Vangelo del giorno
7 giugno 2025
Nella preghiera sacerdotale, che conclude il testamento spirituale di Gesù prima della sua passione, sono due le parole-chiave più ricorrenti: il termine “mondo” (kòsmos: 17 volte) e il verbo “dare” (dìdomi: 16 volte). Queste due voci, in un certo senso, sono alternative. C’è qualcosa che il mondo assolutamente non puòdare. Altrove, nei discorsi di addio, Gesù lo ha anche detto espressamente: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace: non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14,27). Per questo è necessario notare, nel testo di questa preghiera, la radicale disgiunzione tra il mondo e il dono di Gesù, che è appunto la pace o la vita eterna.
Vangelo della domenica
8 giugno 2025
Pentecoste
Giovanni 14,15-16.23b-26 (At 2,1-11; Rm 8,8-17)
di Luciano Manicardi
Lo Spirito è a servizio della parola del Signore nel credente. Grazie allo Spirito il credente comprende e ricorda la parola di Gesù; grazie allo Spirito il credente annuncia tale parola; grazie allo Spirito egli risponde alla parola con la sua preghiera e con la sua vita. E così, l’evento pentecostale, il dono dello Spirito, ci svela chi è il credente.