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30 gennaio

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Gandhi (1869-1948 )
giusto tra le genti

Nel 1948, mentre si sta recando come ogni giorno alla preghiera della sera, viene ucciso con tre colpi di pistola da un giovane indù Mahatma Gandhi, profeta della non violenza e dell'amore universale.
Mohandas Karamchand Gandhi - questo il nome ricevuto alla nascita - era nato a Porbandar, in India, nel 1869, da una famiglia appartenente a una casta tradizionalmente dedita all'agricoltura e al commercio.
Sposatosi in giovanissima età, com'era costume, egli fu inviato a Londra a studiare diritto. Negli anni londinesi, Mohandas scoprì il cristianesimo e ne trasse l'occasione per approfondire la propria fede indù.
Nel 1893, Gandhi divenne avvocato in Sudafrica, a Durban, e agli studi del vangelo e della Bhagavadgita unì la presa di coscienza delle grandi discriminazioni esistenti fra gli uomini.
Rientrato in India nel 1915, diede inizio al satyagraha, metodo di resistenza pacifica fondato sull'ahimsa, la non violenza che sorge dai cuori che cercano con passione la verità e che sono alimentati dal fuoco dell'amore. Dal 1920, Gandhi guiderà il movimento per l'indipendenza dell'India, cercando l'unità tra indù e sikh, cristiani e musulmani.
Più volte arrestato, osteggiato in modo crescente dai suoi stessi correligionari, Gandhi spese il resto dei suoi giorni a riconciliare la popolazione dell'India, con la sola forza delle sue lunghe marce a piedi nudi, accompagnate da digiuni rituali.
Nel 1947 venne proclamata l'indipendenza dell'India, ma la situazione interna precipitò. Il Mahatma, la «grande anima», come era ormai chiamato Gandhi, venne ucciso perché il suo progetto di amore universale per alcuni non era tollerabile. Prima di cadere dolcemente a terra, ferito a morte, egli pronunciò un'unica parola: «Rama», invocando il nome di Dio, perché perdonasse il suo uccisore.


TRACCE DI LETTURA

La dottrina del satyagraha non è nuova; essa non è che un'estensione della regola della vita domestica alla vita politica. Le dispute e le controversie di famiglia vengono generalmente regolate secondo la legge dell'amore. Il membro cui è stato fatto un torto ha tanta affettuosa attenzione per gli altri membri da sopportare tale torto, senza vendicarsi e irritarsi contro coloro che l'hanno offeso. E poiché reprimere la propria collera e soffrire volontariamente sono sforzi difficili, egli non eleva a dignità di princìpi ciò che reputa bagatelle, ma in tutto quello che non è essenziale è sempre pronto ad accordarsi con il resto della famiglia, e riesce così ad assicurarsi il massimo della pace per se stesso senza turbare quella degli altri. Così, sia che egli resista sia che ceda, la sua azione è sempre calcolata in modo da promuovere la comune felicità della famiglia. È questa legge d'amore che, prima di ogni altra, silenziosamente ma sicuramente, governa la famiglia da un capo all'altro del mondo civile.
Anche le nazioni non possono essere civili se non nella misura in cui obbediscono a tale legge.
Questa legge d'amore altro non è che una legge di verità. Senza verità non c'è amore.
(Gandhi, Relazione del 1919 al Congresso indiano)


PREGHIERA

Guidami tu, luce gentile,
attraverso il buio che mi circonda,
sii tu a condurmi!
La notte è oscura e sono lontano da casa,
sii tu a condurmi!
Sostieni i miei piedi vacillanti:
io non chiedo di vedere ciò che mi attende all'orizzonte,
un passo solo mi sarà sufficiente.
Non sono mai stato in questo stato,
né ho pregato che fossi tu a condurmi.
Amavo scegliere e scrutare il mio cammino;
ma ora sii tu a condurmi!
Amavo il giorno abbagliante e, malgrado la paura,
il mio cuore era schiavo dell'orgoglio:
non ricordare gli anni ormai passati.
Così a lungo la tua forza mi ha benedetto, e certo
mi condurrà ancora,
landa dopo landa, palude dopo palude,
oltre rupi e torrenti, finché la notte scemerà;
e con l'apparire del mattino
rivedrò il sorriso di quei volti angelici
che da tanto tempo amo e per poco avevo perduto.
(J. H. Newman, Guidami tu, luce gentile)


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Carlo (+ 649), re d'Inghilterra, Scozia, Irlanda e Francia, martire

COPTI ED ETIOPICI (21 ṭūbah/ṭerr):
Morte/Dormizione della vergine Madre di Dio (Chiesa copto-ortodossa ed etiopica)
Consacrazione della prima chiesa dedicata alla Vergine (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
Xaver Marnitz (+ 1919), testimone fino al sangue in Lettonia

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Ippolito (III secolo), presbitero di Roma, ieromartire
Sinassi dei tre santi Gerarchi (Basilio il Grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo)