Tu seguimi
11 ottobre 2025
Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 21,15-22 (Lezionario di Bose)
In quel tempo, 15Gesù risorto disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». 20Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 21Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». 22Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi».
“Tu seguimi”. Molto esigente la conclusione di questo brano! Molto esigente anche perché questa richiesta così radicale fatta da Gesù a Pietro è già stata fatta appena due versetti prima. Sembra che Pietro non voglia proprio capire.
Gesù gli ha appena annunciato in quale modo avrebbe glorificato Dio. Gli ha appena fatto questa rivelazione così importante e l’ha conclusa facendogli una richiesta talmente esigente da suonare come un comando. Quel: “Seguimi” del versetto 19 era già di per sé molto chiaro.
Ma Pietro vedendo che c’è il discepolo amato che li sta seguendo, invece di preoccuparsi di fare ciò che Gesù gli ha richiesto, cioè di seguirlo, si preoccupa della sequela di qualcun altro. Se da un lato questa preoccupazione sembra lodevole in realtà lo distoglie da ciò che è stata la richiesta di Gesù. E così Gesù la ripete rincarando la dose aggiungendo al “seguimi” quel “tu” che radicalizza la richiesta focalizzando che il primo destinatario a cui è rivolta è proprio Pietro. “Tu Seguimi”. Pietro deve preoccuparsi primariamente di questo, della sua personale sequela e non di quella di coloro che già amano il Signore.
Ma per seguire come discepoli il Signore Gesù occorre un elemento essenziale che emerge con forza nella prima parte del testo odierno.
In un dialogo intimo e profondo Gesù rivolge a Pietro per tre volte la domanda: “Mi ami tu?”. E Pietro per tre volte, in risposta al triplice rinnegamento avvenuto prima della passione, risponde: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo”.
Questo non è un semplice interrogatorio, ma un atto di misericordia che rifonda e restituisce dignità a Pietro. Gesù non rinfaccia a Pietro la sua debolezza, ma gli affida, con amore e fiducia, il compito di pascere il suo gregge. L'amore per Cristo diventa la base della sua missione, il fondamento di un servizio che non si basa sulle forze umane, ma sull’amore sempre preveniente di Dio.
In questo brano, possiamo riconoscere in Pietro l’immagine del pastore universale, e la sua storia ci aiuta a comprendere il significato del ministero petrino, in particolare nel pontificato di Papa Giovanni XXIII, di cui oggi facciamo memoria. Angelo Roncalli, un uomo di profonda fede e di umiltà.
Egli comprese in profondità il legame tra amore, servizio e sequela. Come Pietro, la sua missione non si fondava sulle sue capacità, ma sulla sua obbedienza all’amore di Dio. Il suo significativo pontificato, ha cambiato il corso della storia, perché ha incarnato l’essenza di un pastore che ama il suo gregge.
Con la convocazione del Concilio vaticano II il “Papa buono” aprì le finestre della Chiesa al mondo, convinto che l’amore e la misericordia di Dio fossero la risposta ai problemi dell'uomo.
Questo Vangelo interpella tutti, non solo i pastori. Siamo anche noi chiamati a rispondere alle domande di Gesù: “Mi ami tu?” e “Tu seguimi”. La sequela del Signore Gesù come discepoli è infatti possibile solo per e con amore.
La misericordia di cui Pietro fu oggetto è la stessa che ci viene offerta ogni giorno. Il Signore aspetta anche noi, sempre con le stesse domande, con la stessa fiducia e lo stesso amore.
fratel Dario a Cellole