Ciò che è autenticamente umano è anche veramente spirituale
E ancor più mi avvince. Opporre il bene al male, perdonare fino a settanta volte sette, compiere gesti unilaterali di carità, di perdono, senza pretendere alcun contraccambio (si pensi alle richieste di perdono di Giovanni Paolo II e all’irritazione suscitata in molti ambienti cattolici incapaci di cogliere la pura evangelicità di tale gesto), chinarsi di fronte al nemico personale per servirlo con amore (come Gesù con Giuda durante la cosiddetta lavanda dei piedi); tutto questo è certamente follia e scandalo, come Paolo ripete più volte (cf. Prima Lettera ai corinti 1,17-2,5), ma è anche, sempre secondo Paolo, la diretta rivelazione della sapienza e della potenza di Dio, ed è rivelazione di possibilità radicali dell’uomo. È follia e stoltezza che sconcerta e spiazza la nostra razionalità e il nostro buon senso, ed è scandalo che imbarazza l’uomo religioso, colui che sarebbe sempre pronto a riconoscere la presenza di Dio nel sacro, nel prodigioso, nel miracolistico, piuttosto che nella storia e nella carne umana, unica dimora veramente degna di Dio (Enzo Bianchi, Cristiani nella società, Rizzoli, Milano 2003).
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