I cristiani in Libano e in Medio oriente: presente e futuro
25 Settembre 2016
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Italia
+ Gabriele Caccia nunzio apostolico in Libano
Nato a Milano il 24 febbraio 1958, Gabriele Caccia è stato ordinato presbitero dall’arcivescovo Carlo Maria Martini l’11 giugno 1983 e ha svolto il ministero in parrocchia fino al 1986. Inviato alla Pontificia Accademia Ecclesiastica a Roma, ha conseguito il dottorato in Teologia e la licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede il 1° luglio 1991, è stato assegnato alla rappresentanza pontificia in Tanzania. L’11 giugno 1993 è stato chiamato a prestare la sua opera nella sezione Affari Generali della Segreteria di Stato. Il 17 dicembre 2002 è stato nominato assessore per gli Affari Generali, incarico di grande delicatezza e rilievo. Il 16 luglio 2009 Papa Benedetto XVI lo nominò Nunzio Apostolico in Libano (diverrà decano del corpo diplomatico), conferendogli l’ordinazione episcopale il 12 settembre dello stesso anno nella basilica di san Pietro.
Molti in Libano attendono la fine della notte: “Dal cuore della notte che ci avvolge, nelle tenebre più oscure che ci circondano, lancio un accorato appello a tutti quelli che sono in attesa di osservare l’aurora, in Oriente come in Occidente, in Europa come nel mondo arabo, cristiani e fedeli dell’islam perché ci aiutino a elevare la speranza e a confortare una volta di più popoli abbandonati, inermi, cacciati e perseguitati, in questo loro amaro desiderio di non rassegnarsi alle avversità”. (Béchara Raï, patriarca maronita). Oggi più che mai i cristiani hanno il compito di mettere in campo qualsiasi sforzo per impedire una nuova discesa agli inferi e costruire un futuro di pace, essendo parte integrante, come sottolineano i patriarchi d’Oriente, dell’identità culturale dei musulmani, così come questi ultimi sono parte integrante dell’identità culturale dei cristiani”. Si è responsabili gli uni degli altri davanti a Dio e davanti alla storia...
È possibile valorizzare la peculiarità dell’esperienza multietnica e multiculturale libanese che, pur passata per il fuoco di una lunga guerra civile, è alla base di una specificità di dialogo, pluralismo e comprensione reciproca in Libano? È possibile vivere assieme, cristiani e musulmani, uguali nei diritti e doveri e diversi nelle appartenenze religiose? Perché il modello libanese di convivenza acquisisce oggi un’importanza straordinaria, con le violenze che devastano la regione? È possibile prendere ispirazione da questa esperienza in cui, caso unico al mondo, cristiani e musulmani sono coinvolti nella gestione dello stesso Stato e in cui, fatto unico nel mondo musulmano, sunniti e sciiti sono al contempo partner nella gestione dello stesso Stato? È possibile lottare contro tutte le forme di rigetto dell’altro, per promuovere una nuova visione del Mediterraneo, un Mediterraneo del vivere in comune fra popoli che si affacciano sulle sue coste?
É previsto un solo incontro al mattino a partire dalle 10.30, seguito dall’eucaristia alle ore 12.00
Per iscrizioni:
Tel: (+39) 015 679 185
dal lunedì al sabato eccetto sabato sera
a questi orari
dalle 10.00 alle 12.00;
dalle 14.30 alle 16.30;
dalle 20.00 alle 21.00.
Per informazioni: ospiti@monasterodibose.it