19 aprile 2024
Nel sesto capitolo del quarto vangelo l’autore sviluppa una teologia dell’eucaristia centrata sul discorso del pane di vita. Gesù ha appena moltiplicato i pani per i cinquemila uomini, come anticipazione della sua consegna come pane vivo disceso dal cielo.
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18 aprile 2024
Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci evidenzia il potere e la compassione di Gesù verso le necessità materiali e spirituali degli esseri umani. Questo segno, ricco di simbolismi dell’Antico Testamento, riecheggia quello della manna nel deserto (cf. Es 16,1-21; Nm 11,7-9). Gesù si rivela come il nuovo Mosè, il vero “profeta” atteso da Israele (cf. v. 14; Dt 18,15;), capace di nutrire il suo popolo nel deserto.
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17 aprile 2024
Due mani s’incontrano per un attimo soltanto, frazione di secondo nel quale il testimone passa dall’una all’altra, chi rallenta e chi accelera proiettandosi in avanti verso il traguardo. Eppure in quell’attimo, in quell’incontro fuggevole accade ciò che da senso alla corsa e che quel momento proietta in avanti.
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16 aprile 2024
Dopo aver riportato il rifiuto di alcuni giudei della rivelazione che Gesù fa di sé stesso, Giovanni costruisce un racconto che sta all’interno di un preciso intento teologico e pedagogico che l’evangelista persegue e sviluppa attraverso tappe e sviluppi successivi.
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15 aprile 2024
Dopo la purificazione del tempio, dopo aver cacciato fuori tutte le vittime per i sacrifici e coloro che compravano e vendevano, Gesù rientra in Gerusalemme ma non nel tempio: anzi va tra coloro che sono esclusi dal tempio. Va sotto i portici della piscina chiamata “casa della misericordia”, dove giacciono zoppi, ciechi, paralitici, coloro che sono esclusi dall’assemblea santa, ma che con fede ancora sperano e attendono dalla misericordia di Dio una guarigione.
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13 aprile 2024
Il brano di oggi ci presenta il secondo miracolo, il secondo segno di Gesù raccontato nell’evangelo di Giovanni. Il primo era stato a Cana di Galilea in cui Gesù aveva trasformato durante un pranzo di nozze l’acqua in vino per non far svilire la festa.
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12 aprile 2024
Il testo di oggi conclude il racconto dell’incontro di Gesù con la Samaritana. La donna, parola dopo parola, è arrivata a riconoscerlo come colui che può placare la sua sete, il suo desiderio profondo di dare un senso alla propria vita. Quel viandante giudeo assetato e stanco si svela uomo diverso, misterioso, poi profeta e infine Messia. Che addirittura parla con lei! La donna a questo punto lascia la sua anfora, va alla città per condividere la sua scoperta e lascia Gesù solo con i discepoli. E gli abitanti di Sicar escono e vanno da Gesù.
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11 aprile 2024
Proseguiamo la lettura dell’incontro tra Gesù e la donna di Samaria. Gesù è solo, affaticato per il viaggio. Eppure accoglie la possibilità di incontrare la donna che arriva in quell’ora calda.
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10 aprile 2024
Il vangelo presenta un dialogo occasionale che nasce dall’incontro fortuito tra Gesù e una donna di Samaria presso il pozzo di Sicar. Questa casualità, unita all’annotazione che Gesù “doveva attraversare la Samaria” (Gv 4,4), che parla non di una necessità geografica ma teologica, ci rinvia a quanto scrisse Anatole France: “il caso è lo pseudonimo di Dio, quando Dio non vuole mettere la propria firma”.
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9 aprile 2024
Lo scenario che il vangelo odierno ci presenta non è molto consolante. Nei versetti precedenti ci parla di guerre, nei successivi (vv. 25-26) di segni nel creato e di gente che vive “in ansia”, o più letteralmente che vive “senza vedere vie d’uscita” (il greco aporía indica il “guado di un fiume”, e per estensione un passaggio, una via). “Gli uomini muoiono per la paura” (v. 26), letteralmente “perdono il respiro”.
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8 aprile 2024
Pagina bellissima quella del vangelo odierno, pagina intrisa del movimento pasquale perché ci narra di un incontro che è passaggio dalle tenebre alla luce, che è profezia e promessa di una nascita dall’alto, nascita possibile grazie all’azione dello Spirito santo.
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6 aprile 2024
Cosa immaginava l’autore del IV vangelo con quella chiusa iperbolica del suo scritto? Quali altre cose compiute da Gesù si sarebbero potute narrare oltre a quelle evocate nella Lettera attribuita alla stessa penna, cioè “quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita”?
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5 aprile 2024
Il ritmo di questa manifestazione-lezione di Tiberiade notte-alba, mare-terra, vuoto-pieno, è un ritmobinario costituito da due tempi, due luoghi, due percezioni visive-olfattive-gustative-tattili del reale. Questi binomi sono la vita stessa di ciascuno di noi, di ogni terrestre, se sa leggere sé stesso, dentro sé stesso… l’“essere nudi” (cf. Gen 3,7; Mc 14,52)! Pietro non tollera ancora “l’essere nudi” e “si strinse la veste” (v. 7): Pietro si maschera ancora, nonostante la lezione delle lacrime (cf. Mc 14,72).
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4 aprile 2024
C’è chi non può credere, perché non ha ricevuto l’annuncio, non è stato toccato dal messaggio di Gesù. Ma c’è anche chi, più o meno consciamente, non vuole credere, perché sa bene cosa questo comporti. “Andiamo anche noi a morire con lui”(Gv 11,16) – aveva esclamato Tommaso ben prima della Passione, quando il suo maestro aveva deciso di tornare in Giudea per ridare la vita all’amico Lazzaro, pur sapendo che questo gli sarebbe costato la vita.
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