1 novembre
COMUNIONE DEI SANTI DEL CIELO E DELLA TERRA
Le chiese antiche si resero conto ben presto che nessun martirologio era sufficiente a contenere il numero dei santi riconosciuti dalle varie comunità cristiane. Sorse così nel IV secolo la solennità odierna, dapprima nella chiesa siriaca, dove era chiamata festa di «tutti i martiri». Ad Antiochia essa veniva celebrata la domenica dopo Pentecoste a sottolineare il legame imprescindibile tra effusione dello Spirito dall'alto e testimonianza dei cristiani fino al martirio. I santi, cioè i morti per Cristo, con Cristo e in Cristo, sono viventi assieme a lui, sono una communio sanctorum; e poiché noi siamo membra del corpo di Cristo ed essi membra gloriose del corpo glorioso del Signore, la chiesa pellegrinante ricorda oggi la sua comunione con la chiesa celeste, assieme alla quale forma l'unico e totale corpo del Signore. Nel corso dei secoli le chiese bizantine hanno conservato la data antiochena della festa, mentre i latini colsero l'occasione di questa celebrazione per cristianizzare i templi e le feste pagane dedicati a «tutti gli dèi». Nel VII secolo a Roma essa fu dunque fissata il 13 maggio, giorno in cui il tempio romano del Pantheon divenne la chiesa di Santa Maria dei martiri.
L'attuale data occidentale del 1° novembre è probabilmente di origine celtica, e fu imposta a tutto l'occidente nel 835 da papa Gregorio IV. Posta così nel tempo autunnale, a conclusione dei raccolti, la solennità di Tutti i santi chiede di contemplare la messe di tutti i sacrifici viventi offerti a Dio, la raccolta presso il Signore di tutti i frutti maturi, opera del suo amore tra gli uomini. Essa ricorda, contro ogni solitudine e isolamento nel cuore dell'uomo, che non siamo soli, ma siamo una comunione destinata a una vita senza fine.
TRACCE DI LETTURA
La festa di tutti i santi che noi oggi celebriamo è davvero un memoriale dell'autunno glorioso della Chiesa. È la festa contro la solitudine, contro ogni isolamento che sta nel cuore dell'uomo. Oggi noi dovremmo cantare: «Non siamo soli, siamo una comunione!». Oggi dovremmo rinnovare il canto pasquale perché, se a Pasqua contemplavamo il Cristo vivente per sempre alla destra del Padre, oggi, grazie alle energie di resurrezione sprigionate dalla Pasqua, noi contempliamo quelli che sono in Cristo alla destra del Padre: i santi. A Pasqua cantavamo che la vite era vivente, risorta; oggi la Chiesa ci fa cantare che i tralci hanno dato il loro frutto, che i tralci, mondati e potati dal Padre sulla vite che è Cristo, hanno portato una vendemmia abbondante e che questi grappoli, questi frutti della vite sono insieme un unico vino: quello del regno di Dio. Se non ci fossero i santi, se noi non credessimo alla comunione dei santi del cielo e della terra, saremmo chiusi in una solitudine disperata e disperante.
(Un monaco della Chiesa d'occidente)
PREGHIERA
Dio d'amore,
tu oggi ci riunisci con i santi,
tuoi amici,
in una gioiosa comunione fraterna:
accordaci di camminare come loro sulle tracce di Cristo
e noi, avvolti da una così grande nube di testimoni,
entreremo nel tuo regno, benedetto nei secoli dei secoli.
LETTURE BIBLICHE
Eb 11,32-12,4 (vigilia); Ap 7,9-17; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12
LE CHIESE RICORDANO...
ANGLICANI:
Giorno di tutti i santi
CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Tutti i santi (calendario romano e ambrosiano)
COPTI ED ETIOPICI (22 bābah/ṭeqemt):
Luca, evangelista
LUTERANI:
Memoria di tutti i santi
Erhard Schnepf (+ 1558), riformatore nel Wϋrttemberg
MARONITI:
Tutti i santi
Cosma e Damiano (+ ca 303), martiri
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Cosma e Damiano, taumaturghi e anargiri
Traslazione delle reliquie di Giovanni di Rila (1238), monaco (Chiesa russa)
Procoro di Pčinja e Giovanni di Rila (IX-X sec.), anacoreti (Chiesa serba)
Nicola Dvali (+ 1314), ieromartire (Chiesa georgiana)
SIRO-OCCIDENTALI:
Giovanni di Erbil e Giacomo lo Zelota (IV sec.), martiri
Tutti i santi (Chiesa siro-cattolica)
SIRO-ORIENTALI:
Aḥḥa l'Egiziano (IV sec.), monaco (Chiesa assira)
VETEROCATTOLICI :
Tutti i santi