Discours d'accueil du patriarche Tawadros II
Ma accanto a questi santi Padri dei primi secoli, anche la testimonianza vivente dei monaci del deserto egiziano ai nostri giorni è per noi fonte di consolazione e di incoraggiamento: visitare i monasteri di Wadi el Natrun, di San Mina, di San Paolo e Sant’Antonio è per noi grazia e privilegio ogni volta che il Signore ce ne concede la possibilità. Così come il poter pregare sulla tomba dell’evangelista Marco all’Ambassia del Cairo, ascoltare le catechesi del suo amato predecessore Baba Shenouda, venerare l’eminente figura del santo Vescovo Atanasio, rendere grazie al Signore per la testimonianza fino al sangue offerta da Anba Samuel solo pochi decenni or sono, costituiscono occasioni privilegiate per vivere la comunione nella sequela dell’Unico Signore delle nostre vite.
Così, al ritorno da ogni nostro pellegrinaggio in Egitto, terra dei nostri padri monastici, sorgono in noi spontanee le parole imparate dalla frequentazione con gli apoftegmi dei santi padri: “Non siamo ancora monaci, ma abbiamo visto dei monaci!”.
Questo nostro amore per la testimonianza cristiana offerta dalla Chiesa copta e dai suoi santi e monaci, ha destato in noi l’ardente desiderio di far conoscere questa profonda ricchezza spirituale anche al mondo occidentale. Per questo fin dall’inizio della nostra piccola attività editoriale abbiamo voluto tradurre e pubblicare in italiano opere preziosissime come le Regole, gli scritti e le catechesi di san Pacomio e gli apoftegmi dei padri del deserto. Né possiamo dimenticare gli insegnamenti spirituali di padre Matta el Meskin, di cui siamo lieti di accogliere il fedele discepolo Anba Epifanios.
Come vede, Santità, Lei e la sua Chiesa siete davvero di casa tra queste mura: questo monastero è il vostro monastero! A nome di tutta la Comunità desidero esprimerle un profondo grazie per il dono della sua venuta in mezzo a noi e assicurarle la nostra fervente intercessione per il ministero di comunione che Lei svolge con sapienza e coraggio, così come per Vescovi, monaci e fedeli della Chiesa copta in Egitto, qui in Italia e in tutto il mondo. A Bose Lei e la santa Chiesa copta potete sempre contare su uno spazio di accoglienza, di riposo e di pace.
Nel nome dell’unico Signore delle nostre vite le dico di tutto cuore: “Grazie! Shukran!”
Fr. Enzo Bianchi, Priore di Bose
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