmudah/miyazya):
Sisinnio di Antiochia (III-IV sec.), martire (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Michael Schirmer (+1673), poeta a Berlino

MARONITI:
Monica (+387), madre di Agostino

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Pelagia di Tarso (IV sec.), martire

VETEROCATTOLICI:
Viborada (+926), eremita e martire

3 maggio

Filippo e Giacomo
apostoli

Tutte le chiese d'occidente celebravano un tempo al 1° maggio la festa degli apostoli Filippo e Giacomo, che la chiesa cattolica ha trasferito a questo giorno a partire dal XIX secolo, quando venne istituita la seconda festa di san Giuseppe.
Filippo e Giacomo furono ricordati insieme a partire dal VI secolo, quando venne dedicata a Roma la basilica dei Santi Apostoli, in cui furono deposte le loro reliquie. Filippo era originario di Betsaida, come Andrea e Pietro, e il quarto evangelo lo presenta come uno dei primi chiamati e uno degli apostoli più vicini a Gesù. Gesù si rivolge a lui nella prima moltiplicazione dei pani, a lui i greci chiedono che mostri loro il Signore, e lui stesso chiede a Gesù: «Mostraci il Padre».
Secondo un'antica tradizione, Filippo predicò il vangelo in Asia Minore e morì in Frigia. L'apostolo Giacomo oggi ricordato è identificato nella chiesa latina con il figlio di Alfeo e nel contempo con il fratello di Gesù, divenuto poi il primo responsabile della comunità giudeocristiana di Gerusalemme. L'esegesi moderna preferisce separare questi due personaggi, come del resto anche la liturgia bizantina, che li celebra rispettivamente il 9 e il 25 ottobre. Giacomo fu uno dei testimoni privilegiati della missione di Gesù, e fu uno dei primi ai quali fu concesso di fare esperienza del Risorto. Dopo la partenza di Pietro, fu lui a governare la chiesa madre di Gerusalemme. Eusebio ci parla della sua santità ricordandolo come un grande intercessore per il popolo.
A Giacomo è attribuita la prima delle lettere cattoliche, indirizzata ai giudeocristiani della diaspora. Egli ebbe un ruolo importante nel concilio di Gerusalemme e, secondo la tradizione, morì martire all'inizio degli anni 60 del I secolo, gettato dal pinnacolo del Tempio mentre pregava con le stesse parole di Gesù Cristo: «Signore, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».


TRACCE DI LETTURA

I beati apostoli, primizie del gregge santo di Cristo agnello pasquale, videro lo stesso Signore Gesù pendente dalla croce, soffrirono per lui che moriva, si ritrassero spaventati davanti a lui risorto, lo amarono nella sua potenza e dettero anch'essi il sangue in cambio di quello che avevano visto versare. Considerate, fratelli, la portata dell'evento per il quale degli uomini furono inviati in tutto il mondo ad annunziare, di un uomo morto, che era asceso al cielo, e a causa di tale annunzio soffrirono tutto ciò che il mondo dissennato imponeva loro: perdite, esilio, carcere, tormenti, fiamme, belve, croci, morte. Non sappiamo il perché di tutto questo? Pietro moriva forse per una gloria personale, o presentava se stesso? Qualcuno moriva perché un altro fosse onorato; uno veniva messo a morte perché fosse un altro a ricevere adorazione. Potrebbe far questo chi non fosse stato animato dal fuoco della carità e dall'intima coscienza della verità?

(Agostino, Discorso 311,2)


PREGHIERA

Dio nostro Padre,
che ti sei mostrato nel Figlio a Filippo
e hai concesso a Giacomo di vedere Gesù risorto,
accordaci di comunicare sempre
al mistero della morte e della resurrezione di Gesù,
e noi contempleremo la gloria del tuo volto
benedetto nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
1Cor 15,1-7; Gv 14,6-14


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Filippo e Giacomo, apostoli (calendario romano e ambrosiano)
Ritrovamento della santa Croce (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (25 barmūdah/miyāzyā):
Sara e i suoi due figli (IV sec.), martiri (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Filippo e Giacomo il Minore, apostoli

MARONITI:
Ritrovamento della Croce; Timoteo e Maura (+ 286 ca), martiri

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Timoteo e Maura di Tebe, martiri
Ioasaf delle Meteore (+ 1422), monaco (Chiesa serba)

VETEROCATTOLICI:
Geremia (VI sec. a.C.), profeta