Vangelo del giorno
16 agosto 2025
Gesù, dopo aver ascoltato, mentre era in preghiera sul monte, la voce di Dio chiamarlo “figlio amato”, trova in essa la libertà, la forza e l’urgenza di annunciare una seconda volta ciò che presto dovrà vivere: il suo essere consegnato nelle mani degli uomini, essere ucciso, e risuscitare: tre realtà una più sconvolgente dell’altra.
Vangelo della domenica
17 agosto 2025
XX domenica nell’anno
Luca 12,49-53 (Ger 38,4-6.8-10)
di Luciano Manicardi
La venuta di Gesù ha una dimensione giudiziale: la sua presenza esige una presa di posizione da parte di chi lo ascolta, spingendolo a schierarsi. Il lavoro di verità che Gesù attua passa attraverso il giudizio che vede nel profondo e scandaglia il cuore. Non è forse questa la forza “chirurgica” della parola di Dio che penetra come spada a doppio taglio nel profondo della persona, la mette in crisi attuando un giudizio, giunge fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, e mette a nudo i sentimenti e i pensieri del cuore?