Romano Prodi a Bose per le giornate di spiritualità delle ACLI

4f5b73c466d9038a567ef5e7cc4e7dda.jpg

dal 15 al 17 febbraio 2019

Nei giorni del 15, 16 e 17 febbraio 2019 si è svolto presso la nostra comunità monastica l’incontro nazionale di spiritualità delle ACLI (Associazioni cristiane lavoratori italiani). La tre giorni di Bose – che per il terzo anno consecutivo ha radunato presso la nostra comunità circa centoventi persone provenienti da tutta Italia – era dedicata ad approfondire, sotto vari punti di vista, cosa significhi il potere per un cristiano che oggi voglia impegnarsi concretamente nella storia. La riflessione prendeva avvio dalla questione del rischio, soprattutto per i responsabili dell’attività sociale e politica, di lasciarsi intrappolare dal potere.

La prima sera, fr. Luciano Manicardi, priore di Bose, ha offerto una meditazione biblica sull’ambivalenza del potere, che ha definito “un dominio mite”. Al sabato, il filosofo Umberto Curi ha esposto una riflessione filosofica sulle categorie di “forza, potenza, potere”. Poi la teologa Cristina Simonelli ha ancorato tali considerazioni nel contesto ecclesiale, chiedendosi “quale stile oltre le parole” andava adoperato nella chiesa. Dopo le discussioni in gruppo, il pomeriggio si è terminato con una meditazione teatrale dell’attrice Lucilla Giagnoni.

A concludere l’incontro, nella mattinata di domenica, è stato Romano Prodi. L’ex Presidente del Consiglio e presidente emerito della Commissione europea ha offerto ai presenti – sulla base del suo lungo impegno personale – un’ampia panoramica sulla situazione politica ed economica mondiale, soffermandosi in particolare sul momento delicato attraversato dall’Europa e dall’Italia, nonché sulle sfide che la globalizzazione pone ai valori fondanti dell’Unione europea. È seguito un interessante dibattito moderato da Daniele Rocchetti, organizzatore dell’incontro.

Il presidente nazionale delle ACLI, Roberto Rossini, ha chiuso il convegno prima della celebrazione eucaristica domenicale.

Durante i tre giorni dell’incontro, i partecipanti hanno preso parte al ritmo della preghiera liturgica comunitaria e hanno condiviso i momenti di pasti con i fratelli e le sorelle della comunità.