Entrare nell’ora della manifestazione

Davide Balliano
Davide Balliano

15 aprile 2025

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 11,55 - 12,11

In quel tempo55era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 56Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». 57Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo. 

1 Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 3Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo. 4Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 5«Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». 6Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 7Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 8I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
9Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 10I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, 11perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.


Il brano del Vangelo odierno è un testo giovanneo che nello spazio di pochi paragrafi trasporta il lettore direttamente al cuore della fede in Gesù, una fede che si fonda sull’annuncio della sua crocifissione, morte e resurrezione.

La rapidità di questo movimento segue il precipitare degli eventi per la resurrezione di Lazzaro appena operata da Gesù stesso; questo segno di vita che contrasta le potenze degli inferi si trasforma paradossalmente nella sua propria condanna a morte.

Al centro del brano cogliamo però un bagliore di luce e serena intimità, quello del gesto gratuito di Maria che unge d’olio i piedi di Gesù. È un gesto premonitore e previdente, operato da mani sapienti e soprattutto guidate dall’amore in vista della sua sepoltura.

Come il segno della resurrezione di Lazzaro suscita la reazione dei sommi sacerdoti e farisei così il gesto di Maria smuove gli animi dei discepoli. In quest’ora che precede l’ultima Pasqua di Gesù la pace comunitaria comincia a vacillare per un semplice, personale e inedito gesto di dedizione.

Sembra cioè che solo Maria fosse pronta allo spargimento del sangue innocente di Gesù, mentre Giuda riesce solo a dare voce ai suoi pensieri. La sua preoccupazione è di fatto mal riposta, perché getta il suo sguardo altrove invece di cogliere l’epifania del vero amore che Gesù svela anzitutto ai suoi.

Il racconto di oggi è quindi un momento di verità in cui Maria sa scegliere la “parte migliore” mentre Giuda pur parlando dei poveri in realtà sceglie se stesso. È la parola vana e ipocrita che svuota di senso e di valore i legami comunitari.

Per i discepoli di Gesù, ci dice Giovanni, il rischio è quindi quello di non riconoscere il valore delle persone. Tutti i personaggi del racconto hanno infatti un nome proprio tranne i poveri menzionati da Giuda. Se riconosciamo Gesù come povero in mezzo a noi, allora smettiamo di porre una barriera tra la comunità e gli altri.

È questo in sintesi l’insegnamento che Gesù offre all’inizio del suo cammino verso la croce e cioè una profezia di unità: “Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me” (Gv 12,32).

L’orizzonte collettivo ha ora un respiro più ampio e include quanti in un modo o nell’altro avevano già iniziato a seguire Gesù anche solo nel gruppo indistinto di una folla (Gv 8,30).

Lo sguardo, l’odorato, il tatto e l’udito sono i sensi che questo momento di rivelazione risveglia perché si continui il cammino dietro a Gesù, giungendo fino al compimento della sua passione.

È questa l’ora definitiva dunque, l’ora in cui i veri discepoli ritrovano il loro posto accanto a Gesù. Il gesto di Maria infatti ha inaugurato una nuova forma di sequela che apre le porte anche a chi impiegherà più tempo a riconoscere in Gesù il Messia tanto atteso.

Sarà infatti Nicodemo a prendersi cura del corpo di Gesù alla sua sepoltura, acquistando una quantità di balsamo così generosa da non lasciare dubbi sul suo senso di completa dedizione.

Con Maria, Marta, Lazzaro, Nicodemo e tutti i discepoli e le discepole di Gesù oggi entriamo finalmente nell’ora della piena manifestazione della gloria del Figlio di Dio che ci riunirà una volta per tutte nella luce della resurrezione e della gioia pasquale.

fratel Norberto