4 aprile

Martin Luther King (1929-1968)
pastore battista e martire

Il 4 aprile del 1968, nella cittadina statunitense di Memphis, nel Tennessee, viene assassinato Martin Luther King, pastore battista e leader non violento dei neri americani. È la naturale conclusione di una vita totalmente spesa al servizio del vangelo e dei propri fratelli.
Martin Luther, figlio di un pastore battista, era nato nel 1929 ad Atlanta. Durante l'infanzia aveva imparato a conoscere la cattiveria umana e le discriminazioni costanti a cui erano sottoposti gli americani di origine africana.
Dotato di ottime capacità intellettuali, ma soprattutto di un'eccezionale presa sulle folle, King decise di seguire le orme del padre e al termine degli studi filosofici e teologici fu ordinato pastore. Si trovò a esercitare il suo ministero proprio mentre si riorganizzava il movimento per la liberazione dei neri d'America: Martin Luther scelse la via evangelica e gandhiana della nonviolenza, e cominciò a organizzare manifestazioni pacifiche, guidando attraverso la sua predicazione gran parte della sua gente lungo le vie del vangelo. Nel 1964 gli fu assegnato il premio Nobel per la pace.
Appoggiato dal presidente Kennedy e dal riconoscimento internazionale, egli ottenne importanti cambiamenti nella legislazione americana. Ma non poté né volle evitare di scontrarsi con l'odio per la sua fede e la sua mitezza, che lo condurranno al martirio.
La sua testimonianza umana e cristiana e il suo impegno per la libertà e la fraternità tra gli uomini ne hanno fatto una delle figure più amate del XX secolo.


TRACCE DI LETTURA

Oggi ho fatto un sogno. Ho sognato che i miei quattro bambini, un giorno, vivranno in una nazione in cui non saranno giudicati dal colore della pelle, ma per le loro doti personali.
Ho fatto un sogno, oggi. Ho sognato che, un giorno, ogni valle sarà innalzata, ogni monte sarà abbassato, i luoghi scabri diverranno pianure, le vie tortuose saranno raddrizzate e la gloria del Signore sarà rivelata e ogni carne la vedrà.
Questa è la nostra speranza. Questa è la fede con cui ritornerò al Sud. Con questa fede saremo in grado di estrarre dalla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede potremo trasformare le note discordanti del nostro paese in una bella sinfonia di fratellanza. Con questa fede potremo lavorare insieme, pregare insieme, lottare insieme, essere incarcerati insieme, combattere per la libertà insieme, nella certezza che un giorno saremo liberi.

(M. L. King, Discorso dell'agosto 1963 )


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Isidoro (+ 636 ca), vescovo e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (26 baramhāt/maggābit)
Prassede (II sec.), vergine (Chiesa copta)

LUTERANI:
Ambrogio di Milano (+ 397), vescovo e dottore della chiesa
Martin Luther King, riformatore sociale negli Stati Uniti d'America

MARONITI:
Agatopo e Teodulo di Tessalonica (+ 303 ca), martiri
Aniceto (+ 175 ca), papa

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Giorgio del Maleone (IX sec.), monaco
Teodulo e Agatopo, martiri
Giuseppe l'Innografo (+ 883), monaco

VETEROCATTOLICI:
Ambrogio, vescovo e dottore della chiesa

3 aprile

Gerhard Tersteegen (1697-1769)
testimone

La notte tra il 2 e il 3 aprile del 1769 muore nella solitudine volontaria Gerhard Tersteegen, testimone del vangelo. Gerhard era nato a Moers, in Renania, in una famiglia di tradizione riformata. A vent'anni cominciò ad avvertire una vocazione alla vita ritirata, ai margini del mondo, e molto presto sentì di dover colmare questo vuoto che si era creato nella sua esistenza con un'intensa vita spirituale. Influenzato da un lato dal radicamento biblico proprio della sua cultura protestante, dall'altro dalla lettura dei mistici medievali, Tersteegen avviò un'esperienza per molti aspetti assimilabile al monachesimo. Munito di una piccola regola che disciplinava il suo lavoro di tessitore, lo studio e la preghiera, accolse un amico desideroso di vivere da celibe in fraternità con lui. Tersteegen vedeva nella vita fraterna una forma di nascondimento in Cristo conforme all'insegnamento neotestamentario sulla vita cristiana. Con gli anni il suo affinato discernimento divenne un patrimonio condiviso con moltissime persone, che gli scrivevano o andavano a trovarlo per ricevere consigli spirituali. Consapevole dell'esigenza di risveglio religioso che emergeva ormai in tutta la Germania e nei Paesi Bassi, Gerhard accettò di alternare alla propria solitudine un servizio itinerante di predicazione. Egli visse in tal modo fino alla fine dei suoi giorni, aiutando coloro che volevano stabilire delle «case di pellegrini», come amava chiamare i piccoli focolari di lavoro e di preghiera simili a quello cui lui stesso aveva dato vita. Alla purezza evangelica della sua teologia esperienziale e delle sue predicazioni si riferiranno Kierkegaard, Bultmann e Barth, mentre Bonhoeffer troverà grande conforto nelle sue poesie.


