30 novembre
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ANDREA
apostolo
Oggi le chiese d'oriente e d'occidente ricordano Andrea, apostolo del Signore. Figlio di Giona e fratello di Simon Pietro, Andrea era originario di Betsaida ed esercitava il mestiere di pescatore. Discepolo del Battista, egli comprese in profondità la testimonianza resa da Giovanni a Gesù di Nazaret e si mise subito alla sequela dell'Agnello di Dio. Andrea fu il «primo chiamato», e si prodigò per portare a Gesù quanti attendevano il Messia. Secondo la tradizione, dopo la morte e resurrezione di Gesù egli annunciò il vangelo in Siria, in Asia Minore e in Grecia. Divenuto pescatore di uomini attraverso l'annuncio della stoltezza della croce, Andrea morì a Patrasso, crocifisso come il suo Maestro. Nel IV secolo, le sue reliquie furono trasferite a Costantinopoli. Finite poi in occidente, esse sono state restituite alla chiesa di Patrasso da papa Paolo VI nel 1974, in segno d'amore verso l'ortodossia, che venera in Andrea il primo arcivescovo della chiesa di Costantinopoli.
TRACCE DI LETTURA
Andrea, dopo essere rimasto con Gesù e aver imparato tutto ciò che Gesù gli aveva insegnato, non tenne chiuso per sé il tesoro, ma si affrettò a correre da suo fratello per comunicargli la ricchezza che aveva ricevuto. Ascolta bene cosa gli disse: «Abbiamo trovato il Messia, che significa Cristo». Questa è la parola di un'anima che con grande ansietà prepara la venuta di lui e attende la sua discesa dai cielo, ed è piena di gioia sovrabbondante quando l'Atteso si è manifestato, e si affretta ad annunziare agli altri la grande novità. L'aiutarsi reciprocamente nella vita spirituale è proprio segno di benevolenza, di amore fraterno, di sincerità d'animo. Guarda anche Pietro: Andrea «lo condusse da Gesù», affidandolo a lui perché imparasse tutto da lui direttamente.
(Giovanni Crisostomo, Omelie sul Vangelo di Giovanni 19,1)
PREGHIERA
Dio di verità,
tu hai concesso ad Andrea
di obbedire senza esitare
alla chiamata di Gesù
e di seguirlo senza dilazione:
accordaci di vivere
nella disponibilità alla tua parola
e di rallegrarci
per essere stati annoverati
tra ali amici di Cristo
tuo Figlio, nostro Signore.
LETTURE BIBLICHE
Rm 10,9-18; Gv 1,35-42
ETTY HILLESUM (1914-1943)
martire ebrea
Il 30 novembre del 1943 muore ad Auschwitz, dov'era internata da poco più di due mesi, Etty Hillesum, giovane ebrea olandese di origine russa. Esther (Etty) Hillesum era nata nel 1914 a Middelburg nei Paesi Bassi, ed era figlia di un professore di liceo e di una donna scampata di poco ai pogrom russi. Giovane di grande temperamento, molto dotata per gli studi, Etty fu soprattutto una persona capace di custodire un intenso vissuto interiore, che le permetterà di dare un senso agli eventi tragici della vita, fino a ritrovare un dialogo con Dio negli abissi della disperazione e del non senso costituiti dall'esperienza della Shoah. Compiuti gli studi di diritto e di psicologia ad Amsterdam, Etty Hillesum vide infatti profilarsi nel 1940 il destino dell'intera comunità ebraica olandese, quando le truppe naziste occuparono il suo paese. Accompagnata dall'amicizia e dal confronto con l'analista tedesco Julius Spier, Etty iniziò a scrivere l'8 marzo del 1941 un diario nel quale traccerà il proprio itinerario spirituale fino alla morte nei campi di sterminio. Tutti conoscono, anche se alcuni vorrebbero dimenticarlo, il numero di ebrei sterminati nella Shoah: 6 milioni. Gli scritti postumi della giovane ebrea olandese possono essere un aiuto significativo per ricordare, attraverso la voce di un testimone oculare, la disperata ricerca di significato in eventi la cui portata richiede, da parte di chi non vi ha preso parte, unicamente una memoria attenta e silenziosa.
TRACCE DI LETTURA
Non mi faccio molte illusioni su come stiano le cose veramente e rinuncio persino alla pretesa di aiutare gli altri; partirò sempre dal principio di «aiutare Dio» il più possibile e se questo mi riuscirà, bene, allora vuol dire che saprò esserci anche per gli altri. Sì, mio Dio, sembra che tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali, ma anch'esse fanno parte di questa vita. Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all'ultimo la tua casa in noi. Mio Dio, cercherò di aiutarti affinché tu non venga distrutto dentro di me, ma a priori non posso promettere nulla. Una cosa, però, diventa sempre più evidente per me, e cioè che tu non puoi aiutare noi, ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo aiutare noi stessi. L'unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l'unica cosa che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini.
(E.Hillesum, Diario )
LE CHIESE RICORDANO...
ANGLICANI:
Andrea, apostolo
CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Andrea, apostolo
COPTI ED ETIOPICI (21 hatūr/ ḫedār):
Gregorio il Taumaturgo (+ ca 270) (Chiesa copta)
Ṣeyon (Montagna di Sion, festa della Vergine) (Chiesa etiopica)
LUTERANI:
Andrea, apostolo
Alexandre Roussel (+ 1728), testimone fino al sangue in Francia
MARONITI:
Andrea, apostolo
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI
Andrea il «primo chiamato», apostolo
Michele Gobroni (+ 914), martire (Chiesa georgiana)
SIRO-OCCIDENTALI:
Andrea, apostolo
VETEROCATTOLICI :
Andrea, apostolo