Il nostro valore

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Un anziano disse:
“Chi è onorato e lodato più del suo valore 
subisce un grande danno; 
chi invece non è onorato affatto dagli uomini 
riceve gloria dall’alto”.

Chi è lodato più del suo valore riceve un grande danno: l’affermazione dell’anziano padre del deserto ci stupisce. Che male può fare un complimento, che danno può arrecare una lode? Le Fonti Francescane riferiscono una frase che ha dei punti di contatto con il detto dell'anziano: “Un uomo, quanto vale davanti a Dio, tanto vale e non di più”. Sia Francesco d'Assisi che l'anonimo padre del deserto nutrono la consapevolezza che il valore di qualcuno non sta nelle cose che fa, e che altri gli riconoscono, e nemmeno in ciò che appare davanti alle persone: il valore non sta nella spigliatezza, nella disinvoltura, nel parlare brillante, in una personalità travolgente; neppure, al contrario, in una modestia ricercata, in un tirarsi indietro che si compiace di se stesso. Il valore di un uomo, di una donna, sta nel suo essere, così com’è, di fronte allo sguardo di Dio, che ama. La “gloria” che si riceve dall’alto consiste nel perdono e nella misericordia di Dio, che in fondo è ciò che più intensamente desideriamo, ciò che in verità ci fa vivere. Il “danno” che può arrecare una lode, quindi, è collegato alla possibilità di perdere di vista la condizione che accomuna tutti, uomini e donne, giovani e anziani: peccatori, bisognosi di amore, sempre amati.


Cosa sono i detti dei padri del deserto?

I detti dei padri del deserto sono parole, trascritte dopo una lunga tradizione orale, pronunciate da uomini e donne che vivevano nel deserto egiziano tra il IV e il V secolo d.C., spesso in risposta a domande poste dai discepoli, giovani che desideravano abbracciare una vita di fede e di preghiera.