“Neppure un capello del vostro capo perirà!”


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Davide Balliano
Davide Balliano

9 aprile 2025

Dal Vangelo secondo Luca Lc 21,9-19

In quel tempo Gesù disse:" 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.


Oggi ascoltiamo questo vangelo per fare memoria di Dietrich Bonhoeffer che, per non venir meno alla testimonianza della fraternità nel nome di Gesù, e dunque non ritenendo la sua vita più preziosa di quella degli altri, sopportò i tormenti della persecuzione e della prigionia fino ad essere assassinato. E ascoltiamolo per noi stessi, perché sempre siamo chiamati/e a testimoniare la giustizia e la fraternità nel nostro mondo ancora così atrocemente ingiusto e assassino.

 Gesù esorta i suoi discepoli a non lasciarsi distrarre né terrorizzare dai rumori di guerra e di catastrofi, né da terremoti, carestie e pestilenze che, da sempre presenti della storia, affliggono l’umanità, e i nostri giorni non fanno eccezione. 

Ma non solo questo. Annuncia anche la tribolazione che accadrà, prima di tutto, a loro - la loro sola priorità nella storia: “prima di tutto questo, a causa del mio nome metteranno le mani su di voi, vi perseguiteranno e vi consegneranno ai tribunali”. Proprio come Gesù annunciò, almeno tre volte, la propria passione e morte e che sarebbe iniziata con l’essere consegnato nelle mani degli uomini - consegna sempre passiva e subita nella mitezza - per poi sfociare nei tormenti fino all’assassinio, proprio così potrà capitare a discepoli e discepole, e sarà l’occasione della loro testimonianza a Gesù. 

Patiranno molta inimicizia, persino dagli amici. L’inimicizia che vivendo il Vangelo Gesù si è involontariamente tirato addosso come i profeti, fin poi a morirne, assalirà anche discepoli e discepole. Ma è categorico che questa inimicizia la subiscano e non la mettano in atto: il loro posto dovrà essere sempre solo tra le vittime; questo è portare la propria croce, rinnegare se stessi seguendo le tracce di Gesù. 

Come Dio diceva a Mosè quando il popolo gli si ribellava: “Non ce l’hanno con te ma con me!”, questo sarà di testimonianza per gli amici di Gesù, la più intima comunione con lui: pur testimoni della giustizia e misericordia infinita di Dio, essere scambiati per malfattori come lui. 

“Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa”. Gesù, che conosce per esperienza il cuore umano, sa bene che l’istinto è quello di mettersi bene in mente le parole della propria difesa. E Gesù ribalta: No! Mettetevi bene in mente questo! Io vi darò lingua e sapienza: Gesù promette il suo Spirito, il Consolatore, che, mentre testimoniamo di lui, sempre sarà con noi nel sopportare le tribolazioni per il suo nome. Perché solo lo Spirito santo sa denunciare il male come male nella mitezza, senza fare violenza agli avversari, i quali potranno controbattere solo con la menzogna, e con la violenza che è l’arma della menzogna. 

E poi Gesù fa una promessa: “Neppure un capello del vostro capo perirà”. Gesù ci insegna e ci consegna la sua fiducia in Dio contro ogni timore o terrore della morte, fonte della sua libertà meravigliosa che non lo rendeva mai distratto dalla preoccupazione per sé e sempre capace di rassicurarci da ogni timore.

La resistenza al male, senza lasciarcene contagiare, farà sì che perdendo la vita la salveremo: questa parola di Gesù può suonare come un’assurdità ancora oggi ai nostri orecchi, eppure è la verità dei discepoli/e in questo mondo, è l’evangelo, la buona notizia di Gesù.

sorella Maria