Un cristiano, un prete e un amico sapiente

Don Cesare e fr. Enzo
Don Cesare e fr. Enzo

“Il Magnificat è il cantico che conclude l’ora di vespro. Va proprio bene per me in questo tempo che è il mio vesperale. Va bene perché è la voce della Madre del Signore a dare parole e sentimenti. Va anche bene perché, mentre lo si canta, vengono liberati gli incensi e il profumo riempie anche gli spazi più discosti. E per me vuol dire che non c’è persona, memoria o avvenimento che non sia stata raggiunta, in questi ultimi due anni di quasi immobilità, da una invisibile e nuova o rinnovata amicizia nella preghiera”. Così si esprimeva don Cesare Massa nel novembre 2010 a Bose, invitato da fr. Enzo Bianchi a cantare insieme ai fratelli e le sorelle di Bose e agli amici il suo Magnificat, al declinare delle forze.

Da sabato scorso don Cesare canta il Magnificat alla presenza di Colui che ha tanto cercato durante la sua vita di cristiano, di uomo di cultura e di politica, di presbitero amante del bello e del buono.

Fr. Enzo – che ha incrociato la propria ricerca monastica con il cammino di don Cesare fin dal suo primo arrivo a Bose e che, in nome di una comunione passione per la Parola di Dio letta, meditata e pregata nello Spirito volle dedicare a don Cesare il suo libro Pregare la Parola – ha ancora potuto visitarlo negli ultimi mesi e scambiare con lui il dono reciproco della consolazione. Assieme a fr. Enzo, i fratelli e le sorelle di Bose con il priore fr. Luciano lo ricordano con affetto e gratitudine come amico della Comunità fin dai primissimi passi: un’amicizia fedele che, a partire dagli anni novanta e fino a che la salute e le forze lo hanno consentito, viveva anche la sua giornata annuale di gioia e di condivisione nel pranzo fraterno di festa a Natale. Lì la sapienza evangelica e la sensibilità di don Cesare potevano esprimere tutta la loro sintonia con il sentire della Comunità.

Ora assieme ai tanti che hanno avuto don Cesare come fratello, amico e maestro, i fratelli e le sorelle di Bose rendono grazie al Signore per il dono ricevuto e si uniscono al magnificat di una vita intera vissuta nella quotidiana ricerca di una fedeltà sempre più radicale al Vangelo.