Christos Yannaras è passato da questo mondo al Padre

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Abbiamo appreso la notizia che l’amico Christos Yannaras, grande teologo e filosofo greco ortodosso, è passato da questo mondo al Padre: solo poche ore prima eravamo stati raggiunti dai suoi saluti grazie un amico comune che era andato a fargli visita nella sua casa estiva a Kythira.

Christos Yannaras è stato per tanti anni un amico fedele della nostra comunità insieme a sua moglie Tatiana, frequentatore assiduo dei convegni ecumenici di spiritualità ortodossa in cui ha offerto spesso i suoi contributi profondi. L’ultima volta fu nel 2019 (XXVII Convegno di Spiritualità ortodossa, dal titolo “Chiamati alla vita in Cristo”, in cui parlò sul tema: “La vita in Cristo: comprensione o partecipazione?”).

Uomo appassionato della vita, pensatore brillante, oratore affascinante e scrittore raffinatissimo, ha inaugurato con i suoi libri uno stile teologico del tutto originale che ha rinnovato profondamente il pensiero teologico (e non solo) della Grecia ortodossa contemporanea. Amati dagli uni e osteggiati da altri, il suo pensiero e la sua parola non hanno mai lasciato nessuno indifferente, riscuotendo una vasta eco anche al di là dei confini strettamente ecclesiali o accademici (per anni ogni domenica scriveva un articolo di fondo molto seguito su uno dei principali quotidiani greci, Kathimerini).

I suoi libri sono stati tradotti in moltissime lingue, segno di una vasta diffusione del suo pensiero. Tra i suoi titoli in italiano: La libertà dell’ethos (Qiqajon 2015), Variazioni sul Cantico dei cantici (Qiqajon 2012), Contro la religione (Qiqajon 2012), Buona notizia sull’uomo (Asterios 2020), La fede nell’esperienza ecclesiale (Queriniana 2000).

Il suo libro La libertà dell’ethos, pubblicato nel 1970 e poi riscritto nel 1979, ha segnato una generazione ed è stato definito come “il maggio del ’68 nella teologia e nell’etica ortodossa” (S. Zoumboulakis). Contro un’etica legalistica Yannaras rivendica e difende un ethos libero, radicato nel compiersi autentico della verità ontologica dell’uomo, verità personale e comunionale, che trova la sua massima espressione nella vita della Trinità e nella persona di Cristo. L’uomo, che per la Bibbia è immagine di Dio, è stato infatti creato «per comunicare al modo personale di esistenza, cioè alla vita di Dio, e per partecipare alla libertà dell’amore che è la “vera Vita”».

Mentre preghiamo per lui e per la sua famiglia, siamo grati al Signore per averci concesso di incrociare i nostri cammini con un tale pellegrino del pensiero, e siamo certi che adesso la sua sete profonda di relazione che così bene ha espresso in tanti suoi libri troverà riposo e pace nell’abbraccio eterno del Padre, fonte della vita e di ogni autentica relazione personale.