La missione dei dodici (Marco 6,6-30)

Gli inviati di Gesù non portano con sé beni materiali. Si sono messi i sandali, hanno preso il bastone che permette loro di camminare su ogni strada (vale a dire in luoghi di facile o difficile accesso). Non hanno però pane né denaro: non sono dipendenti retribuiti da un’istituzione, non sono operai che appartengono a un’impresa … Vanno con poco bagaglio: semplicemente con ciò che hanno indosso. In tal modo possono essere testimoni di un regno che è grazie, dono di Dio che non si può mai comprare, vendere o meritare. Proprio la povertà li rende solidali con gli altri nel senso più radicale della parola: non possono pagare un albergo o comprare una casa. Devono chiedere ospitalità, rimettendosi così nelle mani di coloro che vorranno riceverli. La stessa autorità del regno … li rende dipendenti dagli uomini: così vanno alla mercé dell’ospitalità degli altri, come segno intenso del fatto che credono nella forza del Signore che li manda e li accompagna in modo misterioso sul loro cammino … Questi inviati di Gesù sono missionari con il segno della loro vita povera. Prima di offrire, di dare qualcosa agli altri, cominciano con il ricevere: si mettono nelle mani degli uomini e delle donne del posto, in atteggiamento di intensa piccolezza, di somma povertà. Soltanto in questo modo … si presentano - e sono - testimoni del regno di Dio che guarendoli li trasforma (Xavier Pikaza, Il vangelo di Marco, Borla Roma 1996).

Chiesa straniera

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"Stranieri e pellegrini” (Prima Lettera di Pietro 2,11): così il Nuovo Testamento definisce i cristiani. Possiamo tranquillamente affermare che questo principio ispiratore dello stare dei cristiani nel mondo e nella storia è stato dimenticato nei secoli della cristianità, intesa come “istituzionalizzazione della simbiosi tra la fede cristiana e una cultura determinata...

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Il viaggio più radicale

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La storia racconta di un viaggio da Gerusalemme a Gerico ... Il termine che Luca  usa per “viaggio” è lo stesso termine che usa per indicare la fede cristiana, la “via”. La parabola è un viaggio che trasforma la nostra comprensione di Dio e dell’umanità. il dottore della legge chiede: “Chi è il mio prossimo?”. Alla fine della storia Gesù gli pone una domanda diversa...

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Il pellegrinaggio interiore

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La vita interiore è un’esigenza dell’uomo. Potremmo dire che è una chiamata, un appello … Non si tratta tanto di una voce che venga dal di fuori, ma da un’istanza interiore, di un’esigenza interiore e intima … La vita interiore è il compito di chi si assume la propria identità e verità come mandato da adempiere con responsabilità...

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Si viaggia alla ricerca di se stessi

Si decide il viaggio per cambiare se stessi, alla ricerca di una nuova identità, quanto meno, per conoscersi meglio, più a fondo, in un contesto più leggero, meno inibente. Si viaggia, in una parola, alla ricerca di se stessi, ma poi, giunti alla meta, si trova che la propria anima è cambiata … A un certo punto il dolore, la dissonanza fra individuo e società, fra famiglia e lavoro, non è più sopportabile. Decido: mi alzo; esco; parto, partiamo … Si parte, anche senza saperlo, per trovare qualche cosa che si è perduto, un bene andato smarrito, ma non si trova la cosa desiderata, il valore sognato. Se ne trova un altro. Ma non si sa ancora che cosa sia, che cosa comporti. Di fatto, si parte alla ricerca della propria identità smarrita o debole o confusa, ma nel corso del viaggio l’identità che si va cercando cambia, inevitabilmente, si fanno nuovi incontri, e alla fine del viaggio ci si ritrova con una nuova, inedita, inaspettata identità. Uno parte alla ricerca di se stesso e finisce per ritrovare un altro che non gli somiglia, un sé sconosciuto, un intruso. Talvolta, basta un incontro in treno, un caffè preso insieme per caso, un amorazzo apparentemente insignificante, e la vita è cambiata. Il viaggio decongela l’identità, la rende mobile, itinerante, problematica. In questo senso, il viaggio … ha un effetto di deritualizzazione dell’esperienza personale, che può, al limite, intaccare i modi consueti dell’esperienza psichica e religiosa, provocarne un riorientamento profondo (Franco Ferrarotti, Partire, tornare. Viaggiatori e pellegrini alla fine del millennio, Donzelli, Roma 1999).