L’unica occasione di vivere il Vangelo

Fratelli, sorelle
dice la nostra Regola:

Non pensare alla tua vecchiaia né al domani della comunità. Vivi l’oggi di Dio” (RBo 48).

Queste parole sono un invito alla fiducia, all’adesione alla realtà e all’oggi, unici luoghi di costruzione di una vita personale e comunitaria. Queste parole non incitano all’irresponsabilità ma, facendosi eco del vangelo e delle parole di Gesù sul non preoccuparsi di sé e del domani (cf. Mt 6,25-34), vogliono creare una persona libera. Libera nel profondo di sé. Libera nell’abbondanza come nella penuria, nei giorni buoni come in quelli cattivi. Una persona che sa reggere il peso delle crisi, delle contraddizioni esterne, sa portare in sé sofferenze senza lasciarsene abbattere e non si esalta nei momenti buoni.

Certo, sono parole che suonano in maniera particolare in questo tempo per noi segnato più che mai da incertezza e precarietà, e in cui in certo modo siamo inchiodati a un oggi che fatica ad aprirsi a un futuro. Cosa ci insegna? Anzitutto qualcosa circa il tempo, circa l’oggi. In questi giorni possiamo sentire il tempo come interminabile, soprattutto come chiuso, quasi una prigione da cui scappare. Lo possiamo sentire come ripiegato su di sé e che quasi contagia anche noi portandoci a nostra volta a ripiegarci su noi stessi. A isolarci, a lamentarci. Possiamo sentire quasi un senso di soffocamento. Questo oggi che magari fatichiamo a chiamare “oggi di Dio”, segnato com’è da un imprevedibile che ha sorpreso tutti e da misure imposte che limitano il nostro muoverci, ci insegna qualcosa di valido sempre, cioè che l’oggi, ogni oggi, ogni momento di ogni nostra giornata, anche quelli che torneranno a essere più normali, è l’unica occasione che abbiamo di vivere, anzitutto, e di vivere il vangelo. Ci insegna la preziosità del tempo, che non possiamo permetterci il lusso di perdere, di dissipare, di sciupare, perché questo è sprecare la vita. O di passarlo in lamenti sterili. Ci insegna che il tempo sfugge al nostro controllo come ci ricordano le parole di Gesù all’interno dello stesso discorso da cui prende spunto la conclusione della nostra Regola (RBo 48): “non potete aggiungere un’ora sola alla vostra vita” (Mt 6,27). Ci insegna, dunque, il senso del limite e l’umiltà.

Perciò, fratelli e sorelle, siamo sobri e vigilanti, perché il nostro Avversario, il divisore, come leone ruggente si aggira cercando una preda da divorare. Resistiamogli saldi nella fede e aderenti al nostro oggi. E tu, Signore, abbi pietà di noi.

fratel Luciano