Riprendono i Convegni ecumenici di Spiritualità ortodossa: “Isacco il Siro e il suo insegnamento spirituale”

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Il Monastero di Bose, in collaborazione con le Chiese ortodosse, riprendendo una tradizione che dura da quasi tre decenni (il primo convegno ecumenico dedicato a “San Sergio e il suo tempo” risale al 1993), che è stata forzatamente e tristemente interrotta negli ultimi due anni a causa della crisi pandemica, ha finalmente deciso quest'anno, nonostante la misera situazione causata dalla guerra in Ucraina, di organizzare il XXVIII Convegno Ecumenico Internazionale di Spiritualità Ortodossa (6 - 9 settembre 2022), che sarà interamente dedicato a Sant’Isacco di Ninive e al suo insegnamento spirituale.

In questo modo i nostri convegni ecumenici ritornano in certo modo “alle origini”: dall’inizio fino al 2006, infatti, essi sono stati quasi sempre dedicati a figure della santità ortodossa slava o bizantina (Sergio di Radonež, Nil Sorskij, Paisij Velikovskij, Serafim di Sarov, Silvano dell’Athos, Nicodimo l’Aghiorita, Giovanni Climaco, Simeone il Nuovo Teologo, i Padri di Gaza, Atanasio del Monte Athos, Giovanni Damasceno, Andrej Rublev, Nicola Cabasilas)1. Nel 2007, con il convegno dedicato al “Cristo trasfigurato nella tradizione spirituale ortodossa”2, le due sezioni, slava e bizantina sono state unificate in un unico convegno, ed è iniziata da quell’anno una nuova serie dedicata ad approfondire tematiche più generali della spiritualità ortodossa e cristiana (Trasfigurazione, paternità spirituale, lotta spirituale, comunione e solitudine, Parola di Dio, custodia del creato, le età della vita spirituale, la pace, misericordia e il perdono, il martirio, l’ospitalità, il discernimento, la chiamata alla vita in Cristo).

La pausa forzata degli ultimi anni, nel corso della quale abbiamo raccolto consigli e ricevuto sollecitazioni e incoraggiamenti da parte di numerosi amici che ci invitavano a riprendere e continuare l’iniziativa, ha suggerito di nuovo in modo quasi naturale un ripensamento del formato dei nostri convegni.

Il nostro desiderio tuttavia è che i convegni ecumenici di spiritualità ortodossa di Bose rimangano anzitutto un luogo di incontro, di scambio fraterno e di confronto libero tra cristiani appartenenti a tutte le confessioni. Del resto, i cristiani appartenenti alle chiese ortodosse nel corso di questi trent’anni ci hanno manifestato a più riprese il loro apprezzamento particolare per questo appuntamento annuale che ha offerto loro la possibilità non solo di approfondire le fonti della loro spiritualità, ma soprattutto di ritrovarsi nella semplice fraternità, al di là di un quadro ecclesiale istituzionale, di fatto una possibilità rara e preziosa nel contesto dell’ortodossia.

La scelta di ritornare alle figure di santità – ma questa volta a figure di santità trasversali, che sono state in qualche misura significative per tutte le chiese ortodosse e più in generale per tutte le confessioni cristiane – risponde al desiderio di ritornare ancora una volta alle sorgenti comuni della spiritualità ortodossa, al di là delle singole tradizioni e appartenenze nazionali, e al contributo che essa è stata ed è tuttora in grado di offrire all’intero cristianesimo.

Senza intrometterci nel dialogo interno tra le chiese ortodosse – che non ci compete – vorremmo, attraverso la lettura e l’ascolto dei testi e delle vite dei santi padri, in particolare della tradizione monastica, poter continuare a offrire un’occasione di incontro fraterno per ritornare insieme alle fonti comuni della fede e della vita spirituale. Siamo convinti che proprio la tradizione monastica, in larga parte comune all’oriente e all’occidente e così centrale nella spiritualità ortodossa, possa continuare a essere un terreno fecondo di dialogo e di comunione nell’esperienza della fede.

In questo quadro si iscrive la nostra scelta di ricominciare con un convegno dedicato a Sant’Isacco di Ninive, noto nella tradizione ortodossa anche come Sant’Isacco il Siro.

Semplice monaco, eletto vescovo di Ninive e dimessosi dopo solo cinque mesi per ritornare alla vita anacoretica, Isacco, è vissuto in Mesopotamia nel VII secolo. Può essere considerato un autentico “santo ecumenico”, dal momento che è stato ed è tuttora amato e letto ben oltre i confini della sua chiesa di appartenenza, l’antica Chiesa siro-orientale, che per altro non si trova più in comunione con il resto della cristianità fin dal V secolo3.

Il nostro Convegno, che riunirà a Bose alcuni dei maggiori esperti dell'opera di Isacco di Ninive4, intende mettere in luce i molteplici aspetti delsuo riccoinsegnamento spirituale che, fondato sui due cardini dell'umiltà e dell'infinita misericordia di Dio, continua ancora oggi a toccare il cuore di tanti credenti in tutto il mondo e a essere una fonte inesauribile di ispirazione per la vita cristiana, un forte appello a riscoprire il cuore del Vangelo, ritrovando la pace e la gioia profonde che sono dono di Dio e aprendosi alla compassione universale5.

Dopo la presentazione storica del suo ambiente culturale ed ecclesiale di origine, nel corso del convegno saranno analizzatii principali temi del suo insegnamento: annuncio della misericordia infinita, redenzione e salvezza dell’uomo, interiorità e esteriorità nella vita umana, la grazia della debolezza, la vita del monaco, la preghiera, le lacrime di gioia e di pentimento, il libro della creazione la ricapitolazione cosmica, per concludere con il contributo spirituale che l’insegnamento di Isacco può tuttora offrire agli uomini e alle donne di oggi.

Una novità del convegno di quest’anno, che avvieremo in modo sperimentale sperando di poterla continuare negli anni successivi se si rivelerà proficua, è la scelta di dedicare un intero pomeriggio alla lettura, all’ascolto e alla discussione dei testi di Isacco, in piccoli gruppi linguistici affidati ciascuno alla guida di un moderatore che avrà il compito di presentare alcuni brani particolarmente significativi dei Discorsi ascetici su un tema a scelta e di stimolare il dialogo tra i membri del gruppo.

Al di là della corretta comprensione letteraria delle sue parole, leggere insieme Isacco offrirà l’opportunità per gustare insieme la bellezza del suo messaggio spirituale per farne emergere, nel confronto fraterno, le risonanze concrete e profonde nelle nostre vite di credenti.

Ci auguriamo che questa ripresa nel segno di Sant’Isacco possa offrire le condizioni migliori per riprendere un’iniziativa che a noi tutti, fratelli e sorelle di Bose, sta molto a cuore e che vorremmo poter continuare a portare avanti a servizio delle chiese e dei nostri compagni in umanità.

Segnaliamo ai lettori interessati che le edizioni Qiqajon hanno da poco pubblicato la prima traduzione italiana integrale dei Discorsi ascetici – Prima collezione di Isacco di Ninive, a cura di S. Chialà, priore di Bose6. Essa si aggiunge ad altri libri su e dello stesso autore già presenti in catalogo7.


Tags: Attualità e vita delle chiese