29 maggio 2024
Pochi versetti il brano di oggi, un testo che ritroviamo solo nel Vangelo di Luca, il cui centro continua ad essere un pressante invito alla conversione: conversione perché possiamo portare frutto. Ma per questo ci vuole un ripensamento totale, non piccoli aggiustamenti, per poter così cambiare la nostra vita, rompere con un passato che non ha prodotto frutto, in cui spesso ci siamo dispersi. E per poter fare questo è necessario che il Vangelo entri nei nostri pensieri, nella nostra storia, nelle nostre relazioni, nel nostro tempo.
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28 maggio 2024
La parabola e l’insegnamento del vangelo di oggi nascono dal dialogo dei versetti precedenti (cf. Lc 12,13-15), in cui Gesù è chiamato a risolvere una questione di eredità tra fratelli. Ma la risposta di Gesù amplia il discorso per farci riflettere sulla vera fonte della nostra vita, mettendoci in guardia dalla cupidigia (cf. v. 15), che letteralmente è il desiderio di avere di più e che può divenire un idolo che assorbe tutte le nostre energie (cf. Col 3,5).
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27 maggio 2024
“Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico…”. Siamo sulla strada che va verso Gerusalemme, la stessa che Gesù percorre insieme ai suoi discepoli, camminando verso la sua passione. Qui però l’uomo la percorre in senso inverso: dalla città santa scende verso la depressione della valle del Giordano, uno dei punti più bassi di tutto il globo terrestre (siamo a circa 400 m. sotto il livello del mare!). L’uomo di cui non conosciamo l’identità, ma verosimilmente è un giudeo, incappa nei briganti, che erano frequenti al tempo su questa strada, viene derubato e lasciato sulla strada “mezzo morto”. Queste le premesse della storia.
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25 maggio 2024
C’è un tempo per seminare e un tempo per mietere, potremmo dire parafrasando Qohelet e riprendendo la parabola di Mc 4,26-29: la parabola del seme che spunta da solo o forse, meglio, la parabola del contadino che lavora sia con l’azione (seminare, mietere) sia con il non-agire, con il non interferire nel processo per cui il seme germoglia, cresce e fruttifica. Tra semina e mietitura c’è un tempo di inattività che è necessaria affinché il seme spunti da solo, senza l’intervento del contadino.
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24 maggio 2024
“A che cosa rassomiglieremo il regno di Dio? O con quale parabola possiamo descriverlo?”, dice Gesù prima di narrare la parabola del granello di senape (Mc 4,30). Come parlare del regno? Che linguaggio adottare per annunciare il vangelo? Gesù utilizza parabole, immagini tratte dalla vita quotidiana, un linguaggio sapienziale, concreto, non astratto, non dogmatico o teologico. E noi oggi?
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23 maggio 2024
Oggi il vangelo ci interpella sulla nostra capacità di autenticità, di essere noi stessi, senza maschere di fronte ai nostri fratelli o sorelle, o di fronte al Signore.
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22 maggio 2024
Un comportamento che ancora ci sorprende, quello del padrone della parabola, nonostante abbiamo ascoltato tante volte questo testo. Ci sorprende perché fatichiamo a non focalizzarci solo sull’agire del padrone, un padrone come non ci è dato di conoscerne molti: con gli uni contratta l’entità della paga, ad altri assicura unilateralmente un compenso equo, agli ultimi offre la dignità del lavoro.
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21 maggio 2024
La struttura che accomuna i “terrestri-debitori” di ogni tempo e luogo è quella della violenza: “afferrare”, “soffocare” (cf. Mt 18,28) “uccidere” (cf. Gen 4,8) l’altro e l’alterità soprattutto se l’altro, chiunque esso sia, “vuole regolare i conti”. (cf. Mt 18,23)
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20 maggio 2024
Un cercatore di tesori e un mercante di perle: a prima vista due immagini diverse per uno stesso messaggio. Forse però non è così. Forse le due parabole non sono semplicemente un doppione, ma il dittico che rappresenta un incontro.
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