“Gesù vide Simone e Andrea”
Non un progetto, ma una persona
Questo vedere ha un carattere di creazione, fonda qualcosa di nuovo e di perenne, significa la meraviglia dell’incontro da persona a persona. A ciò segue un gesto dalle incalcolabili conseguenze, appunto la chiamata. È l’inizio e il fondamento di una relazione duratura, che segna l’intera vita ... Gesù si rivolge a loro con un ordine: “Su, dietro me!” ... Non propone loro un programma di quello che farà, non fa proposte e promesse, non cerca di persuaderli a seguirlo: chiama, semplicemente. Mentre i discepoli imparano passo passo chi è Gesù, scoprono anche perché egli può parlare loro in questo modo. Quest’ordine è tutto riferito alla persona di Gesù: è lui che devono seguire. Non a un programma o a una cosa che riguarda Gesù essi devono orientarsi, bensì alla persona di Gesù.
L’invito fonda la loro comunione di vita con Gesù, e nello stesso tempo definisce il carattere del loro rapporto. Essi lo seguono e confidano che egli conosca la meta e la via ... il vangelo riferisce che i quattro chiamati si chiamavano Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni; L’invito non ha carattere collettivo, bensì è diretto a determinate persone. con libera decisione personale accolgono l’invito di Gesù, entrando in comunione con lui. Si tratta di un rapporto personale reciproco. Come Gesù è completamente per loro, così essi si affidano a lui. Da entrambe le parti non si tratta di nulla di meno che della propria persona ... Decidere per la sequela di Gesù significa lasciare il tipo di vita condotto finora. La cosa che più vale per il discepolo di Gesù è seguire Gesù, essere in comunione di vita con lui. In base a questo criterio egli deve prendere le decisioni e lasciarsi dietro tutto quanto lo può trattenere, essere liberamente a disposizione di Gesù. Gesù chiama contemporaneamente quattro discepoli, fondando sin dall’inizio una comunità di discepoli ... La chiamata di Gesù dona il legame personale con lui, ma fa anche membro di una comunità ponendo in relazione con gli altri chiamati. Non sono i discepoli, ma è Gesù a stabilire con la sua chiamata chi appartiene a questa comunità (Klemens Stock, Marco, Edizioni ADP, Roma 2003, pp. 37-38).