TRACCE DI LETTURA

Tersteegen commenta in modo eccellente nel brano evangelico dei magi: «I dottori della Legge seppero indicare il luogo dove doveva esser nato il Messia, ma essi rimasero pacificamente in Gerusalemme, non lo andarono a cercare. Ahimè, a questo modo si può conoscere tutto il cristianesimo, ma senza che muova alcuno. Quel potere che muoveva cielo e terra, non mosse neppure uno di loro».
Tersteegen è sempre incomparabile. Io trovo in lui pietà vera e nobile e una sapienza semplice.
Dove c'è allora più verità: nei tre re che corrono dietro a un vago indizio, o nei dottori della Legge che con tutto il loro sapere se ne stanno fermi?

(S. Kierkegaard, Diario 3035)

Un giorno dice all'altro:
«La mia vita è un errare
verso la grande eternità».
O eternità, così bella,
abitua il mio cuore a te;
la mia patria non è di questo tempo.

(G. Tersteegen)


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (25 baramhāt/maggābit):
Onesiforo (I sec.), uno dei 70 discepoli (Chiesa copta)

LUTERANI:
Gerhard Tersteegen, testimone della fede in Renania

MARONITI:
Sisto I (II sec.), papa

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Niceta del Medikion (+ 824), igumeno e confessore

2 aprile

Francesco da Paola (1416-1507)
monaco

La chiesa cattolica ricorda oggi Francesco da Paola, eremita e fondatore dell'Ordine dei minini.
Nato nella cittadina calabrese di Paola, Francesco Martotilla era figlio di una famiglia di forte ispirazione francescana. Dopo un anno passato da ragazzo presso il convento di San Marco Argentano, Francesco proseguì la sua ricerca vocazionale attraverso viaggi e pellegrinaggi ad Assisi, a Montecassino, a Roma e presso diversi romitori dell'Italia centrale. Colpito dalla vita povera ed evangelica degli eremiti, decise, ancora giovanissimo, di vivere una vita di grande solitudine e preghiera. Ritiratosi nella campagna calabrese, egli divenne molto presto un padre spirituale ricercato, e dovette accogliere molti compagni che chiedevano di vivere la sua stessa vita. Per essi egli fonderà eremi, scriverà regole di vita e, prima di morire, assicurerà il loro riconoscimento da parte dell'autorità della chiesa. Fedele alla propria vocazione eremitica, ma convinto del primato dell'amore nella vita del cristiano, Francesco lottò tutta la vita per compaginare il proprio desiderio di solitudine con il comandamento dell'amore verso tutti i fratelli che non smisero mai di cercarlo.
La sua fama fu tale che su ordine del papa di Roma si recò al capezzale del re di Francia Luigi XI, e finì per vivere l'ultima parte della sua vita presso la corte francese, conservando intatta la propria totale povertà e semplicità evangelica. A piedi nudi, rimanendo un semplice laico e conducendo un'ascesi rigorosa, Francesco non risparmiò ai potenti la parola esigente del vangelo, e si prodigò per difendere i poveri e i perseguitati a causa della giustizia. Francesco si spense a 91 anni, il 2 aprile del 1507, a Tours.


TRACCE DI LETTURA

O buon Gesù,
pastore misericordioso,
conserva i giusti,
santifica i peccatori,
abbi pietà di tutti i credenti,
dei vivi e dei morti,
e sii propizio a un peccatore come me.

(Ultime parole di Francesco da Paola)


PREGHIERA

O Dio, grandezza degli umili,
che hai scelto san Francesco da Paola,
minimo tra i fratelli,
per innalzarlo ai vertici della santità,
e lo hai proposto al tuo popolo
come modello e protettore,
donaci di seguire il suo esempio,
per condividere con lui
l'eredità promessa ai miti e umili di cuore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
Sir 3,17-24; Mt 11,25-30


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Francesco da Paola, eremita (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (24 baramhāt/maggābit):
Macario I (+ 953), 59° patriarca di Alessandria (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Friedrich von Bodelschwingh (+ 1910), benefattore in Vestfalia

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Tito il Taumaturgo (IX sec.), igumeno