8 maggio

Beati martiri trappisti di Tibhirine (+ 1996)
martiri

Il 21 maggio del 1996, un comunicato del Gruppo Islamico Armato, organizzazione estremista algerina, annuncia l'avvenuta esecuzione dei sette monaci trappisti rapiti due mesi prima al monastero di Notre-Dame de l'Atlas. È la conclusione di un itinerario di testimonianza evangelica spintosi fino a rendere presente l'Emmanuele, il Dio-con-noi, in mezzo all'inimicizia che dilaga tra gli uomini. Il cammino dei monaci dell'Atlas era cominciato nel lontano 1938, con l'insediamento di alcuni di loro nella regione di Tibhirine per testimoniare nel silenzio, nella preghiera e nell'amicizia discreta la fratellanza universale dei cristiani.
La comunità era stata molto prossima alla chiusura negli anni '60, ma aveva conosciuto un forte rilancio spirituale per l'intervento diretto di diverse abbazie francesi e anche grazie alla guida del nuovo priore, frère Christian de Chergé. Proprio quest'ultimo ha lasciato ai posteri alcuni scritti di grande valore evangelico, nei quali trapela la makrothymía, la larghezza d'animo di chi, a somiglianza del Maestro, sa ormai vedere l'altro, il nemico stesso, con gli occhi di Dio. Accanto a lui saranno i suoi fratelli Bruno, Célestin, Christophe, Luc, Michel e Paul a condividere sino alla morte ogni gioia e ogni dolore, ogni angoscia e ogni speranza, e a donare interamente la vita a Dio e ai fratelli algerini. Con il precipitare degli eventi essi avevano deciso insieme di rimanere in Algeria, e avevano intessuto profondi legami di dialogo e di approfondimento spirituale con i musulmani residenti nella regione. La morte cruenta di questi monaci, che ha riportato all'attenzione dei cristiani d'occidente la possibilità del martirio presente in ogni vita veramente cristiana, ha trasmesso a ogni uomo capace di ascolto la convinzione che solo chi ha una ragione per cui è disposto a morire ha veramente una ragione per cui vale la pena di vivere.


TRACCE DI LETTURA

Se mi capitasse un giorno (e potrebbe essere oggi) di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia vita era donata a Dio e a questo paese. Venuto il momento, vorrei avere quell'attimo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il perdono di Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nel tempo stesso perdonare con tutto il cuore chi mi avesse colpito.

Evidentemente, la mia morte sembrerà dar ragione a quelli che mi hanno rapidamente trattato da ingenuo o da idealista... Ma costoro devono sapere che sarà finalmente liberata la mia più lancinante curiosità. Ecco che potrò, se piace a Dio, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i suoi figli dell'islam come lui li vede, totalmente illuminati dalla gloria di Cristo, frutti della sua passione, investiti del dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre lo stabilire la comunione e il ristabilire la somiglianza, giocando con le differenze.
E anche a te, amico dell'ultimo minuto, che non avrai saputo quel che facevi. Sì, anche per te voglio questo grazie e questo ad-Dio profilatosi con te. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di tutti e due. Amen! Insh'Allah.

(fr. Christian de Chergé, Testamento spirituale)


Giuliana di Norwich (ca 1343-1417)
testimone

L'8 maggio del 1373, una giovane donna di Norwich di cui non conosciamo il nome, si ammala gravemente ed è vicina alla morte. Ma all'improvviso, secondo il suo stesso racconto, essa cessa di soffrire ricevendo una serie di sedici visioni nelle quali contempla l'amore di Dio per gli uomini rivelato nella passione di Cristo.
Riacquistata la piena salute fisica, per vent'anni quella donna si dedicò a rimeditare sul significato della misteriosa esperienza che aveva vissuto. Ne nacque il libro delle Rivelazioni dell'amore di Dio, il primo scritto da una donna in lingua inglese. In pagine dalle quali trapela una profonda conoscenza delle fonti bibliche e patristiche nonché della letteratura medievale, l'anonima autrice trasmette ai suoi lettori, in un succedersi sorprendente di pensieri sobri e illuminati, la consapevolezza che tutto l'essere dell'uomo riceve senso dal fatto di essere posto tra le mani amorose di Dio. Terminata la redazione delle Rivelazioni, la mistica di Norwich visse facendo l'anacoreta nei pressi della chiesa di San Giuliano a Conisford. Per questo diverrà nota ai posteri come Giuliana di Norwich.
Lo straordinario contenuto spirituale e teologico delle Rivelazioni di Giuliana di Norwich, quale che ne sia l'origine, testimonia una profonda esperienza della misericordia di Dio, accompagnata da un'educazione religiosa che probabilmente soltanto in un monastero una donna avrebbe potuto ricevere a quei tempi.
Giuliana morì intorno al 1417, e rimase per lo più sconosciuta fino agli inizi del XX secolo, quando fu riscoperta la redazione breve delle sue Rivelazioni e ne furono apprezzati la profondità teologica e il messaggio spirituale, fra i più evangelici e profondi di tutto il medioevo.


TRACCE DI LETTURA

Dal primo momento in cui ebbi queste rivelazioni, spesso desiderai sapere cosa intendesse nostro Signore. Più di quindici anni dopo mi fu data in risposta una comprensione spirituale, e mi fu detto: «Bene, vorresti dunque sapere cosa ha inteso il tuo Signore e conoscere il senso di questa rivelazione? Sappilo bene: amore è ciò che lui ha inteso. Chi te lo rivela? L'amore. Che cosa ti rivela? Amore. Perché te lo rivela? Per amore. Rimani salda nell'amore, e lo conoscerai sempre più a fondo. Ma in lui non conoscerai mai cose diverse da questa, per l'eternità».

(Giuliana di Norwich, Rivelazioni dell'amore di Dio 86)


PREGHIERA

Dio di santità,
fondamento della nostra supplica,
tu hai rivelato attraverso la tua serva Giuliana
le meraviglie del tuo amore:
tu che ci hai creati nella tua natura
e restaurati mediante la tua grazia,
accorda alle nostre volontà di essere unificate alla tua,
perché possiamo giungere alla tua visione
posando per sempre su di te il nostro sguardo.
Attraverso Gesù Cristo tuo Figlio, nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE
1Re 19,9-13; 1Cor 13,8-13
; Gv 20,11-18


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Giuliana di Norwich, autrice spirituale

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Vittore di Milano (+ 303 ca), martire (calendario ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (30 barmūdah/miyāzyā):
Marco, evangelista, 1° patriarca di Alessandria

LUTERANI:
Gregorio di Nazianzo (+ 390 ca), dottore della chiesa

MARONITI:
Giovanni l'Evangelista, apostolo
Arsenio il Grande (+ 445 ca), monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
La santa «manna» effusa dalla tomba di Giovanni il Teologo
Arsenio il Grande, anacoreta

SIRO-OCCIDENTALI:
Samona e i suoi 7 figli (+ 166 a.C.), martiri Maccabei